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domenica 01 Novembre 2020

Ufficio delle letture

TUTTI I SANTI - SOLENNITA' - LITURGIA PROPRIA
Grandezza Testo A A A
V.
O Dio, vieni a salvarmi

R.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.
INNO

 

Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell’amore del Padre.

Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.

Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:

pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi. 

Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.

 
​oppure:
 

Christe, cælórum habitátor alme,
vita sanctórum, via, spes salúsque,
hóstiam clemens, tibi quam litámus,
    súscipe laudis.

Omnium semper chorus angelórum
in polo temet benedícit alto,
atque te sancti simul univérsi
    láudibus ornant.

Vírginis sanctæ méritis Maríæ
atque cunctórum páriter piórum,
cóntine pœnam, pie, quam merémur
    daque medélam.

Hic tuam præsta celebráre laudem,
ut tibi fidi valeámus illam
prósequi in cælis Tríadi canéntes
    iúgiter hymnos. Amen. 
1 ant.
O Signore, come è grande il tuo nome!
           Hai coronato di gloria i tuoi santi,
           li hai fatti signori del mondo.
SALMO 8
O Signore, nostro Dio, †
    quanto è grande il tuo nome
       su tutta la terra: *
    sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.
Con la bocca dei bimbi e dei lattanti †
    affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, *
    per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, *
    la luna e le stelle che tu hai fissate,
che cosa è l’uomo perché te ne ricordi *
    il figlio dell’uomo perché te ne curi?
Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli, *
    di gloria e di onore lo hai coronato:
gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, *
    tutto hai posto sotto i suoi piedi;
tutti i greggi e gli armenti, *
    tutte le bestie della campagna;
gli uccelli del cielo e i pesci del mare, *
    che percorrono le vie del mare.
O Signore, nostro Dio, *
   quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!
1 ant.
O Signore, come è grande il tuo nome!
           Hai coronato di gloria i tuoi santi,
           li hai fatti signori del mondo.
2 ant.
Beati i puri di cuore!
           Essi vedranno Dio.
SALMO 14
Signore, chi abiterà nella tua tenda? *
   Chi dimorerà sul tuo santo monte?
Colui che cammina senza colpa, *
   agisce con giustizia e parla lealmente,
chi non dice calunnia con la sua lingua, †
   non fa danno al suo prossimo *
   e non lancia insulto al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, *
   ma onora chi teme il Signore.
Anche se giura a suo danno, non cambia; †
   se presta denaro non fa usura, *
   e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo *
   resterà saldo per sempre.
2 ant.
Beati i puri di cuore!
           Essi vedranno Dio.
3 ant.
Ai tuoi santi, Signore,
          hai indicato il sentiero della vita,
          pienezza di gioia nella tua presenza.
SALMO 15
Proteggimi, o Dio: *
    in te mi rifugio.
Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore,*
    senza di te non ho alcun bene».
Per i santi, che sono sulla terra, uomini nobili, *
    è tutto il mio amore.
Si affrettino altri a costruire idoli: †
    io non spanderò le loro libazioni di sangue, *
    né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: *
    nelle tue mani è la mia vita.
Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi, *
    la mia eredità è magnifica.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; *
    anche di notte il mio cuore mi istruisce.
Io pongo sempre innanzi a me il Signore, *
    sta alla mia destra, non posso vacillare.
Di questo gioisce il mio cuore, †
    esulta la mia anima; *
    anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, *
    né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
Mi indicherai il sentiero della vita, †
    gioia piena nella tua presenza, *
    dolcezza senza fine alla tua destra.
3 ant.
Ai tuoi santi, Signore,
          hai indicato il sentiero della vita,
          pienezza di gioia nella tua presenza.
V.
Guardate al Signore, e sarete raggianti:

