Santi Lorenzo da Manila Ruiz e quindici compagni, martiri, che, preti, religiosi e laici, dopo aver seminato la fede cristiana nelle isole Filippine, a Taiwan e nel Giappone, per ordine del comandante supremo Tokugawa Yemitsu subirono in giorni diversi a Nagasaki in Giappone il martirio per amore di Cristo, ma vengono oggi celebrati tutti in un’unica commemorazione.
A Chiliadu in Pisidia, nell’odierna Turchia, santi fratelli Alfeo, Alessandro e Zosimo, martiri.
Nel monastero di Souka vicino a Betlemme in Palestina, san Caritone, abate, che, assiduo nella preghiera e nei digiuni, fondò nel deserto numerosi monasteri.
A Bologna, san Zama, ritenuto primo vescovo della città.
A Tolosa in Aquitania, ora in Francia, sant’Esuperio, vescovo, che dedicò una basilica in onore di san Saturnino e, al momento dell’invasione dei barbari, si mostrò strenuo difensore della sua città; san Girolamo racconta quanto fosse parco verso se stesso e generoso, invece, con gli altri.
A Betlemme di Giuda, commemorazione di santa Eustochio, vergine, che, insieme a sua madre santa Paola, partì da Roma per raggiungere il presepe del Signore e non privarsi del consiglio del suo maestro san Girolamo e in questa terra passò al Signore rifulgendo di meriti insigni.
A Ginevra nell’odierna Svizzera, san Salonio, vescovo, che condusse dapprima vita monastica nell’isola di Lérins e, divenuto poi vescovo, sostenne la dottrina del papa san Leone Magno e spiegò misticamente le Sacre Scritture.
A Riez in Provenza in Francia, san Fausto, vescovo, che, già abate di Lérins, fu esiliato dal re Eurico per aver scritto contro l’arianesimo in merito all’incarnazione del Verbo di Dio e alla consustanzialità dello Spirito Santo con il Padre e alla sua coeternità con il Figlio.
A Lione in Francia, sant’Annemondo, vescovo e martire.
A Salisburgo in Baviera, nell’odierna Austria, santi Cunialdo e Gisilario, sacerdoti, che aiutarono il vescovo san Ruperto.
Presso Magonza in Renania, in Germania, santa Lioba, vergine: chiamata dall’Inghilterra in Germania da san Bonifacio, suo parente, fu messa a capo del monastero di Tauberbischofsheim, dove guidò le ancelle di Dio sulla via della perfezione con la parola e l’esempio.
A Pavia, beato Bernardino da Feltre (Martino) Tomitano, sacerdote dell’Ordine dei Minori, che riportò ovunque buona messe dalla sua predicazione, istituì contro l’usura i cosiddetti Monti di Pietà e, uomo di pace, fu chiamato dal papa Sisto IV a ricomporre le discordie civili.
A Madrid in Spagna, san Simone de Rojas, sacerdote dell’Ordine della Santissima Trinità per la liberazione degli schiavi, che, membro del seguito della regina di Spagna, non accettò mai né carro né compenso, ma tra i regali splendori si mostrò sempre umile, povero, misericordioso verso i miseri e ardente di devozione per Dio.
A Nagasaki in Giappone, beati Giovanni Shozaburo, catechista, Mancio Ichizayemon, Michele Tayemon Kinoshi, Lorenzo Hachizo, Pietro Terai Kuhioye e Tommaso Terai Kahioye, martiri, decapitati per Cristo.
Nel villaggio di San Felix de Codines nella Catalogna in Spagna, beato Francesco Saverio Ponsa Casallarch, religioso dell’Ordine di San Giovanni di Dio e martire, che, durante la persecuzione, ottenne la palma della gloria per Cristo e per la Chiesa.
Nella cittadina di Benillup nel territorio di Alicante sempre in Spagna, beata Amalia Abad Casasempere, martire, che, madre di famiglia, durante la persecuzione contro la fede raggiunse la corona del martirio per la sua testimonianza resa a Cristo.
A Valencia sempre in Spagna, beato Giuseppe Tarrats Comaposada, religioso della Compagnia di Gesù e martire, che, in quella stessa persecuzione, fu accolto da Cristo nella gloria.