Commemorazione dei santi Lazzaro, fratello di santa Marta, che il Signore pianse morto e risuscitò, e di Maria, sua sorella, che, mentre Marta era indaffarata nei suoi molteplici servizi, seduta ai piedi del Signore ascoltava la sua parola.
A Gangra in Paflagonia, nell’odierna Turchia, san Calliníco, martire.
A Roma al terzo miglio della via Portuense nel cimitero poi dedicato al suo nome, san Felice, martire.
Sempre a Roma nel cimitero di Generosa, santi Simplicio, Faustino, Viatrice e Rufo, martiri.
A Troyes nella Gallia lugdunense, nell’odierna Francia, san Lupo, vescovo, che si recò in Bretagna insieme a san Germano di Auxerre per debellare l’eresia pelagiana, difese con la preghiera la sua città dalla furia di Attila e, compiuti onorevolmente cinquantadue anni di sacerdozio, riposò in pace.
A Orléans sempre nella Gallia lugdunense, san Prospero, vescovo.
A Trondheim in Norvegia, sant’Olaf, martire, che, re della sua gente, diffuse nel suo regno la fede cristiana da lui conosciuta in Inghilterra, debellando con scrupolo l’idolatria, ma morì, infine, trafitto con la spada durante un assalto dei suoi nemici.
A Roma presso san Pietro, beato Urbano II, papa, che difese la libertà della Chiesa dall’assalto di poteri secolari, combattè la simonia e la corruzione del clero e nel Concilio di Clermont-Ferrand esortò i soldati cristiani a liberare, segnati con la croce, i fratelli oppressi dagli infedeli e il Sepolcro del Signore.
Nella cittadina di Saint-Brieuc nella Bretagna in Francia, san Guglielmo Pinchon, vescovo, che si adoperò per la costruzione della cattedrale, rifulse per bontà e semplicità e per difendere le sue pecore e i diritti della Chiesa patì con impavida forza d’animo aspre vessazioni e l’esilio.
A Omura in Giappone, beati martiri Ludovico Bertrán, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, Mancio della Santa Croce e Pietro di Santa Maria, religiosi dello stesso Ordine, messi al rogo per Cristo.
Nel braccio di mare antistante Rochefort sulla costa francese, beato Carlo Nicola Antonio Ancel, sacerdote della Società di Gesù e Maria e martire, che, durante la rivoluzione francese, confinato in quanto sacerdote in una galera in condizioni disumane, portò a termine il suo martirio consunto da letale contagio.
Nella città di Qingyan nella provincia del Guizhou in Cina, santi martiri Giuseppe Zhang Wenlan, Paolo Chen Changpin, seminaristi, Giovanni Battista Lou Tingyin, amministratore del seminario, e Marta Wang Louzhi, vedova, che, rinchiusi in una cava calda e umida, subirono atroci torture, morendo, infine, decapitati per la fede di Cristo.
Nella città di Esplugues vicino a Barcellona in Spagna, beato Giovanni Battista Egozcuezábal Áldaz, religioso dell’Ordine di San Giovanni di Dio e martire, ucciso durante la persecuzione contro la fede in odio alla Chiesa.
A Calanda vicino a Teruel sempre in Spagna, beati Lucio Martínez Mancebo, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, e compagni, martiri, che, sorretti dalla forza di Cristo, morirono nella medesima persecuzione.
I loro nomi sono: Antonio López Couceiro, Felicissimo Díez González, Saturio Rey Robles, Tirso Manrique Melero, sacerdoti, Gumersindo Soto Barros e Lamberto de Navascués y de Juan, religiosi dell’Ordine dei Predicatori, e Emanuele Albert Ginés, sacerdote.
A Valencia sempre in Spagna, beato Giuseppe Calasanzio Marqués, sacerdote della Società Salesiana e martire, che sempre nella stessa persecuzione versò il sangue per Cristo.