V.
O Dio, vieni a salvarmi
R.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.
INNO
O re d’eterna gloria,
che irradi sulla Chiesa
i doni del tuo Spirito,
assisti i tuoi fedeli.
che irradi sulla Chiesa
i doni del tuo Spirito,
assisti i tuoi fedeli.
Illumina le menti,
consola i nostri cuori,
rafforza i nostri passi
sulla via della pace.
consola i nostri cuori,
rafforza i nostri passi
sulla via della pace.
E quando verrà il giorno
del tuo avvento glorioso,
accoglici, o Signore,
nel regno dei beati.
del tuo avvento glorioso,
accoglici, o Signore,
nel regno dei beati.
A te sia lode, o Cristo,
speranza delle genti,
al Padre e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.
speranza delle genti,
al Padre e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.
1 ant.
Tu solo, Signore, hai compiuto meraviglie:eterna è la tua misericordia.
SALMO 135, 1-9 (I) Inno pasquale
Narrare le gesta del Signore significa lodarlo
(Cassiodoro).
Lodate il Signore perché è buono: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
Lodate il Dio degli dèi: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
Lodate il Signore dei signori: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
Egli solo ha compiuto meraviglie: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
Ha creato i cieli con sapienza: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
Ha stabilito la terra sulle acque: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
Ha fatto i grandi luminari: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
Il sole per regolare il giorno: *
eterna è la sua misericordia;
eterna è la sua misericordia;
la luna e le stelle per regolare la notte: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
1 ant.
Tu solo, Signore, hai compiuto meraviglie:eterna è la tua misericordia.
2 ant.
Hai liberato dalla schiavitù il tuo popolocon mano potente e braccio disteso.
II (10-15)
Percosse l’Egitto nei suoi primogeniti: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
Da loro liberò Israele: *
eterna è la sua misericordia;
eterna è la sua misericordia;
con mano potente e braccio teso: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
Divise il Mar Rosso in due parti: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
In mezzo fece passare Israele: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
Travolse il faraone e il suo esercito nel Mar Rosso: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
2 ant.
Hai liberato dalla schiavitù il tuo popolocon mano potente e braccio disteso.
3 ant.
Lodate il Dio del cielo;egli ci ha liberati dai nostri nemici.
III (16-26)
Guidò il suo popolo nel deserto: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
Percosse grandi sovrani: *
eterna è la sua misericordia;
eterna è la sua misericordia;
uccise re potenti: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
Seon, re degli Amorrèi: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
Og, re di Basan: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
Diede in eredità il loro paese: *
eterna è la sua misericordia;
eterna è la sua misericordia;
in eredità a Israele suo servo: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi: *
eterna è la sua misericordia;
eterna è la sua misericordia;
ci ha liberati dai nostri nemici: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
Egli dà il cibo ad ogni vivente: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
Lodate il Dio del cielo: *
eterna è la sua misericordia.
eterna è la sua misericordia.
3 ant.
Lodate il Dio del cielo;egli ci ha liberati dai nostri nemici.
V.
Additami, Signore, le tue vie,
R.
PRIMA LETTURA
Dalla lettera ai Filippesi di san Paolo, apostolo
4, 10-23
Generosità dei Filippesi verso Paolo
Fratelli, ho provato grande gioia nel Signore, perché finalmente avete fatto rifiorire i vostri sentimenti nei miei riguardi: in realtà li avevate anche prima, ma vi mancava l’occasione. Non dico questo per bisogno, poiché ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione; ho imparato ad essere povero e ho imparato ad essere ricco; sono iniziato a tutto, in ogni maniera: alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza.
Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alla mia tribolazione. Ben sapete proprio voi, Filippesi, che all’inizio della predicazione del vangelo, quando partii dalla Macedonia, nessuna Chiesa aprì con me un conto di dare o di avere, se non voi soli; ed anche a Tessalonica mi avete inviato per due volte il necessario. Non è però il vostro dono che io ricerco, ma il frutto che ridonda a vostro vantaggio. Adesso ho il necessario e anche il superfluo; sono ricolmo dei vostri doni ricevuti da Epafrodito, che sono un profumo di soave odore, un sacrificio accetto e gradito a Dio. Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza in Cristo Gesù. Al Dio e Padre nostro sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Salutate ciascuno dei santi in Cristo Gesù. Vi salutano i fratelli che sono con me. Vi salutano tutti i santi, soprattutto quelli della casa di Cesare.
