A Melitene nell’antica Armenia, santi Ermogene e Elpidio, martiri.
In Persia, san Pusicio, martire, che, capo degli artigiani del re Sabor II, per aver incoraggiato il sacerdote Anania ormai sul punto di rinnegare la fede fu trafitto al collo nel giorno del Sabato Santo, ottenendo così un posto considerevole nella schiera dei martiri trucidati dopo san Simeone.
A Leighlin in Irlanda, san Láisren o Molaise, abate, che diffuse pacificamente nell’isola il rito romano della celebrazione pasquale.
Nel cenobio di Lobbes nell’Hainault, nell’odierno Belgio, sant’Ursmaro, vescovo e abate, che propagò la regola di san Benedetto e condusse il popolo alla fede cristiana.
A Costantinopoli, santa Antusa, vergine, che, figlia dell’imperatore Costantino Copronimo, si adoperò con ogni mezzo nell’aiutare i poveri, nel riscattare gli schiavi, nel riparare le chiese e nel costruire monasteri e ricevette la veste monacale dal vescovo san Tarasio.
Nell’isola di Égina, santa Atanasia, vedova e poi eremita ed egumena, insigne per l’osservanza della disciplina monastica e per le virtù.
Nello stesso luogo, san Giovanni Isauro, monaco, che fu discepolo di san Gregorio Decapolita e lottò strenuamente sotto l’imperatore Leone l’Armeno in difesa delle sacre immagini.
A Córdova nell’Andalusia in Spagna, san Perfetto, sacerdote e martire, che, per aver inveito contro la dottrina musulmana e professato con fermezza la fede cristiana, fu rinchiuso in carcere dai Mori e poi trafitto con la spada.
A Bruges nelle Fiandre, nell’odierno Belgio, beato Idesbaldo, abate, che, rimasto presto vedovo ed esercitati per altri trent’anni incarichi nel palazzo dei conti, entrò in età matura nel monastero di Down, che resse santamente come terzo abate per dodici anni.
A Milano, san Galdino, vescovo, che si adoperò per la ricostruzione della città distrutta dalle guerre per il potere e, al termine di un discorso contro gli eretici, rese lo spirito a Dio.
A Montereale in Abruzzo, beato Andrea, sacerdote dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, che si dedicò alla predicazione in Italia e in Francia.
Nella città di Gandía nel territorio di Valencia sulla costa della Spagna, beato Andrea Hibernón, religioso dell’Ordine dei Frati Minori, che, da giovane derubato del suo denaro dai briganti, coltivò poi mirabilmente la povertà.
A Pontoise presso Parigi in Francia, beata Maria dell’Incarnazione (Barbara) Avrillot, che, provata madre di famiglia e moglie devotissima, introdusse il Carmelo in Francia e fondò cinque monasteri, finché, alla morte del marito, fece lei stessa professione di vita religiosa.
Ad Angers in Francia, beato Giuseppe Moreau, sacerdote e martire: durante la rivoluzione francese fu ghigliottinato nel Venerdì della Passione del Signore in odio alla fede cristiana.
A Siena, beata Sabina Petrilli, vergine, che fondò la Congregazione delle Suore di Santa Caterina da Siena per sovvenire alle necessità delle ragazze bisognose e dei poveri.
Nella cittadina di Majdanek vicino a Lublino in Polonia, beato Romano Archutowski, sacerdote e martire, che fu gettato in carcere da soldati stranieri per la sua fede cristiana e, oppresso dalla fame e dalla malattia, migrò nella gloria eterna.