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mercoledì 28 Giugno 2023

Ufficio delle letture

SANT'IRENEO, VESCOVO, MARTIRE E DOTTORE DELLA CHIESA - MEMORIA - IV SETTIMANA DEL SALTERIO
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V.
O Dio, vieni a salvarmi

R.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.
INNO
Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell'amore del Padre.
Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.
Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:
pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.
Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino e unico
nei secoli sia gloria. Amen.
Oppure:
Martyr Dei, qui
(
quæ
)
únicum
Patris sequéndo Fílium
victis triúmphas hóstibus,
victor
(
victrix
)
fruens cæléstibus,
Tui precátus múnere
nostrum reátum dílue,
arcens mali contágium,
vitæ repéllens tǽdium.
Solúta sunt iam víncula
tui sacráti córporis;
nos solve vinclis sǽculi
amóre Fílii Dei.
Honor Patri cum Fílio
et Spíritu Paráclito,
qui te coróna pérpeti
cingunt in aula glóriæ. Amen.
1 ant.
Benedici il Signore, anima mia,
          non dimenticare tanti suoi benefici.
SALMO 102    Inno alla misericordia di Dio

Grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, venne
a visitarci dall’alto un sole che sorge
(cfr. Lc 1, 78).
I    (1-7)
Benedici il Signore, anima mia, *
   quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia, *
   non dimenticare tanti suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe, *
   guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita, *
   ti corona di grazia e di misericordia;
egli sazia di beni i tuoi giorni *
   e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza.
Il Signore agisce con giustizia *
   e con diritto verso tutti gli oppressi.
Ha rivelato a Mosè le sue vie, *
   ai figli d'Israele le sue opere.
1 ant.
Benedici il Signore, anima mia,
          non dimenticare tanti suoi benefici.
2 ant.
Come il padre ama i suoi figli,
          il Signore ha pietà di chi lo teme.
II    (8-16)
Buono e pietoso è il Signore, *
   lento all'ira e grande nell'amore.
Egli non continua a contestare *
   e non conserva per sempre il suo sdegno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati, *
   non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Come il cielo è alto sulla terra, *
   così è grande la sua misericordia
      su quanti lo temono;
come dista l'oriente dall'occidente, *
   così allontana da noi le nostre colpe.
Come un padre ha pietà dei suoi figli, *
   così il Signore ha pietà di quanti lo temono.
Perché egli sa di che siamo plasmati, *
   ricorda che noi siamo polvere.
Come l'erba sono i giorni dell'uomo, *
   come il fiore del campo, così egli fiorisce.
Lo investe il vento e più non esiste *
   e il suo posto non lo riconosce.
2 ant.
Come il padre ama i suoi figli,
          il Signore ha pietà di chi lo teme.
3 ant.
Benedite il Signore,
          voi tutte opere sue.
III    (17-22)
La grazia del Signore è da sempre, *
   dura in eterno per quanti lo temono;
la sua giustizia per i figli dei figli, †
   per quanti custodiscono la sua alleanza *
   e ricordano di osservare i suoi precetti.
Il Signore ha stabilito nel cielo il suo trono *
   e il suo regno abbraccia l'universo.
Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli, †
   potenti esecutori dei suoi comandi, *
   pronti alla voce della sua parola.
Benedite il Signore, voi tutte sue schiere, *
   suoi ministri, che fate il suo volere.
Benedite il Signore, voi tutte opere sue, †
   in ogni luogo del suo dominio. *
   Benedici il Signore, anima mia.
3 ant.
Benedite il Signore,
          voi tutte opere sue.
V.
Fammi capire i tuoi insegnamenti:

R.
mediterò i tuoi prodigi, Signore.
PRIMA LETTURA
 
Dal primo libro di Samuele
19, 8-10; 20, 1-17
Amicizia tra Davide e Giònata
 
   In quei giorni la guerra si riaccese e Davide uscì a combattere i Filistei e inflisse loro una grande sconfitta, sicché si dettero alla fuga davanti a lui. Ma un sovrumano spirito cattivo si impadronì di Saul. Egli stava in casa e teneva in mano la lancia, mentre Davide suonava la cetra. Saul tentò di colpire Davide con la lancia contro il muro. Ma Davide si scansò da Saul, che infisse la lancia nel muro. Davide fuggì e quella notte fu salvo.
   Davide lasciò di nascosto Naiot di Rama, si recò da Giònata e gli disse: «Che ho fatto, che delitto ho commesso, che colpa ho avuto nei riguardi di tuo padre, perché attenti così alla mia vita?». Rispose: «Non sia mai. Non morirai. Vedi, mio padre non fa nulla di grande o di piccolo senza confidarmelo. Perché mi avrebbe nascosto questa cosa? Non è possibile!». Ma Davide giurò ancora: «Tuo padre sa benissimo che ho trovato grazia ai tuoi occhi e dice: Giònata non deve sapere questa cosa, perché si angustierebbe. Ma, per la vita del Signore e per la tua vita, c’è un sol passo tra me e la morte». Giònata disse: «Che cosa desideri che io faccia per te?». Rispose Davide: «Domani è la luna nuova e io dovrei sedere a tavola con il re. Ma tu mi lascerai partire e io resterò nascosto nella campagna fino alla terza sera. Se tuo padre mi cercherà, dirai: Davide mi ha chiesto di lasciarlo andare in fretta a Betlemme sua città perché vi si celebra il sacrificio annuale per tutta la famiglia. Se dirà: Va bene, allora il tuo servo può stare in pace. Se invece andrà in collera, sii certo che è stato deciso il peggio da parte sua. Mostra la tua bontà verso il tuo servo, perché hai voluto legare a te il tuo servo con un patto del Signore: se ho qualche colpa, uccidimi tu; ma per qual motivo dovresti condurmi da tuo padre?». Giònata rispose: «Lungi da te! Se certo io sapessi che da parte di mio padre è stata decisa una cattiva sorte per te, non te lo farei forse sapere?». Davide disse a Giònata: «Chi mi avvertirà se tuo padre ti risponde duramente?». Giònata rispose a Davide: «Vieni, andiamo in campagna».
   Uscirono tutti e due nei campi. Allora Giònata disse a Davide: «Per il Signore, Dio d’Israele, domani o il terzo giorno a quest’ora indagherò le intenzioni di mio padre. Se saranno favorevoli a Davide e io non manderò subito a riferirlo al tuo
orecchio, tanto faccia il Signore a Giònata e ancora di peggio. Se invece sembrerà bene a mio padre decidere il peggio a tuo riguardo, io te lo confiderò e ti farò partire. Tu andrai tranquillo e il Signore sarà con te come è stato con mio padre. Fin quando sarò in vita, usa verso di me la benevolenza del Signore. Se sarò morto, non ritirare mai la tua benevolenza dalla mia casa; quando il Signore avrà sterminato dalla terra ogni uomo nemico di Davide, non sia eliminato il nome di Giònata dalla casa di Davide: il Signore ne chiederà conto ai nemici di Davide». Giònata volle ancora giurare a Davide, perché gli voleva bene e lo amava come se stesso.
 
