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06 Aprile

Sant'Ireneo, vescovo e martire

Dal Martirologio

A Srijem in Pannonia, nell’odierna Croazia, passione di sant’Ireneo, vescovo e martire, che, al tempo dell’imperatore Massimiano, sotto il governatore Probo, fu dapprima frustato, poi per molti giorni torturato in carcere e infine portò a compimento il suo martirio con la decapitazione.

Altri Santi

Dal Martirologio

A Costantinopoli, sant’Eutichio, vescovo, che presiedette il Concilio Ecumenico Costantinopolitano II, in cui lottò con forza in difesa della retta fede e, dopo aver patito un lungo esilio, morendo professò la resurrezione della carne

Dal Martirologio

A Roma, santa Galla, che, figlia del console Simmaco, alla morte del marito attese per molti anni presso la chiesa di San Pietro alla preghiera, alle elemosine, ai digiuni e ad altre opere sante; il suo beato transito è stato narrato dal papa san Gregorio Magno.

Dal Martirologio

A Troyes nel territorio della Neustria, in Francia, san Vinebaldo, abate del monastero di Saint-Loup, insigne per austerità di vita

Dal Martirologio

Nello stesso luogo, san Prudenzio, vescovo, che compilò un compendio del Salterio per chi si metteva in viaggio, raccolse i precetti delle Sacre Scritture per i candidati al sacerdozio e rinnovò la disciplina monastica

Dal Martirologio

A Staré Mesto in Moravia, nei confini dell’odierna Repubblica Ceca, anniversario della morte di san Metodio, vescovo, la cui memoria si celebra insieme a quella del fratello san Cirillo il 14 febbraio

Dal Martirologio

Nel monastero di San Gallo in Svevia, nel territorio dell’odierna Svizzera, beato Notchero il Balbo, monaco, che trascorse quasi tutta la vita in questo cenobio, dedicandosi alla composizione di numerose sequenze; gracile nel corpo ma non nell’animo, balbuziente nella voce ma non nello spirito, fu profondo nelle scienze divine, paziente nelle avvesità, mite verso tutti, sollecito nella preghiera, nella lettura, nella meditazione e nella scrittura.

Dal Martirologio

Nel monastero di sant’Elia sul monte Aulina presso Palmi in Calabria, san Filarete, monaco, che fu molto dedito alla preghiera

Dal Martirologio

Nell’isola di Eskill vicino a Roeskilde in Danimarca, san Guglielmo, abate, che, chiamato in Danimarca dal cenobio dei Canonici Regolari di Parigi, rinnovò non senza affanni e ostacoli l’osservanza della regola e lasciò la vita all’alba della domenica di Pasqua

Dal Martirologio

Presso Milano, passione di san Pietro da Verona, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori e martire, che, nato da genitori seguaci del manicheismo, abbracciò ancor fanciullo la fede cattolica e divenuto adolescente ricevette l’abito dallo stesso san Domenico; con ogni mezzo si impegnò nel debellare le eresie, finché fu ucciso dai suoi nemici lungo la strada per Como, proclamando fino all’ultimo respiro il simbolo della fede.

Dal Martirologio

Nel monastero di Santa Maria al Sacro Monte sopra Varese, beata Caterina da Pallanza, vergine, che insieme alle sue compagne praticò vita eremitica sotto la regola di sant’Agostino

Dal Martirologio

Nella città di V n Tri nel Tonchino, ora Viet Nam, san Paolo Lê Bao Tinh, sacerdote e martire, che, ancora chierico, fu tenuto a lungo in prigione per la sua fede e, diventato sacerdote, fu rettore del Seminario; scrisse un libro di omelie e un compendio di dottrina cristiana e, portato infine di nuovo in giudizio, fu condannato a morte sotto l’imperatore Tu Duc.

Dal Martirologio

A Verona, beato Zefirino Agostini, sacerdote, che si dedicò al ministero della predicazione, alla catechesi e alla formazione cristiana e con ogni mezzo si prese cura dei giovani, dei poveri e dei malati, fondando per il loro bene anche la Congregazione delle Orsoline Figlie di Maria Immacolata.

Dal Martirologio

A Torino, beato Michele Rua, sacerdote, insigne propagatore della Società Salesiana.

Dal Martirologio

Nella cittadina di Fiobbio di Albino vicino a Bergamo, beata Pierina Morosini, vergine e martire, che, a ventisei anni, mentre faceva ritorno a casa dalla fabbrica in cui lavorava, morì ferita a morte al capo nel tentativo di difendere dall’aggressione di un giovane la propria verginità consacrata a Dio.