Ad Auxerre nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Gioviniano, lettore e martire.
Ad Alessandria d’Egitto, sant’Eutimio, diacono e martire.
Commemorazione di san Massimo, vescovo di Gerusalemme, il quale, dopo che gli era stato cavato un occhio e bruciato un piede con un ferro infuocato, fu condannato dal cesare Massimino Daia ai lavori forzati; lasciato poi libero, fu posto alla guida della Chiesa di Gerusalemme, dove, divenuto celebre per la sua gloriosa confessione di fede, riposò nella pace.
A Treviri nella Gallia belgica, nell’odierna Germania, san Brittóne, vescovo, che difese il suo gregge dall’eresia priscillianista, ma invano tentò insieme ai santi Ambrogio di Milano e Martino di Tours di opporsi alla ferocia di coloro che vollero la morte di Priscilliano e dei suoi seguaci.
Ad Arles in Provenza, sant’Ilario, vescovo, che, promosso suo malgrado dall’eremo di Lérins all’episcopato, lavorando con le sue mani, vestendosi di una sola tunica sia in estate sia in inverno e andando sempre a piedi, rese visibile a tutti il suo amore per la povertà; dedito alla preghiera, ai digiuni e alle veglie, si adoperò instancabilmente nel ministero della parola, rivelò ai peccatori la misericordia di Dio, accolse gli orfani e destinò prontamente tutto il denaro raccolto
dalle basiliche della città al riscatto dei prigionieri.
A Vienne nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Nicezio, vescovo.
A Marchiennes nella Gallia belgica, ora in Francia, san Mauronto, abate e diacono, discepolo di sant’Amando.
A Limoges nella regione dell’Aquitania, in Francia, san Sacerdote, che fu dapprima monaco e abate, poi vescovo, e scelse infine di condurre vita monastica.
In Calabria, san Leone, eremita, che si dedicò alla contemplazione e alle opere di bene per i poveri e morì ad Áfrico presso Reggio nel monastero da lui stesso fondato.
A Vençay presso Tours in Francia, sant’Avertino, diacono, che, avendo seguito in esilio san Tommaso Becket, tornato dopo la sua uccisione a Vençais, vi condusse vita eremitica.
A Licata in Sicilia, sant’Angelo, sacerdote dell’Ordine dei Carmelitani e martire.
A Recanati nelle Marche, beato Benvenuto Mareni, religioso dell’Ordine dei Minori.
A Napoli, beato Nunzio Sulprizio, che, orfano, malato di cancrena a una gamba e debole nel corpo, tutto sopportò con animo sereno e gioioso; di tutti si prese cura, consolò benevolmente i compagni di sofferenza e, nonostante la sua povertà, cercò di alleviare in ogni modo la miseria dei poveri.
A Somasca vicino a Bergamo, beata Caterina Cittadini, vergine, che, rimasta orfana fin da piccola, fu educatrice umile e sapiente; si dedicò con impegno nel curare l’istruzione delle ragazze povere e l’insegnamento della dottrina cristiana, fondando per questo l’Istituto delle Suore Orsoline di Somasca.