Non ci sia per noi altro vanto che nella croce
del Signore nostro Gesù Cristo.
La parola della croce, per noi salvati,
è potenza di Dio. (Cf. Gal 6,14; 1Cor 1,18)
O Dio, che con l’opera e l’effusione del sangue
dei santi Giovanni e Isacco e dei loro compagni
hai voluto manifestare la beata speranza del regno eterno,
concedi che, per la loro intercessione,
la fede dei cristiani sempre più cresca e si rafforzi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 3,21-30a
Fratelli, ora, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla Legge e dai Profeti: giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. Infatti non c’è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù.
È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue, a manifestazione della sua giustizia per la remissione dei peccati passati mediante la clemenza di Dio, al fine di manifestare la sua giustizia nel tempo presente, così da risultare lui giusto e rendere giusto colui che si basa sulla fede in Gesù.
Dove dunque sta il vanto? È stato escluso! Da quale legge? Da quella delle opere? No, ma dalla legge della fede. Noi riteniamo infatti che l’uomo è giustificato per la fede, indipendentemente dalle opere della Legge.
Forse Dio è Dio soltanto dei Giudei? Non lo è anche delle genti? Certo, anche delle genti! Poiché unico è Dio.
Parola di Dio.
Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica. R.
Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore. R.
Io spero, Signore.
Spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora. R.
Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (Gv 14,6)
Alleluia.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,47-54
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
Parola del Signore.
A noi che celebriamo la passione dei tuoi martiri Giovanni de Brébeuf, Isacco Jogues e compagni,
dona, o Padre, di annunciare degnamente con questo sacrificio
la morte del tuo Figlio unigenito,
che non solo esortò i martiri con la parola,
ma li precedette con l’esempio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Beati i perseguitati per la giustizia:
di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,10)
Oppure:
«Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini,
anch’io lo riconoscerò
davanti al Padre mio che è nei cieli»,
dice il Signore. (Mt 10,32)
O Padre, che ci hai nutriti con il pane del cielo,
concedi a noi, sull’esempio dei santi Giovanni de Brébeuf, Isacco Jogues e compagni,
di portare nel cuore i segni della passione del Figlio tuo,
per gustare il frutto della pace senza fine.
Per Cristo nostro Signore.