Sempre a Roma, sant’Eleuterio, papa, al quale i celebri martiri di Lione, a quel tempo detenuti in prigione, scrissero una nobile lettera sul mantenimento della pace nella Chiesa.
Sempre a Roma nel cimitero di Priscilla sulla via Salaria Nuova, san Simetrio, martire.
A Todi in Umbria, santa Felicissima, martire.
Nella regione di Auxerre in Francia, passione di san Prisco, martire, e compagni.
A Canterbury in Inghilterra, deposizione di sant’Agostino, vescovo, la cui memoria si celebra domani.
Nel territorio di Lione in Francia, passione di san Desiderio, vescovo di Vienne, che dalla regina Brunechilde, da lui redarguita per le sue nozze incestuose e altre depravazioni, fu dapprima mandato in esilio e poi, sempre per suo ordine, lapidato, meritando così la corona del martirio.
Nel monastero di Saint-Papoul in Francia, san Berengario, monaco.
A Vance in Provenza, in Francia, san Lamberto, vescovo, prima monaco di Lérins, che si prese cura dei poveri e fu vero amante della povertà.
A Siena, beato Francesco Patrizi, sacerdote dell’Ordine dei Servi di Maria, che si dedicò con mirabile zelo alla predicazione, alla direzione delle anime e al ministero della penitenza.
A Pistoia, beato Andrea Franchi, vescovo, che, priore dell’Ordine dei Predicatori, cessata l’epidemia della peste nera, riportò nei conventi dell’Ordine di questa regione l’osservanza della disciplina e approvò nella sua città le Confraternite dei penitenti al fine di favorire la pace e la misericordia.
A Quito in Ecuador, santa Marianna di Gesù de Paredes, vergine, che nel Terz’Ordine di San Francesco consacrò la propria vita a Cristo e dedicò le proprie forze ai bisogni degli indigeni poveri e dei neri.
In località Fuzhou nella provincia del Fujian in Cina, san Pietro Sans i Jordá, vescovo dell’Ordine dei Predicatori e martire, che, arrestato insieme ad altri sacerdoti, attraverso un lungo cammino fu tratto in catene nel tribunale; giunto al luogo del supplizio, si inginocchiò e, terminata la preghiera, porse serenamente il capo alla scure.
A Seul in Corea, san Giuseppe Chang Song-jib, martire, che, di professione farmacista, divenuto cristiano, fu messo in prigione e morì tra crudeli supplizi.
Nella città di Dong Hoi nell’antico An Nam, oggi Viet Nam, santi martiri Giovanni Doàn Trinh Hoan, sacerdote, e Matteo Nguyen Van Phuong, che, padre di famiglia e catechista, offrì ospitalità al compagno di martirio; per la loro fede furono insieme sottoposti a tortura e ferocemente decapitati sotto l’imperatore Tu Duc.
In località Munyonyo in Uganda, sant’Andrea Kaggwa, martire, che, capo dei suonatori di timpano del re Mwanga e suo familiare, da poco iniziato a Cristo, insegnò la dottrina del Vangelo ai pagani e ai catecumeni e fu per questo crudelmente ucciso.
In località Ttaka Jiunge sempre in Uganda, san Ponziano Ngondwe, martire, che, ministro del re, mentre già infuriava la persecuzione, ricevette il battesimo; gettato subito in carcere, mentre veniva condotto sul colle del supplizio, fu trafitto con la lancia dal carnefice.