A Roma, santi martiri Felice e Filippo nel cimitero di Priscilla, Vitale, Marziale e Alessandro in quello dei Giordani, Silano in quello di Massimo, e Gennaro in quello di Pretestato: della loro congiunta memoria si rallegra la Chiesa di Roma, in un solo giorno glorificata da tanti trionfi, perché da tanta messe di esempi trae il sostegno di un’abbondante intercessione.
In Africa, santi Gennaro e Marino, martiri.
A Konya in Licaonia, nell’odierna Turchia, sant’Apollonio di Sardi, martire, che si tramanda abbia subito il martirio della crocifissione.
A Nicopoli nell’antica Armenia, santi Leonzio, Maurizio, Daniele, Antonio, Aniceto, Sisinio e altri, martiri, che sotto l’imperatore Licinio e il governatore Lisia furono sottoposti a supplizi di ogni genere.
In Pisidia, nell’odierna Turchia, santi Biánore e Silvano, martiri.
A Nantes in Bretagna, san Pascario, vescovo, il quale accolse sant’Ermelando, che aveva chiamato dal convento di Fontenelle, insieme a dodici compagni e lo inviò sull’isola di Indre perché vi fondasse un monastero.
A Tamise nelle Fiandre, nel territorio dell’odierno Belgio, sant’Amalberga, alla quale san Villibrordo impose il velo delle vergini consacrate.
A Perugia, san Pietro Vincioli, sacerdote e abate, che ricostruì la fatiscente chiesa di San Pietro e vi aggiunse un monastero, in cui, fra molti contrasti, ma con grande pazienza, introdusse le consuetudini cluniacensi.
A Odense in Danimarca, san Canuto, martire, che, re ardente di zelo, incrementò nel suo regno il culto divino, sovvenne alle condizioni del clero e, dopo aver fondato le Chiese di Lund e di Odense, fu infine ucciso da alcuni rivoltosi.
A Orange in Francia, beate Maria Geltrude di Santa Sofia di Ripert d’Alauzin e Agnese di Gesù (Silvia) de Romillon, vergini dell’Ordine di Sant’Orsola e martiri durante la
rivoluzione francese.
Nella città di Dong Hoi nell’antico An Nam, ora Viet Nam, santi Antonio Nguy n (Nam) Quynh e Pietro Nguy n Khac Tu, martiri, che, catechisti, furono strangolati per la fede in Cristo sotto l’imperatore Minh Mang.
A Damasco in Siria, passione dei beati martiri Emanuele Ruíz, sacerdote, e compagni, sette dell’Ordine dei Frati Minori e tre fratelli fedeli della Chiesa Maronita, che, con l’inganno consegnati ai nemici da un traditore, furono sottoposti per la fede a varie torture e conclusero il loro martirio con una morte gloriosa.
I loro nomi sono: beati Carmelo Volta, Pietro Soler, Nicola Alberca, Engelberto Kolland, Ascanio Nicanor, sacerdoti, e Francesco Pinzao e Giovanni Giacomo Fernández, religiosi, dell’Ordine dei Frati Minori; Francesco, Mootius e Raffaele Massabki, fratelli.