La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito.
Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alla mia tribolazione. Ben sapete proprio voi, Filippesi, che all’inizio della predicazione del vangelo, quando partii dalla Macedonia, nessuna Chiesa aprì con me un conto di dare o di avere, se non voi soli; ed anche a Tessalonica mi avete inviato per due volte il necessario. Non è però il vostro dono che io ricerco, ma il frutto che ridonda a vostro vantaggio. Adesso ho il necessario e anche il superfluo; sono ricolmo dei vostri doni ricevuti da Epafrodito, che sono un profumo di soave odore, un sacrificio accetto e gradito a Dio. Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza in Cristo Gesù. Al Dio e Padre nostro sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Salutate ciascuno dei santi in Cristo Gesù. Vi salutano i fratelli che sono con me. Vi salutano tutti i santi, soprattutto quelli della casa di Cesare.
La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito.
RESPONSORIO Cfr. Fil 4, 12-13; 2 Cor 12, 10
R.
So essere povero e ricco; sono preparato allasazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza.
*
Tutto posso in colui che mi dà la forza.
V.
sofferte per Cristo.
R.
SECONDA LETTURA
Dal libro «La vita cristiana» di san Gregorio di Nissa, vescovo
(PG 46, 295-298)
Combatti la buona battaglia della fede
«Se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate» (2 Cor 5, 17). Del resto ha chiamato nuova creazione l’inabitazione dello Spirito Santo che rende il cuore puro, senza colpa e libero da ogni malizia, cattiveria e vergogna.
Quando un’anima si converte, odia il peccato, si dedica con tutto l’impegno al bene, accoglie in sé la grazia dello Spirito Santo e diviene un essere completamente nuovo. Si avvera allora la parola della Scrittura: «Togliete via il lievito vecchio per essere una pasta nuova» (1 Cor 5, 7) e anche questo detto: «Celebriamo la festa non con il lievito vecchio, ma con azzimi di sincerità e di verità» (1 Cor 5, 8). Queste affermazioni, dico, concordano con quanto è stato detto della nuova creazione. Il tentatore tende molti lacci alla nostra anima, e la natura umana è troppo debole per poter riportare vittoria su di lui. Per questo l’Apostolo ci raccomanda di armarci con le armi celesti: Rivestitevi con la corazza di giustizia e calzate i vostri piedi per annunziare il vangelo della pace, e cingete i vostri fianchi con la verità (cfr. Ef 6, 14).
Vedi quanti mezzi di salvezza l’Apostolo ti ha indicato, tutti tendenti ad un unico regno e ad un’unica meta. La vita diventa un sicuro cammino nella via dei comandamenti fino al traguardo finale stabilito da Dio.
L’Apostolo dice ancora: «Corriamo con perseveranza nella corsa, tenendo fisso lo sguardo su Gesù autore e perfezionatore della fede» (Eb 12, 1-2).
Chi si dimostra superiore agli allettamenti del pellegrinaggio terreno senza farsi ammaliare dalla gloria mondana, sentirà il bisogno di far sacrificio di se stesso a Dio. Far sacrificio di se stesso a Dio significa non cercare mai la propria volontà, ma quella di Dio e seguirla come buona guida, e poi contentarsi di quanto è necessario per la propria vita. Ciò aiuterà ciascuno a compiere con maggior impegno e serenità i propri doveri per il bene suo e degli altri, come si conviene a un discepolo di Cristo. Questo infatti vuole il Signore quando dice: E chi di voi vuol essere il primo e il più grande, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti (cfr. Mc 9, 35).
Chi accetta questo criterio deve servire gratuitamente, sottomettersi a tutti e dare le sue prestazioni come il debitore che restituisce un prestito ad alto tasso.
