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Restituita alla Diocesi di Sigüenza-Guadalajara la Bolla di Clemente VI

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Si è svolta il 4 marzo, nella sede di Circonvallazione Aurelia 50, la cerimonia di restituzione all’Archivio capitolare della Diocesi di Sigüenza-Guadalajara della Bolla pontificia di Papa Clemente VI (13 gennaio 1347). Si tratta di una pergamena emessa dalla sede di Avignone, andata probabilmente dispersa durante gli anni della Guerra civile spagnola (1936-1939) quando la Cattedrale fu occupata dalle milizie repubblicane e pervenuta in forma anonima alla Conferenza Episcopale Italiana. La Bolla, arricchita dal sigillo in piombo con i Santi Pietro e Paolo, conferma da parte del Pontefice al Decano e al Capitolo della Chiesa Seguntina tutte le liberalità, immunità, esenzioni e privilegi concessi alla loro Chiesa dai suoi predecessori.
Alla cerimonia hanno preso parte Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI, Mons. Agustín Bugeda Sanz, Vicario Generale della Diocesi di Sigüenza-Guadalajara, insieme ad alcuni rappresentanti della Diocesi spagnola, della Direzione Generale Archivi, della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio e del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Si deve proprio all’impegno generosamente profuso da queste istituzioni la restituzione della preziosa pergamena.
“Questo documento fa rientro oggi all’interno della documentazione dell’Archivio del capitolo della Cattedrale, riacquistando il suo senso più profondo e restituendo, di rimando, valore alle carte dell’Archivio stesso. È un documento fondante per la Chiesa Seguntina e per il Popolo di Dio che l’anima: un segno della Grazia di Dio poterlo riconsegnare”, ha affermato Mons. Baturi, che ha manifestato “soddisfazione per questo risultato e gratitudine a quanti, nei rispettivi compiti e ruoli istituzionali, hanno contribuito a raggiungerlo con competente passione”.
“Un grande grazie per il lavoro congiunto” è stato espresso anche da Mons. Bugeda Sanz che ha evidenziato come “la restituzione di questo importante documento dimostri la comunione tra due Paesi, l’Italia e la Spagna, tra due Chiese, tra due comunità civili ed ecclesiali oltre che la cattolicità della Chiesa che è universale”.
“La salvaguardia del patrimonio è essenziale per la comprensione della storia del Paese e della comunità nazionale ed europea”, ha sottolineato Sabrina Mingarelli, Dirigente della Direzione Generale Archivi, rinnovando “l’impegno a cooperare per la tutela del patrimonio culturale e di quello ecclesiastico in particolare”. “L’attività quotidiana di tutela e vigilanza si esercita grazie alla collaborazione stretta tra diversi soggetti. Quello di oggi è il risultato di una convergenza che rende efficace il nostro operato”, ha aggiunto Ferdinando Salemme, Dirigente della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio. “Lavoriamo a servizio della cultura e dell’arte, sia nel territorio italiano che all’estero: recuperare un bene culturale è difficile perché è silente, per questo la sinergia tra tutti è indispensabile”, ha concluso Sebastiano Maria Antoci, del Reparto Operativo del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

04 Marzo 2025

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