A Gumenek nel Ponto, nell’odierna Turchia, sant’Alessandro, detto il Carbonaio, vescovo, che, raggiunta per il tramite della filosofia una particolare consapevolezza dell’umiltà cristiana, fu poi elevato da san Gregorio Taumaturgo alla sede di questa Chiesa, dove rifulse non solo nella predicazione, ma anche per aver subito il martirio tra le fiamme.
A Roma al terzo miglio della via Labicana nel cimitero ad Duas Lauros, san Tiburzio, le cui lodi furono celebrate dal papa san Damaso.
Nello stesso luogo, commemorazione di santa Susanna, sotto il cui nome, celebrato tra i martiri negli antichi fasti, fu dedicata a Dio nel VI secolo una basilica nel titolo di Caio presso le Terme di Diocleziano.
Ad Assisi in Umbria, san Rufino, che è ritenuto primo vescovo di questa città e martire.
A Benevento, san Cassiano, vescovo.
A Évreux in Francia, san Taurino, venerato come primo vescovo di questa città.
In Irlanda, santa Attratta, badessa, che si dice abbia ricevuto il velo delle vergini da san Patrizio.
Nel territorio dell’odierna Umbria, sant’Equizio, abate, che, come scrive il papa san Gregorio Magno, per la sua santità fu padre di molti monasteri e, ovunque giungesse, schiudeva la fonte delle Sacre Scritture.
A Cambrai in Austrasia, nel territorio dell’odierna Francia, san Gaugeríco, vescovo, che, insigne per pietà e amore per i poveri, fu ordinato diacono da Magnerico di Treviri e, eletto poi alla sede di Cambrai, esercitò l’episcopato per trentanove anni.
Ad Arles nella Provenza in Francia, santa Rusticola, badessa, che guidò santamente le monache per circa sessant’anni.
A Gloucester in Inghilterra, beati martiri Giovanni Sandys e Stefano Rowsham, sacerdoti, e Guglielmo Lampley, sarto, che, sebbene in giorni diversi rimasti sconosciuti, subirono gli stessi supplizi per Cristo sotto la regina Elisabetta I.
All’ancora al largo di Rochefort sulla costa francese, beato Giovanni Giorgio (Giacomo) Rhem, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori e martire, che, consegnato durante la persecuzione ad una sordida prigionia, invitava alla speranza i compagni di carcere atrocemente provati, finché lui stesso morì per Cristo, logorato da una malattia incurabile.
Nel villaggio di Agullent nel territorio di Valencia in Spagna, beato Raffaele Alonso Gutiérrez, martire, che, padre di famiglia, versò il sangue per Cristo durante la persecuzione contro la fede. Insieme a lui si commemora anche il beato martire Carlo Díaz Gandía, che in questo giorno nello stesso territorio combattendo per la fede conseguì la vita eterna.
Nel villaggio di Prat de Compte vicino a Tarragona sempre in Spagna, beato Michele Domingo Cendra, religioso della Società Salesiana e martire, che nella stessa persecuzione meritò con il martirio di conseguire la palma della gloria.
Nella regione del Tibet, beato Maurizio Tornay, sacerdote e martire, che, canonico regolare della Congregazione dei Santi Nicola e Bernardo del Mont-Joux, annunciò con impegno il Vangelo in Cina e in Tibet e fu ucciso dai nemici di Cristo.