A Costantinopoli, san Proclo, vescovo, che proclamò coraggiosamente la beata Maria come Madre di Dio e riportò dall’esilio nella città con solenne processione il corpo di san Giovanni Crisostomo, meritando per questo nel Concilio Ecumenico di Calcedonia l’appellativo di Magno.
A Nagran in Arabia, passione dei santi Áreta, principe della città, e trecentoquaranta compagni, martiri al tempo dell’imperatore Giustino, sotto Du Nuwas o Dun‘an re d’Arabia.
Presso Tours in Neustria, ora in Francia, san Senóco, sacerdote, che costruì su degli antichi ruderi un monastero e fu assiduo nelle veglie, nella preghiera e nella carità verso gli schiavi.
Nel monastero di Vertou nel territorio di Retz in Francia, san Martino, diacono e abate, che san Felice vescovo di Nantes mandò a convertire i pagani di questa regione.
Presso Tongeren nel Brabante, nell’odierno Belgio, sant’Evergislo, vescovo di Colonia e martire, che, partito per Poitiers, morì ucciso per strada dai briganti mentre attendeva ai suoi doveri pastorali.
Nella Bretagna in Francia, san Maglorio, che, discepolo di sant’Iltuto, si tramanda sia succeduto a san Sansone vescovo di Dol e abbia vissuto in solitudine sull’isola di Sark.
A Coutances in Neustria, sempre in Francia, san Fromundo, vescovo, che fondò ad Ham un cenobio di monache ed esercitò il suo servizio pastorale nell’amore del Signore.
A Huê nell’antico An Nam, ora Viet Nam, san Giuseppe Lê Dang Thi, martire: ufficiale, messo in carcere perché cristiano, testimoniò tra i supplizi in mezzo ai compagni di prigionia la fede, dalla quale mai deviò, e fu infine strangolato sotto l’imperatore Tu Duc.
A Como, beato Luigi Guanella, sacerdote, che fondò la Congregazione dei Servi della Carità e delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza per prendersi cura delle necessità dei più poveri e degli afflitti e provvedere alla loro salvezza.
A Ronchi lungo l’Adige vicino a Verona, beato Giuseppe Baldo, sacerdote, che, dedito al ministero pastorale, fondò la Congregazione delle Piccole Figlie di San Giuseppe per l’assistenza agli anziani e ai malati e l’istruzione dei bambini e dei giovani.