A Corinto in Acaia, in Grecia, santi martiri Vittorino, Vittore, Niceforo, Claudio, Diodoro, Serapione e Pápia, che si tramanda abbiano subito il martirio con vari supplizi sotto l’imperatore Decio.
Commemorazione di san Metrano, martire ad Alessandria d’Egitto, che sotto l’impero di Decio, non avendo voluto, su ingiunzione dei pagani, pronunciare parole empie, fu ferocemente colpito dagli astanti e poi lapidato fuori della città.
Sempre ad Alessandria, santi Ciro e Giovanni, martiri, che per la loro fede in Cristo, dopo molti tormenti furono decapitati.
A Modena, san Gimignano, vescovo, che riportò la sua Chiesa dall’eresia ariana alla retta fede.
In Persia, passione di sant’Abramo, vescovo di Arbela, che sotto il re dei Persiani Sabor, avendo rifiutato l’ordine di adorare il sole, fu decapitato.
A Novara, san Giulio, sacerdote.
A Roma, commemorazione di santa Marcella, vedova, che, come attesta san Girolamo, dopo avere disprezzato ricchezze e nobiltà, divenne ancor più nobile per povertà e umiltà.
A Ferns in Irlanda, san Maedóc o Aidano, vescovo, che fondò in questo luogo un cenobio e rifulse per la grande austerità di vita.
Nel territorio di Coutances in Neustria, oggi in Francia, san Valdo, vescovo di Évreux.
A Viktorsberg vicino a Rankweil nella Baviera meridionale, oggi in Austria, sant’Eusebio, che, nato in Irlanda, fu pellegrino per Cristo e, divenuto poi monaco nel cenobio di San Gallo, visse infine da eremita.
A Roma, beata Ludovica Albertoni, che, dopo avere educato cristianamente i figli, alla morte del marito, entrata nel Terz’Ordine di San Francesco, portò aiuto ai poveri, scegliendo di divenire da ricca poverissima.
In Corea, santi martiri Agostino Pak-Chong-won, catechista, e cinque compagni, che, dopo aver subito molti supplizi, con impavida fortezza professarono la loro fede cristiana e glorificarono Dio con la loro decapitazione.
I loro nomi sono: Pietro Hong Pyong-ju, catechista; Maria Yi In-dog, vergine; Maddalena
Son So-byog, Agata Yi Kyong-i, Agata Kwon Chin-i.