Coloro poi che esercitano una autorità hanno un onere ancor maggiore degli altri. Il loro servizio è più impegnativo di quello dei sudditi. Devono dare l’esempio di saper servire umilmente gli altri, considerando i fratelli come un deposito loro affidato da Dio.
Chi ha responsabilità su altri si comporti come un coscienzioso educatore che cura con sollecitudine i fanciulli affidatigli dai genitori. Se vi sarà tale rapporto di intesa e di affiatamento fra chi guida e chi ubbidisce, l’ubbidienza diverrà gioiosa e il comando piacevole. Sarete sicuri di essere sulla via perfetta. Se vi onorerete a vicenda, condurrete in terra una vita felice da angeli.
Quando un’anima si converte, odia il peccato, si dedica con tutto l’impegno al bene, accoglie in sé la grazia dello Spirito Santo e diviene un essere completamente nuovo. Si avvera allora la parola della Scrittura: «Togliete via il lievito vecchio per essere una pasta nuova» (1 Cor 5, 7) e anche questo detto: «Celebriamo la festa non con il lievito vecchio, ma con azzimi di sincerità e di verità» (1 Cor 5, 8). Queste affermazioni, dico, concordano con quanto è stato detto della nuova creazione. Il tentatore tende molti lacci alla nostra anima, e la natura umana è troppo debole per poter riportare vittoria su di lui. Per questo l’Apostolo ci raccomanda di armarci con le armi celesti: Rivestitevi con la corazza di giustizia e calzate i vostri piedi per annunziare il vangelo della pace, e cingete i vostri fianchi con la verità (cfr. Ef 6, 14).
Vedi quanti mezzi di salvezza l’Apostolo ti ha indicato, tutti tendenti ad un unico regno e ad un’unica meta. La vita diventa un sicuro cammino nella via dei comandamenti fino al traguardo finale stabilito da Dio.
L’Apostolo dice ancora: «Corriamo con perseveranza nella corsa, tenendo fisso lo sguardo su Gesù autore e perfezionatore della fede» (Eb 12, 1-2).
Chi si dimostra superiore agli allettamenti del pellegrinaggio terreno senza farsi ammaliare dalla gloria mondana, sentirà il bisogno di far sacrificio di se stesso a Dio. Far sacrificio di se stesso a Dio significa non cercare mai la propria volontà, ma quella di Dio e seguirla come buona guida, e poi contentarsi di quanto è necessario per la propria vita. Ciò aiuterà ciascuno a compiere con maggior impegno e serenità i propri doveri per il bene suo e degli altri, come si conviene a un discepolo di Cristo. Questo infatti vuole il Signore quando dice: E chi di voi vuol essere il primo e il più grande, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti (cfr. Mc 9, 35).
Chi accetta questo criterio deve servire gratuitamente, sottomettersi a tutti e dare le sue prestazioni come il debitore che restituisce un prestito ad alto tasso.
Coloro poi che esercitano una autorità hanno un onere ancor maggiore degli altri. Il loro servizio è più impegnativo di quello dei sudditi. Devono dare l’esempio di saper servire umilmente gli altri, considerando i fratelli come un deposito loro affidato da Dio.
Chi ha responsabilità su altri si comporti come un coscienzioso educatore che cura con sollecitudine i fanciulli affidatigli dai genitori. Se vi sarà tale rapporto di intesa e di affiatamento fra chi guida e chi ubbidisce, l’ubbidienza diverrà gioiosa e il comando piacevole. Sarete sicuri di essere sulla via perfetta. Se vi onorerete a vicenda, condurrete in terra una vita felice da angeli.
RESPONSORIO Gal 5, 13; 1 Cor 10, 32
R.
Voi siete stati chiamati a libertà: questa non divenga un pretestoper vivere secondo la carne,
*
ma con la carità siate a serviziogli uni degli altri.
V.
né alla Chiesa di Dio,
R.
ORAZIONE
O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono, continua a effondere su di noi la tua grazia, perché, camminando verso i beni da te promessi, diventiamo partecipi della felicità eterna. Per il nostro Signore.
Benediciamo il Signore.
R.
Rendiamo grazie a Dio.
R.