Commemorazione di san Valerio, vescovo di Saragozza in Spagna, che partecipò al primo Concilio di Elvira e, condotto a Valencia insieme a san Vincenzo, fu mandato in esilio.
A Novara, san Gaudenzio, che si ritiene primo vescovo di quella sede.
A Sergiopoli in Persia, passione di sant’Anastasio, monaco e martire, che dopo molti tormenti da lui patiti a Cesarea di Palestina, fu da parte di Cosroe re dei Persiani afflitto con molti supplizi e, dopo settanta suoi compagni, presso un fiume fu soffocato e decapitato.
Nel monastero di Romans presso il fiume Isère sulle Alpi, deposizione di san Bernardo, vescovo di Vienne: passato dall’esercito dell’imperatore Carlo Magno alla milizia di Cristo, distribuì ai poveri i beni ricevuti dal padre e costruì, ad Ambronay e a Romans, due cenobi, in cui trascorse la sua vita.
A Sora nel Lazio, san Domenico, abate, che fondò monasteri in varie regioni d’Italia e ne ricondusse altri alla disciplina regolare con il suo spirito riformatore.
A Pisa, beata Maria Mancini, che, rimasta per due volte vedova e perduti tutti i figli, dietro esortazione di santa Caterina da Siena, iniziò la vita comunitaria nel monastero di San Domenico, che guidò per dieci anni.
A Como, beato Antonio della Chiesa, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, che in alcuni conventi dell’Ordine riformò l’osservazione della regola, ponendosi con clemenza dinanzi all’umana fragilità e correggendola con fermezza.
A Londra in Inghilterra, beato Gugliemo Patenson, sacerdote e martire: condannato a morte sotto la regina Elisabetta I per il suo sacerdozio, anche in carcere riconciliò con la Chiesa sei persone con lui detenute e infine a Tyburn sventrato coronò il suo martirio.
Nel Tonchino, ora Viet Nam, santi Francesco Gil de Federich e Matteo Alonso de Leziniana, sacerdoti dell’Ordine dei Predicatori e martiri: sotto il regno di Trin Doanh, dopo una incessante predicazione del Vangelo, continuata anche in carcere, trafitti con la spada morirono gloriosamente per Cristo.
A Roma, san Vincenzo Pallotti, sacerdote: fondatore della Società dell’Apostolato Cattolico, con gli scritti e con le opere sollecitò la vocazione di tutti i battezzati in Cristo a lavorare con generosità per la Chiesa.
A Bordeaux in Francia, beato Guglielmo Giuseppe Chaminade, sacerdote, che, con il suo zelo pastorale a lungo esercitato di nascosto e con coraggio cercò di aggregare i fedeli laici per promuovere il culto della Beata Vergine Maria e le missioni all’estero, fondando a tal fine l’Istituto delle Figlie di Maria Immacolata e la Società di Maria.
Nel villaggio di Junín de los Andes in Argentina, beata Laura Vicuña, vergine, che, nata a Santiago del Cile, alunna nell’Istituto di Maria Ausiliatrice, all’età di tredici anni offrì la sua vita a Dio per la conversione della madre.
A Castelletto del Garda in Veneto, beato Giuseppe Nascimbeni, sacerdote, fondatore dell’Istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia.
A Vienna in Austria, beato Ladislao Batthyány-Strattmann: padre di famiglia, testimoniando il Vangelo tanto in famiglia quanto nella società civile con la santità della vita e delle opere, visse davvero cristianamente il suo titolo e la sua dignità di medico e con grande carità si adoperò nell’assistenza dei malati, per i quali fondò degli ospedali, in cui, messa da parte ogni vanità, accoglieva soltanto poveri e indigenti.