A Piacenza, sant’Antonino, martire.
A Solothurn nell’odierna Svizzera, santi Orso e Vittore, martiri, che si dice appartenessero alla Legione Tebea.
In Armenia, san Gregorio, detto l’Illuminatore, vescovo, che dopo grandi fatiche si ritirò in una grotta alla confluenza dei rami del fiume Eufrate e qui riposò in pace, dopo essersi guadagnato la fama di apostolo degli Armeni.
A Marsiglia nella Provenza in Francia, santa Eusebia, vergine, che servì Dio fedelmente dalla gioventù alla vecchiaia.
A Canterbury nel Kent in Inghilterra, sant’Onorio, vescovo, che, monaco romano, fu mandato dal papa san Gregorio Magno ad evangelizzare l’Inghilterra come compagno di sant’Agostino, al quale succedette poi nell’episcopato.
A Roma, san Simone, monaco, che, già conte di Crépy in Francia, rinunciando alla patria, al matrimonio e a tutti i suoi averi, scelse di ritirarsi a vita prima monastica e poi eremitica sul massiccio del Giura; chiamato spesso a intervenire come legato per riconciliare tra loro i principi in guerra, morì a Roma e fu sepolto presso san Pietro.
Presso Nusco in Campania, sant’Amato, vescovo.
A Die in Francia, sant’Ismidone, vescovo, che, mosso dall’amore per i luoghi santi, fece per due volte un pio pellegrinaggio a Gerusalemme.
A Pesaro, beata Felicia Meda, badessa dell’Ordine delle Clarisse.
A Roma, san Francesco Borgia, sacerdote, che, morta la moglie, dalla quale aveva avuto otto figli, entrò nella Compagnia di Gesù e, lasciati gli onori terreni e rifiutati quelli ecclesiastici, eletto preposito generale, restò celebre per austerità di vita e spirito di preghiera.
Sulla costa francese nel mare antistante Rochefort, beato Giovanni Nicola Cordier, sacerdote e martire, che, dopo la soppressione della Compagnia di Gesù, svolse il suo ministero sacerdotale nel territorio di Verdun, finché, nel corso della rivoluzione francese, gettato perché sacerdote in una galera ferma all’ancora, morì malato di letale inedia.
Nel villaggio di Lanzo vicino a Torino, beato Federico Albert, sacerdote: da parroco, fondò la Congregazione delle Suore di San Vincenzo de’ Paoli dell’Immacolata Concezione per assistere in ogni modo i più poveri.