RESPONSORIO                Cfr. Pro 17, 17; 1 Gv 4, 7
R.
Un amico vero vuol bene sempre:
*
nella sventura
si dimostra fratello.

V.
Chiunque ama, è generato da Dio e conosce Dio;

R.
nella sventura si dimostra fratello.
SECONDA LETTURA

Dal «Trattato contro le eresie» di sant’Ireneo, vescovo
 
(Lib. IV, 20, 5-7; SC 100, 640-642. 644-648)
 
L’uomo vivente è gloria di Dio;
vita dell’uomo è la visione di Dio

   La gloria di Dio dà la vita; perciò coloro che vedono Dio ricevono la vita. E per questo colui che è inintelligibile, incomprensibile e invisibile, si rende visibile, comprensibile e intelligibile dagli uomini, per dare la vita a coloro che lo comprendono e vedono. È impossibile vivere se non si è ricevuta la vita, ma la vita non si ha che con la partecipazione all’essere divino. Orbene tale partecipazione consiste nel vedere Dio e godere della sua bontà.
   Gli uomini dunque vedranno Dio per vivere, e verranno resi immortali e divini in forza della visione di Dio. Questo, come ho detto prima, era stato rivelato dai profeti in figura, che cioè Dio sarebbe stato visto dagli uomini che portano il suo Spirito e attendono sempre la sua venuta. Così Mosè afferma nel Deuteronomio: Oggi abbiamo visto che Dio può parlare con l’uomo e l’uomo aver la vita (cfr. Dt 5, 24).
   Colui che opera tutto in tutti nella sua grandezza e potenza, è invisibile e indescrivibile a tutti gli esseri da lui creati, non resta però sconosciuto; tutti infatti, per mezzo del suo Verbo, imparano che il Padre è unico Dio, che contiene tutte le cose e dà a tutte l’esistenza, come sta scritto nel vangelo: «Dio nessuno lo ha mai visto; proprio il Figlio Unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato» (Gv 1, 18).
   Fin dal principio dunque il Figlio è il rivelatore del Padre, perché fin dal principio è con il Padre e ha mostrato al genere umano nel tempo più opportuno le visioni profetiche, la diversità dei carismi, i ministeri e la glorificazione del Padre secondo un disegno tutto ordine e armonia. E dove c’è ordine c’è anche armonia, e dove c’è armonia c’è anche tempo giusto, e dove c’è tempo giusto c’è anche beneficio.
   Per questo il Verbo si è fatto dispensatore della grazia del Padre per l’utilità degli uomini, in favore dei quali ha ordinato tutta l’«economia» della salvezza, mostrando Dio agli uomini e presentando l’uomo a Dio. Ha salvaguardato però l’invisibilità del Padre, perché l’uomo non disprezzi Dio e abbia sempre qualcosa a cui tendere. Al tempo stesso ha reso visibile Dio agli uomini con molti interventi provvidenziali, perché l’uomo non venisse privato completamente di Dio, e cadesse così nel suo nulla, perché l’uomo vivente è gloria di Dio e vita dell’uomo è la visione di Dio. Se infatti la rivelazione di Dio attraverso il creato dà la vita a tutti gli esseri che si trovano sulla terra, molto più la rivelazione del Padre che avviene tramite il Verbo è causa di vita per coloro che vedono Dio. 
RESPONSORIO                          Cfr. Ml 2, 6; Sal 88, 22
 

R.
Un insegnamento fedele sulla bocca, e nessuna
falsità alle labbra:
*
con pace e rettitudine ha camminato
davanti al Signore.

V.
La mano del Signore lo sosteneva, il suo braccio
gli dava vigore:

R.
con pace e rettitudine ha camminato davanti al
Signore.
ORAZIONE
   O Dio, che al vescovo sant’Ireneo hai dato la grazia di confermare la tua Chiesa nella verità e nella pace, fa’ che per sua intercessione ci rinnoviamo nella fede e nell’amore, e cerchiamo sempre ciò che promuove l’unità e la concordia. Per il nostro Signore.
       Benediciamo il Signore.

       R.
Rendiamo grazie a Dio.