Liturgia

Decreto della Penitenzieria Apostolica circa le indulgenze concesse durante l’Anno dell’Eucaristia

Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, informino nel modo più conveniente i loro fedeli di questa salutare disposizione della Chiesa, si prestino con animo pronto e generoso ad ascoltare le loro confessioni, e, nei giorni da determinarsi per l’utilità dei fedeli, guidino in modo solenne pubbliche recite di preghiere a Gesù Sacramentato.
Infine, nell’impartire la catechesi esortino i fedeli a dare spesso aperte testimonianze di fede e di venerazione verso il SS.mo Sacramento, come è proposto nella Concessione generale IV dell’ Enchiridion Indulgentiarum, tenendo presenti anche le altre concessioni dello stesso Enchiridion: n. 7: adorazione e processione eucaristica; n. 8: Comunione eucaristica e spirituale; n. 27: Prima messa dei neosacerdoti e celebrazioni giubilari di ordinazione sacerdotale ed episcopale.
Il presente Decreto ha vigore durante l’Anno Eucaristico, a partire dal giorno stesso della sua pubblicazione su “L’Osservatore Romano”.
Nonostante qualunque contraria disposizione.

Roma, dalla sede della Penitenzieria Apostolica
25 dicembre 2004
Solennità del Natale del Signore Nostro Gesù Cristo

GIACOMO FRANCESCO CARD. STAFFORD
Penitenziere Maggiore

P. GIANFRANCO GIROTTI, OFM Conv
Reggente

In occasione dell’Anno dell’Eucaristia, la Penitenzieria Apostolica ha emanato un decreto con il quale si rendono note le indulgenze che possono esser lucrate in occasione di celebrazioni liturgiche e di atti di culto verso l’Eucaristia.

Il più grande dei miracoli (cfr Solennità del SS.mo Corpo e Sangue di Cristo, Ufficio delle Letture, seconda lettura) e supremo memoriale della Redenzione operata da N.S. Gesù Cristo mediante il suo sangue, l’Eucaristia, in quanto sacrificio e in quanto sacramento, produce in modo indefettibile l’unità della Chiesa, la sostiene con la forza della grazia soprannaturale, la inonda di gioia ineffabile, ed è un aiuto soprannaturale per nutrire la pietà dei fedeli e spingerli verso l’aumento, anzi verso la perfezione, della loro vita cristiana.
In considerazione di ciò, mosso dalla sollecitudine verso la Chiesa, il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, al fine di promuovere il culto pubblico e privato verso il Santissimo Sacramento, con la Lettera Apostolica Mane nobiscum, Domine del 7 ottobre 2004, ha stabilito che fosse celebrato in tutta la Chiesa un anno apposito, chiamato “Anno dell’Eucaristia”.
Al fine, poi, di esortare i fedeli, nel corso di questo anno, a una più profonda conoscenza e a un più intenso amore verso l’ineffabile “mistero della fede”, e affinché ne ricavino sempre più abbondanti frutti spirituali, il medesimo Beatissimo Padre, nell’udienza concessa ai sottoscritti Moderatori della Penitenzieria Apostolica il 17 dicembre c.a., ha voluto arricchire di indulgenze alcuni determinati atti di culto e di devozione verso il SS.mo Sacramento, qui sotto indicati.

1. Viene concessa l’indulgenza plenaria a tutti e singoli i fedeli, alle solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo l’intenzione del Sommo Pontefice, con l’animo totalmente distaccato dall’affetto verso qualunque peccato), ogniqualvolta partecipino con attenzione e pietà a una celebrazione o a un pio esercizio in onore del SS.mo Sacramento, solennemente esposto o conservato nel Tabernacolo.

2. E concessa inoltre, alle condizioni sopra ricordate, l’indulgenza plenaria al clero, ai membri degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica e agli altri fedeli tenuti per legge alla recita della Liturgia delle Ore, nonché a quelli che sono soliti dire l’Ufficio divino per pura devozione, ogniqualvolta, a conclusione della giornata, recitino davanti al Signore presente nel tabernacolo, o in comune o privatamente, il Vespro e la Compieta.
I fedeli, che, impediti per malattia o altre giuste cause di poter visitare il SS.mo Sacramento dell’Eucaristia in una chiesa o oratorio, potranno conseguire l’indulgenza plenaria in casa propria o dovunque si trovino a motivo dell’impedimento se, con totale riprovazione d’ogni peccato, come è stato detto sopra, e con l’intenzione di osservare, non appena sarà possibile, le tre consuete condizioni, compiranno spiritualmente con il desiderio del cuore la visita, in spirito di fede nella reale presenza di Gesù Cristo nel Sacramento dell’altare, e reciteranno il Padre nostro e il Credo, aggiungendo una pia invocazione a Gesù Sacramentato (per es. “Sia lodato e ringraziato ogni momento il SS.mo Sacramento”).
Se non potessero fare neppure questo, otterranno l’indulgenza plenaria, se si uniranno con desiderio interiore a coloro che praticano nel modo ordinario l’opera prescritta per l’indulgenza e offriranno a Dio misericordioso le infermità e i disagi della loro vita, avendo anch’essi il proposito di adempiere non appena possibile le tre solite condizioni.
I sacerdoti che svolgono ministero pastorale, soprattutto i parroci, tenendo presenti i “Suggerimenti e proposte” indicati il 15 ottobre 2004 dalla

SEGRETERIA GENERALE

25 Dicembre 2004

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