A Lori al dodicesimo miglio della via Aurelia, san Basílide, martire.
In Egitto, sant’Onofrio, anacoreta, che visse piamente per sessant’anni nelle vastità del deserto.
A Utrecht in Lotaringia, nell’odierna Olanda, sant’Odolfo, sacerdote, che evangelizzò i Frisoni.
In Svezia, sant’Eskillo, vescovo e martire, che, di origine inglese, ordinato vescovo dal suo maestro san Sigfrido, non lesinò le forze per annunciare Cristo tra i pagani della provincia del Södermanland, dai quali fu poi lapidato.
A Cortona in Toscana, beato Guidone, sacerdote, che, discepolo di san Francesco, passò la vita in digiuni, povertà e umiltà.
Presso Ocre in Abruzzo, beato Placido, abate, che, dapprima eremita in una grotta, radunò poi i suoi discepoli nel monastero di Santo Spirito.
A Città di Castello in Umbria, beata Florida (Lucrezia Elena) Cevoli, vergine dell’Ordine delle Clarisse, che, sebbene coperta di piaghe in tutto il corpo, svolse con laboriosità e solerzia i compiti a lei affidati.
A Verona, san Gaspare Bertoni, sacerdote, che fondò la Congregazione delle Sacre Stimmate del Signore nostro Gesù Cristo, perché i suoi membri fossero missionari a servizio dei vescovi.
A Capranica vicino a Viterbo, beato Lorenzo Maria di San Francesco Saverio Salvi, sacerdote della Congregazione della Passione, che diffuse la devozione al Bambino Gesù.
A Rivibamba in Ecuador, beata Mercedes Maria di Gesù Molina, vergine, che fondò una comunità religiosa per dare accoglienza e istruzione alle ragazze orfane e povere e strappare le donne alla prostituzione, garantendo loro una nuova vita di grazia.
A Ragusa, beata Maria Candida dell’Eucaristia Barba, vergine dell’Ordine delle Carmelitane Scalze, che, dando prova di profonda osservanza della vita consacrata e della regola, si dedicò attivamente alla costruzione di nuovi monasteri.