A Minya in Egitto, san Sabino, martire, che, dopo aver patito molto, morì infine gettato nel fiume.
A Nicomedia in Bitinia, nell’odierna Turchia, santi martiri Macedonio, sacerdote, Patrizia, sua moglie, e Modesta, sua figlia.
In Persia, santa Cristina, martire, che, percossa con le verghe, ricevette la corona del martirio sotto il regno di Cosroe I di Persia.
A Poitiers in Aquitania, nell’odierna Francia, san Pienzo, vescovo, che fu di immenso aiuto alla beata Radegonda nel fondare monasteri.
A Siviglia in Spagna, san Leandro, vescovo, che, fratello dei santi Isidoro, Fulgenzio e Fiorentina, con la sua predicazione e il suo attivo impegno convertì dall’eresia ariana alla fede cattolica i Visigoti, con l’aiuto del loro re Reccaredo.
Nel monastero di Novalesa ai piedi del Moncenisio in val di Susa, sant’Eldrado, abate, che, appassionato del culto divino, riformò il salterio e promosse la costruzione di nuove chiese.
A Córdova nell’Andalusia in Spagna, passione dei santi Ruderico, sacerdote, e Salomone, martiri: il primo, rifiutatosi di credere che Maometto fosse vero profeta inviato dall’Onnipotente, fu gettato in carcere, dove incontrò Salomone, che in precedenza aveva per qualche tempo aderito alla religione maomettana, e insieme portarono gloriosamente a termine la loro prova con la decapitazione.
Nel monastero di Cava de’ Tirreni in Campania, beato Pietro II, abate.
A Oxford in Inghilterra, beato Agnello da Pisa, sacerdote, che, mandato da san Francesco prima in Francia e poi in Inghilterra, vi istituì l’Ordine dei Minori e promosse lo studio delle scienze sacre.
A Ernée nel territorio di Mayenne in Francia, beata Francesca Tréhet, vergine della Congregazione della Carità e martire, che si adoperò in ogni modo per l’istruzione dei fanciulli e la cura dei malati e, durante la rivoluzione francese, trafitta con la spada subì il martirio per Cristo.