La Domenica del Cieco nato, quarta Domenica di Quaresima, fa intravedere la gioia pasquale che squarcia le tenebre dell’incredulità, comincia a rivestire di luce la Chiesa e pone al centro il tema della illuminazione battesimale. Questa domenica per antichissima tradizione romana è chiamata Laetare, prendendo il nome dalle prime parole dell’antifona d’ingresso: «Rallegrati (Laetare) Gerusalemme» (cf. Is 66,10-11). Si rallegra il giovane Davide perché Dio, che guarda il cuore e sceglie i piccoli, lo unge con il suo olio di letizia e lo Spirito irrompe su di lui (I lettura). Si rallegra quel cieco che, toccato da Gesù e lavatosi alla piscina di Siloe, è illuminato da Cristo Luce e crede e lo confessa con fede quale Figlio dell’uomo (Vangelo). Si rallegrano i credenti, figli della luce, rinati e illuminati da Cristo con il Battesimo (II lettura). Questa gioia luminosa è espressa dalla liturgia anche con l’uso del colore liturgico rosaceo che si può utilizzare per i paramenti al posto del violaceo, e per la possibilità di ornare l’altare con fiori e suonare gli strumenti. ...