A Capua in Campania, san Rufo, martire.
A Costanza in Scizia, nell’odierna Romania, santi martiri Marcellino, tribuno, e Mannea, coniugi, e Giovanni, loro figlio, Serapione, chierico, e Pietro, soldato.
A Bergamo, san Narno, ritenuto il primo vescovo della città.
Nella Tebaide in Egitto, san Pemeno, abate, del quale, ammirato anacoreta, si tramandano molti detti pervasi di saggezza.
Nella regione dell’Aquitania in Francia nella cittadina che poi da lui prese il nome, san Licerio, vescovo, che, di origine spagnola e discepolo del vescovo san Fausto di Riez, protesse con le sue preghiere la città dall’invasione dei Visigoti.
Ad Arles in Provenza, san Cesario, vescovo: dopo aver condotto vita monastica nell’isola di Lérins, fu elevato all’episcopato contro la sua volontà; scrisse e raccolse in un corpo unico sermoni per le festività destinati alla lettura dei sacerdoti, perché fossero loro d’aiuto nella catechesi al popolo; compose inoltre regole sia per gli uomini che per le vergini allo scopo di disciplinarne la vita monastica.
A Pavia, san Giovanni, vescovo.
Nel monastero di Petershausen, da lui fondato, nel territorio dell’odierna Svizzera, deposizione di san Gebardo, vescovo di Costanza.
Nel monastero di Aulps in Borgogna, nell’odierna Francia, transito di san Guarino, vescovo di Sion, che, monaco a Molesme al tempo di san Roberto, fondò questo cenobio, che resse santamente e aggregò all’Ordine Cistercense.
A Losanna nell’odierna Svizzera, sant’Amedeo, vescovo, che, monaco di Chiaravalle, fu posto come abate del cenobio di Hautecombe e, divenuto poi vescovo, istruì con cura i giovani, formò un clero pio e puro e celebrò nella sua predicazione la Beata Vergine Maria.
A Foligno in Umbria, beato Angelo Conti, sacerdote dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, insigne per le penitenze e l’umiltà e paziente davanti alle offese.
A Leominster in Inghilterra, beato Ruggero Cadwallador, sacerdote e martire, che, ordinato a Valladolid in Spagna, fu uomo di insigne dottrina; per sedici anni esercitò clandestinamente in patria il suo ministero e, infine, condannato sotto il re Giacomo I per il suo sacerdozio, morì dopo aspre torture con il supplizio del patibolo.
A Nagasaki in Giappone, beati Francesco di Santa Maria, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, e quattordici compagni, martiri, che subirono il martirio in odio al nome di Cristo per ordine del prefetto della città Kawachi Dono.
I loro nomi sono:
beati Bartolomeo Laurel e Antonio di San Francesco, religiosi dell’Ordine dei Frati Minori; Gaspare Vaz e Maria, coniugi; Maddalena Kiyota, vedova; Caio Jiyemon, Francesca, Francesco Kurobioye, Francesco Kuhioye, Ludovico Matsuo Soyemon,
Martino Gomez, Tommaso Wo Jinyemon, Luca Kiyemon e Michele Kizayemon.
Nella cittadina di Usk in Galles, san Davide Lewis, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire: ordinato sacerdote a Roma, per oltre trent’anni celebrò di nascosto i sacramenti in patria e aiutò i poveri, finché subì l’impiccagione in quanto sacerdote sotto il re Carlo II.
Nel mare antistante Rochefort in Francia in una sordida galera ferma all’ancora, beati martiri Giovanni Battista de Souzy, sacerdote, e Ulderico (Giovanni Battista) Guillaume, fratello delle Scuole Cristiane, martiri, che durante la persecuzione contro la Chiesa subirono una disumana carcerazione e morirono per Cristo consunti dalla fame e dalla malattia.
A Reading in Inghilterra, beato Domenico della Madre di Dio Barberi, sacerdote della Congregazione della Passione, che, dedito alla ricostituzione dell’unità dei cristiani, riaccolse molti fedeli nella Chiesa cattolica.
Nel villaggio di Picassent nel territorio di Valencia in Spagna, beato Ferdinando González Añón, sacerdote e martire, che, durante la persecuzione, meritò di passare alla beatitudine eterna.
Lungo il tratto di strada tra le cittadine di Godella e Bétera nella medesima regione in Spagna, beato Raimondo Martí Soriano, sacerdote e martire, che versò il sangue per Cristo nel corso della medesima persecuzione contro la fede.
A San Sebastián in Spagna, beata Maria del Pilar Izquierdo Albero, vergine, che, a lungo oppressa dalla povertà e da gravi malattie, cercò Dio nell’operoso amore per i poveri e gli afflitti, per servire i quali fondò l’Opera Missionaria di Gesù e Maria.