R.
il vostro volto non dovrà arrossire.
PRIMA LETTURA

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni, apostolo
5, 1-14
 

Cristo ha riscattato per Dio uomini di ogni tribù,
lingua, popolo e nazione
 
   Io, Giovanni, vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo. Io piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo. Uno dei vegliardi mi disse: «Non piangere più; ecco, ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide; egli dunque aprirà il libro e i suoi sette sigilli».
   Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. E l’Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era seduto sul trono. E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno un’arpa e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi. Cantavano un canto nuovo:
«Tu sei degno di prendere il libro
e di aprirne i sigilli,
perché sei stato immolato
e hai riscattato per Dio con il tuo sangue
uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione
e li hai costituiti per il nostro Dio
un regno di sacerdoti
e regneranno sopra la terra».  
   Durante la visione poi intesi voci di molti angeli intorno al trono e agli esseri viventi e ai vegliardi. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce:
«L’Agnello che fu immolato
è degno di ricevere potenza e ricchezza,
sapienza e forza,
onore, gloria e benedizione».
   Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano:
«A Colui che siede sul trono e all’Agnello
lode, onore, gloria e potenza,
nei secoli dei secoli».
   E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E i vegliardi si prostrarono in adorazione.
 
 
RESPONSORIO               Ap 11, 17; Sal 144, 10

R.
Rendiamo grazie a te, Signore Dio onnipotente,
che sei e che eri e hai instaurato il tuo regno.
*
È
giunto il tempo di dare la ricompensa ai tuoi servi e
ai santi.

V.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano
i tuoi fedeli.

R. 
È giunto il tempo di dare la ricompensa ai tuoi
servi e ai santi.
SECONDA LETTURA

Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate
​(Disc. 2; Opera omnia, ed. Cisterc. 5 [1968] 364-368)
Affrettiamoci verso i fratelli che ci aspettano

   A che serve dunque la nostra lode ai santi, a che il nostro tributo di gloria, a che questa stessa nostra solennità? Perché ad essi gli onori di questa stessa terra quando, secondo la promessa del Figlio, il Padre celeste li onora? A che dunque i nostri encomi per essi? I santi non hanno bisogno dei nostri onori e nulla viene a loro dal nostro culto. È chiaro che, quando ne veneriamo la memoria, facciamo i nostri interessi, non i loro.
   Per parte mia devo confessare che, quando penso ai santi, mi sento ardere da grandi desideri.
   Il primo desiderio, che la memoria dei santi suscita o stimola maggiormente in noi, è quello di godere della loro tanto dolce compagnia e di meritare di essere concittadini e familiari degli spiriti beati, di trovarci insieme all'assemblea dei patriarchi, alle schiere dei profeti, al senato degli apostoli, agli eserciti numerosi dei martiri, alla comunità dei confessori, ai cori delle vergini, di essere insomma riuniti e felici nella comunione di tutti i santi.
   Ci attende la primitiva comunità dei cristiani, e noi ce ne disinteresseremo? I santi desiderano di averci con loro e noi ce ne mostreremo indifferenti? I giusti ci aspettano, e noi non ce ne prenderemo cura? No, fratelli, destiamoci dalla nostra deplorevole apatia. Risorgiamo con Cristo, ricerchiamo le cose di lassù, quelle gustiamo. Sentiamo il desiderio di coloro che ci desiderano, affrettiamoci verso coloro che ci aspettano, anticipiamo con i voti dell'anima la condizione di coloro che ci attendono. Non soltanto dobbiamo desiderare la compagnia dei santi, ma anche di possederne la felicità. Mentre dunque bramiamo di stare insieme a loro, stimoliamo nel nostro cuore l'aspirazione più intensa a condividerne la gloria. Questa bramosia non è certo disdicevole, perché una tale fame di gloria è tutt'altro che pericolosa.
   Vi è un secondo desiderio che viene suscitato in noi dalla commemorazione dei santi, ed è quello che Cristo, nostra vita, si mostri anche a noi come a loro, e noi pure facciamo con lui la nostra apparizione nella gloria. Frattanto il nostro capo si presenta a noi non come è ora in cielo, ma nella forma che ha voluto assumere per noi qui in terra. Lo vediamo quindi non coronato di gloria, ma circondato dalle spine dei nostri peccati.
   Si vergogni perciò ogni membro di far sfoggio di ricercatezze sotto un capo coronato di spine. Comprenda che le sue eleganze non gli fanno onore, ma lo espongono al ridicolo.
   Giungerà il momento della venuta di Cristo, quando non si annunzierà più la sua morte. Allora sapremo che anche noi siamo morti e che la nostra vita è nascosta con lui in Dio.
   Allora Cristo apparirà come capo glorioso e con lui brilleranno le membra glorificate. Allora trasformerà il nostro corpo umiliato, rendendolo simile alla gloria del capo, che è lui stesso.
   Nutriamo dunque liberamente la brama della gloria. Ne abbiamo ogni diritto. Ma perché la speranza di una felicità così incomparabile abbia a diventare realtà, ci è necessario il soccorso dei santi. Sollecitiamolo premurosamente. Così, per loro intercessione, arriveremo là dove da soli non potremmo mai pensare di giungere.
 
