A Salonicco in Macedonia, ora in Grecia, sante Agape e Chionia, vergini e martiri, che durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano, essendosi rifiutate di mangiare la carne di animali sacrificati agli idoli, furono consegnate al governatore Dulcezio e condannate al rogo.
A Lauconne presso Amiens in Francia, san Valerico, sacerdote, che attrasse non pochi compagni alla vita eremitica.
In località Ardpatrick nella regione del Munster in Irlanda, san Celso, vescovo di Armagh, che promosse fortemente il rinnovamento della Chiesa.
A Grenoble in Borgogna, nell’odierna Francia, sant’Ugo, vescovo, che si adoperò per la riforma dei costumi del clero e del popolo e, durante il suo episcopato, amando ardentemente la solitudine, donò a san Bruno, un tempo suo maestro, e ai suoi compagni l’eremo di Chartroux, di cui fu pure primo abate; resse la sua Chiesa per circa cinquant’anni con l’esempio premuroso della sua carità.
Nel monastero cistercense di Bonnevaux nel Delfinato in Francia, beato Ugo, abate, la cui prudenza e carità promossero la riconciliazione tra il papa Alessandro III e l’imperatore Federico I
A Caithness in Scozia, san Gilberto, vescovo, che costruì a Dornoch la chiesa cattedrale e allestì ospizi per i poveri; in punto di morte, raccomandò ciò che egli stesso aveva osservato durante la sua vita: non far male a nessuno, sopportare con pazienza le correzioni divine e non essere di danno a nessuno.
A Brescia, beato Ludovico Pavoni, sacerdote, che con grande sollecitudine si dedicò all’istruzione dei giovani più poveri, nell’intento soprattutto di educarli secondo i costumi cristiani e di avviarli a un mestiere, fondando per questo la Congregazione dei Figli di Maria Immacolata.