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"Da mare a mare. Sulla tua parola getterņ le reti": la pastorale del turismo in zona di mare. Atti della Giornata Nazionale di studio e di scambio di esperienze Roma, 12 giugno 2001

Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport

PREMESSA



La pubblicazione degli Atti di un convegno appare opera dovuta per coloro che vi hanno preso parte, uno stimolo al sapere per coloro che desiderano essere informati o che comunque ricercano strumenti di conoscenza e di approfondimento. Per conclamata opinione, gli Atti non si annoverano tra i best-sellers della letteratura e della saggistica. Spesso giacciono negletti negli scaffali, con scarso appeal per lettori normali. Quindi, parrebbe di concludere, stiamo portando a compimento una fatica quasi inutile. Nel presente caso invece mi piace ritenere che non sia proprio così.
Questi Atti infatti rappresentano una novità nell´ambito di vita pastorale cui sono riferiti. Si tratta della compilazione di contributi scritti elaborati in funzione della "Giornata Nazionale di studio e di scambio di esperienze" circa la pastorale del turismo in zona di mare. La specificità e le finalità della circostanza definiscono non tanto il valore in sé degli Atti ma la loro effettiva aderenza alla multiforme realtà pastorale e al loro grado di incisività e di praticabilità nel prospettare vie nuove di "presenza" della Chiesa nel mondo del turismo marino.
Come è noto, la "presenza" della Chiesa nel turismo così come qui si narra non significa ancora esattamente opera di evangelizzazione, ma certamente enuncia una vera possibilità di evangelizzazione o quanto meno una prova. Sotto questo profilo i "racconti", le "riflessioni", le "esperienze" presentate manifestano l´indomita intenzione della Chiesa di realizzare anche nella vicenda del turismo un atto di annuncio, una testimonianza dell´amore di Dio per quelle persone che vivono la condizione di "turisti", di "vacanzieri", di "visitatori", di "viaggiatori".
Si può leggere negli interventi un´appassionante dedizione alla causa del vangelo e alla cura della Chiesa, provata dall´ingente massa di turisti che soggiornano, sia pure brevemente, nel suo quotidiano territorio gonfiando a dismisura spiagge, strade e piazze. Le iniziative non mancano, la generosità pastorale si fa evidente, la fatica si moltiplica. E i risultati? Come disporre un bilancio? Come definire soluzioni più continuative e di carattere progettuale? Le domande, pur trovando risposte qui e là nell´insieme delle "parole" della "Giornata", aspettano ulteriori sperimentazioni e ulteriori approfondimenti.
Dagli Atti sembra farsi strada la convinzione che la pastorale del turismo nelle nostre comunità marine abbia tentato un approccio e si sia rivelata positiva ai fini della coltivazione dell´anima di migliaia e migliaia di persone. Inoltre appare vasto il consenso circa il criterio secondo cui la medesima pastorale non sia prima di tutto un qualcosa in più da fare ma una qualità in più da acquisire, cioè uno spirito e uno stile originale di "essere Chiesa" nella versione di vita che si chiama "vacanza".
Per dare forza a queste e ad altre preziose acquisizioni pastorali, abbiamo chiesto al biblista del Seminario di Bergamo, Don Pasquale Pezzoli di accompagnare il nostro discorrere con un commento su Luca 5,1-9 dal quale siamo partiti nelle nostre riflessioni, tenendo in gran conto l´invito del Santo Padre nella Lett. ap. Novo millennio ineunte (nn. 58-59). Inoltre ci è sembrato molto opportuno arricchire l´indagine di quanto accade nel "vissuto" dei vacanzieri di mare con uno specifico contributo richiesto al sociologo dell´Università di Bologna, Dr. Asterio Savelli. Ad entrambi desideriamo esprimere un vivissimo sentimento di riconoscenza per la loro disponibilità e per la loro intelligenza della fede posta ad illuminare fenomeni sociali tanto complessi quanto diffusi negli stili di vita odierni.
Istruiti da suggelli importanti crediamo, con maggiore convinzione, che questi Atti possono davvero stimolare l´intenzione pastorale delle nostre Chiese poste a confessare, annunciare e testimoniare il Signore della gloria nelle zone di mare.




Mons. Carlo Mazza

Mons. Carlo Mazza