A Costantinopoli, san Giovanni Calibíta: secondo la tradizione abitò per qualche tempo in un luogo appartato della casa paterna e poi in un tugurio, chiamato “kalybe”, tutto dedito alla contemplazione e nascosto alla vista degli stessi genitori, dai quali dopo la sua morte fu riconosciuto soltanto grazie a un codice aureo dei Vangeli, che essi gli avevano donato.
Nel monastero di Clúain Credal in Irlanda, santa Ita, vergine, fondatrice di quel monastero.
A Rieti, commemorazione di san Probo, vescovo, di cui il papa san Gregorio Magno scrisse un elogio.
Nel territorio di Rodez sempre in Francia, santa Tarsicia, vergine e martire.
Ad Ham nel Brabante, nell’odierna Olanda, sant’Ableberto o Emeberto, vescovo di Cambrai.
A Chartres nel territorio della Neustria, in Francia, san Malardo, vescovo.
Nella Val di Non in Trentino, san Romedio, anacoreta, che, donati i suoi beni alla Chiesa, condusse vita di penitenza nell’eremo che ancora oggi porta il suo nome.
A Lione in Francia, transito di san Bonito, vescovo di Clermont-Ferrand, che, da prefetto di Marsiglia fu elevato all’episcopato dopo suo fratello sant’Avíto; lasciato tale incarico dieci anni più tardi, visse nel cenobio di Manglieu; morì a Lione, di ritorno da un pellegrinaggio a Roma.
Ad Armo vicino a Reggio Calabria, sant’Arsenio, eremita, che rifulse per la preghiera e per l’austerità di vita.
A Saint-Gilles-les-Boucheries nella Provenza, in Francia, beato Pietro da Chateau-Neuf, sacerdote e martire: entrato nel monastero cistercense di Fontfroide, fu incaricato da papa Innocenzo III di predicare la pace e di insegnare la fede cristiana in Provenza; morì trafitto con la lancia da alcuni eretici.
A Città della Pieve in Umbria, beato Giacomo, detto l’Elemosiniere, giurisperito che si fece avvocato dei poveri e degli oppressi.
Nella città di Fu’an nella provincia del Fujian in Cina, san Francesco Fernández de Capillas, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori e martire: dopo avere portato il nome di Cristo nelle isole Filippine e nel Fujian, durante la persecuzione dei Tartari fu qui gettato a lungo in carcere e infine decapitato.
Nel villaggio di Steyl in Olanda, sant’Arnoldo Janssen, sacerdote, che fondò la Società del Verbo Divino per diffondere la fede nelle missioni.
A Berlino in Germania, beato Nicola Gross, padre di famiglia e martire: attivamente impegnato nell’ambito sociale, per non operare contro i comandamenti di Dio si oppose con ogni mezzo a un empio regime avverso all’umana dignità e alla fede; per questo fu gettato in carcere e, attraverso il supplizio dell’impiccagione, divenne partecipe della vittoria di Cristo.