Ad Albano al quindicesimo miglio della via Appia, santi Secondo, Carpóforo, Vittorino e Severiano, martiri.
A Roma al settimo miglio della via Ostiense, santi Ciriaco, Largo, Crescenziano, Memmia, Giuliana e Smaragdo, martiri.
A Tarso in Cilicia, nell’odierna Turchia, passione di san Marino, anziano nativo di Ainvarza, che fu decapitato sotto l’imperatore Diocleziano e il governatore Lisia e il suo corpo, per ordine del prefetto, dato in pasto alle fiere.
A Milano, sant’Eusebio, vescovo, che lavorò assiduamente per la retta fede e ricostruì la cattedrale distrutta dagli Unni.
A Vienne nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Severo, sacerdote.
A Bordeaux in Aquitania, sempre in Francia, san Mummolo, abate di Fleury.
A Cizico in Ellesponto, nell’odierna Turchia, sant’Emiliano, vescovo, che molto patì da parte dell’imperatore Leone per il culto delle sacre immagini e morì, infine, in esilio.
Nel monastero di Göttweig nel territorio dell’odierna Austria, sant’Altmanno, vescovo di Passau, che fondò numerose case di chierici sotto la regola di sant’Agostino, rinnovò la disciplina del clero e morì in esilio, scacciato dalla sua sede per aver difeso la libertà della Chiesa contro l’imperatore Enrico IV.
A Gallese presso Viterbo, san Famiano, eremita, che, nativo di Colonia, distribuì i suoi beni ai poveri e, dopo sacri pellegrinaggi compiuti vestendo l’abito cistercense, morì in questo luogo.
A Londra in Inghilterra, beato Giovanni Felton, martire, che, crudelmente dilaniato presso la cattedrale di San Paolo per avere affisso in pubblico la bolla di scomunica emessa dal papa san Pio V contro la regina Elisabetta I, compì gloriosamente il suo martirio invocando il nome del Salvatore.
A York sempre in Inghilterra, beato Giovanni Fingley, sacerdote e martire, che sotto la stessa regina fu condannato a morte per il suo sacerdozio e condotto al patibolo. Insieme a lui si commemora anche il beato Roberto Bickendike, martire, che, nello stesso periodo, ma in giorno e anno ignoti, patì i medesimi tormenti per essersi riconciliato con la Chiesa cattolica.
Nel territorio di Xixiaodun presso Xinhexian nella provincia dello Hebei in Cina, san Paolo Ke Tingzhou, martire, che, capo dei cristiani del luogo, durante la persecuzione scatenata dai fautori della setta dei Boxer, scarnificato pezzo dopo pezzo, fu per gli altri straordinario esempio di fermezza.
A Zamóra in Spagna, beata Bonifacia Rodríguez Castro, vergine, che, impegnata nella promozione in campo cristiano e sociale delle donne attraverso la preghiera e il lavoro, istituì sul modello della Sacratissima Famiglia di Nazareth la Congregazione delle Serve di San Giuseppe.
A Sydney in Australia, beata Maria della Croce (Maria Elena) MacKillop, vergine, che fondò la Congregazione delle Suore di San Giuseppe e del Sacro Cuore e la governò tra molteplici difficoltà e oltraggi.
A Poggio a Caiano in Toscana, beata Maria Margherita (Maria Anna Rosa) Caiani, vergine, fondatrice dell’Istituto delle Suore Francescane Minime del Sacro Cuore per la formazione della gioventù e l’assistenza ai malati.
In località El Saler vicino a Valencia in Spagna, beato Antonio Silvestre Moya, sacerdote e martire, che nel corso della persecuzione contro la fede raggiunse invitto il regno celeste per la sua ferma testimonianza data a Cristo.
A Valencia, sempre in Spagna, beate Maria di Gesù Bambino Baldillou y Bullit e compagne, vergini dell’Istituto delle Figlie di Maria delle Scuole Pie e martiri, che nella stessa persecuzione sotto la violenza dei nemici della Chiesa andarono gloriosamente incontro a Cristo Sposo.
I loro nomi sono: Presentazione della Sacra Famiglia (Pasqualina) Gallén y Martí, Maria Luisa di Gesù Girón y Romera, Carmela di San Filippo Neri (Nazaria) Gómez y Lezaun e Clemenza di San Giovanni Battista (Antonia) Riba y Mestres.
In località Gusen in Germania, beato Vladimiro Laskowski, sacerdote e martire, che, in tempo di guerra, fu deportato per la sua fede in questo campo di prigionia e, crudelmente torturato, raggiunse la gloria del martirio.