Commemorazione di san Vittorino, vescovo di Ptuj in Pannonia, nell’odierna Slovenia, che pubblicò molti scritti di esegesi della Sacra Bibbia e fu coronato dal martirio durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano.
A Trieste, san Giusto, martire.
A Sivas nell’antica Armenia, santi Carterio, Stiriaco, Tobia, Eudossio, Agapio e compagni, martiri, che, soldati, si racconta siano stati gettati tra le fiamme, sotto l’imperatore Licinio, per aver perseverato nella fede in Cristo.
In Persia, santi Acíndino, Pegasio, Aftonio, Elpidíforo, Anempodisto e molti compagni, martiri, che si tramanda abbiano subito la passione sotto il re Sabor II.
A Vienne nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Donnino, vescovo, che si adoperò per la liberazione dei prigionieri.
Commemorazione di san Marciano, eremita, che, nato a Cirro nel territorio dell’odierna Turchia, si ritirò in monastero a Calcedonia, dove, vivendo in una angusta dimora, non si nutriva che la sera di poco pane e acqua, anteponendo tuttavia al digiuno l’amore fraterno.
Nel monastero di Saint-Maurice-en-Valais nell’odierna Svizzera, sant’Ambrogio, abate, che fu dapprima superiore del monastero della Île-Barbe vicino a Lione e, trasferito poi in questa sede per l’insigne fama della sua condotta di vita religiosa, vi istituì l’usanza della lode perenne.
Presso la fonte in località Holywell in Galles, santa Vinfreda, vergine, venerata come illustre monaca.
A Vienne, san Giorgio, vescovo.
Nel monastero di Chiaravalle in Borgogna, ora in Francia, deposizione di san Malachia, vescovo di Down e Connor in Irlanda, che rinnovò la vita della sua Chiesa e, giunto a Chiaravalle mentre era in cammino per Roma, rese lo spirito al Signore alla presenza dell’abate san Bernardo.
A Mortagne nella Normandia, beata Margherita di Lorena, che, un tempo duchessa di Alençon, rimasta vedova, professò l’obbedienza alla vita regolare nel monastero di Clarisse da lei stessa fatto costruire.
Ad Andover nella contea di Hampshire in Inghilterra, beato Giovanni Bodey, martire, che, maestro di scuola, morì impiccato e sventrato per aver rifiutato di riconoscere l’autorità della regina Elisabetta I nelle questioni spirituali.
A Casale in Romagna, beato Pio di San Luigi (Luigi) Campidelli, religioso della Congregazione della Passione, che, ancora giovane, colpito da una violenta malattia, si abbandonò totalmente alla volontà di Dio.