RESPONSORIO        Cfr. Ap 19, 5. 6; Sal 32, 1

R.
Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servi, voi che
lo temete, piccoli e grandi.
*
Regna il Signore, il
nostro Dio, l'Onnipotente.

V.
Esultate, giusti, nel Signore: ai santi si addice la
lode.

R.
Regna il Signore, il nostro Dio, l'Onnipotente.
INNO Te Deum
Noi ti lodiamo, Dio, *
   ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
   tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
   e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
   il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
   sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
   e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
   la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
   e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
   eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
   per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
   hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
   Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
   che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
   nell'assemblea dei santi.
*
Salva il tuo popolo, Signore, *
   guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
   lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
   di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
   in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
   pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
   non saremo confusi in eterno.
Oppure
Te Deum laudámus: * te Dóminum confitémur.
Te ætérnum Patrem, * omnis terra venerátur.
Tibi omnes ángeli, *
   tibi cæli et univérsæ potestátes:
tibi chérubim et séraphim *
   incessábili voce proclámant:
Sanctus, * Sanctus, * Sanctus *
   Dóminus Deus Sábaoth.
Pleni sunt cæli et terra * maiestátis glóriæ tuæ.
Te gloriósus * Apostolórum chorus,
te prophetárum * laudábilis númerus,
te mártyrum candidátus * laudat exércitus.
Te per orbem terrárum *
   sancta confitétur Ecclésia,
Patrem * imménsæ maiestátis;
venerándum tuum verum * et únicum Fílium;
Sanctum quoque * Paráclitum Spiritum.
Tu rex glóriæ, * Christe.
Tu Patris * sempitérnus es Fílius.
Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem, *
   non horruisti Vírginis úterum.
Tu, devícto mortis acúleo, *
   aperuísti credéntibus regna cælórum.
Tu ad déxteram Dei sedes, * in glória Patris.
Iudex créderis * esse ventúrus.
Te ergo, quæsumus, tuis fámulis súbveni, *
   quos pretióso sánguine redemísti.
Ætérna fac cum sanctis tuis * in glória numerári.
*
Salvum fac pópulum tuum, Dómine, *
   et bénedic hereditáti tuæ.
Et rege eos, * et extólle illos usque in ætérnum.
Per singulos dies * benedícimus te;
et laudámus nomen tuum in sæculum, *
   et in sæculum sæculi.
Dignáre, Dómine, die isto *
   sine peccáto nos custodíre.
Miserére nostri, Dómine, * miserére nostri.
Fiat misericórdia tua, Dómine, super nos, *
   quemádmodum sperávimus in te.
In te, Dómine, sperávi: *
   non confúndar in ætérnum.
* Quest’ultima parte dell’inno si può omettere.
ORAZIONE
   
   O Dio onnipotente ed eterno, che doni alla tua Chiesa la gioia di celebrare in un'unica festa i meriti e la gloria di tutti i santi, concedi al tuo popolo, per la comune intercessione di tanti nostri fratelli, l'abbondanza della tua misericordia. Per il nostro Signore.
       Benediciamo il Signore.

       R.
Rendiamo grazie a Dio.