Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo: con il suo sacro nutrimento egli offre rimedio di immortalità e pegno di risurrezione.
A Lione in Francia, santi martiri Potino, vescovo, Blandina e quarantasei compagni, le cui ardue e reiterate prove compiute al tempo dell’imperatore Marco Aurelio sono attestate nella lettera scritta dalla Chiesa di Lione alle Chiese d’Asia e Frigia. Tra questi, il nonagenario vescovo Potino rese il suo spirito poco dopo essere stato incarcerato; altri, come lui, morirono in carcere e altri ancora posti al centro dell’arena davanti a migliaia di persone radunate per lo spettacolo: quanti erano stati identificati come cittadini romani subirono la decapitazione, gli altri invece venivano dati in pasto alle fiere. Da ultima, Blandina, sgozzata alfine con la spada dopo aver patito più lunghe e aspre torture, seguì tutti coloro che ella aveva poco prima esortato a raggiungere la palma del martirio.
I loro nomi sono: santi Zaccaria sacerdote, Vezio Epagato, Macario, Asclibiade, Silvio, Primo, Ulpio, Vitale, Commino, Ottobre, Filomeno, Gemino, Giulia, Albina, Grata, Emillia, Potamia, Pompea, Rodana, Biblis, Quarzia, Materna, Elpis, Santo diacono, Maturo neofita, Attalo di Pergamo, Alessandro di Frigia, Pontico, Isto, Aristeo, Cornelio, Zosimo, Tito, Giulio, Zotico, Apollonio, Geminiano, un’altra Giulia, Ausona, un’altra Emilia, Iamnica, un’altra Pompea, Domna, Giusta, Trofima, Antonia.
A Formia nell’odierno Lazio, sant’Erasmo, vescovo e martire.
A Roma presso san Pietro, sant’Eugenio I, papa, che succedette a san Martino martire.
Presso il Bosforo nella Propontide, oggi in Turchia, transito di san Niceforo, vescovo di Costantinopoli, che, tenace difensore delle tradizioni avite, si oppose con fermezza all’imperatore iconoclasta Leone l’Armeno sostenendo il culto delle sacre immagini; espulso dalla sua sede, fu relegato per lungo tempo in un monastero, dove migrò serenamente al Signore.
Ad Acqui in Piemonte, san Guido, vescovo.
A Trani in Puglia, san Nicola, che, pellegrino nato in Grecia, percorreva tutta la regione portando in mano una croce e ripetendo senza interruzione «Kyrie, eléison».
A Sandomierz sulla Vistola in Polonia, beati Sadoc, sacerdote, e compagni dell’Ordine dei Predicatori, martiri, che, come si tramanda, furono uccisi dai Tartari, mentre cantavano l’antifona “Salve Regina”, salutando così in punto di morte la Madre della Vita.
Nella città di Âu Thi nel Tonchino, ora Viet Nam, san Domenico Ninh, martire, che, giovane contadino, per essersi rifiutato di calpestare la croce del Salvatore, patì la decapitazione sotto l’imperatore Tu Duc.