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sabato 10 Dicembre 2022

Ufficio delle letture

BEATA VERGINE MARIA DI LORETO - MEMORIA FACOLTATIVA
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V.
O Dio, vieni a salvarmi

R.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.
INNO
    «Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’eterno consiglio,
    tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ’l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
    Nel ventre tuo si raccese l’amore
per lo cui caldo ne l’eterna pace
così è germinato questo fiore.
    Qui se’ a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra i mortali,
se’ di speranza fontana vivace.
    Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz’ali.
    La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.
    In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate».
Oppure:
Quem terra, pontus, æthera
colunt, adórant, prædicant
trinam regéntem máchinam,
claustrum Maríæ báiulat.
Cui luna, sol et ómnia
desérviunt per témpora,
perfúsa cæli grátia
gestant puéllæ víscera.
Beáta mater múnere,
cuius, supérnus ártifex,
mundum pugíllo cóntinens,
ventris sub arca clausus est.
Beáta cæli núntio,
fecúnda Sancto Spíritu,
desiderátus géntibus
cuius per alvum fusus est.
Iesu, tibi sit glória,
qui natus es de Vírgine,
cum Patre et almo Spíritu,
in sempitérna sæcula. Amen.
1 ant.
Ricordati di noi, Signore,
          salvaci con la tua visita.
SALMO 105   Bontà del Signore e infedeltà del popolo

Tutte queste cose accaddero a loro come esempio e sono
state scritte per ammonimento nostro, di noi per i quali è
arrivata la fine dei tempi
(1 Cor 10, 11).

​I    (1-18)
Celebrate il Signore, perché è buono, *
   eterna è la sua misericordia.
Chi può narrare i prodigi del Signore, *
   far risuonare tutta la sua lode?
Beati coloro che agiscono con giustizia *
   e praticano il diritto in ogni tempo.
Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo, *
   visitaci con la tua salvezza,
perché vediamo la felicità dei tuoi eletti, †
   godiamo della gioia del tuo popolo *
   con la tua eredità ci gloriamo.
Abbiamo peccato come i nostri padri, *
   abbiamo fatto il male, siamo stati empi.
I nostri padri in Egitto
     non compresero i tuoi prodigi, †
   non ricordarono tanti tuoi benefici *
   e si ribellarono presso il mare, presso il Mar Rosso.
Ma Dio li salvò per il suo nome, *
   per manifestare la sua potenza.
Minacciò il Mar Rosso e fu disseccato, *
   li condusse tra i flutti come per un deserto;
li salvò dalla mano di chi li odiava, *
   li riscattò dalla mano del nemico.
L’acqua sommerse i loro avversari; *
   nessuno di essi sopravvisse.
Allora credettero alle sue parole *
   e cantarono la sua lode.
Ma presto dimenticarono le sue opere, *
   non ebbero fiducia nel suo disegno,
arsero di brame nel deserto, *
   e tentarono Dio nella steppa.
Concesse loro quanto domandavano *
   e saziò la loro ingordigia.
Divennero gelosi di Mosè negli accampamenti, *
   e di Aronne, il consacrato del Signore.
Allora si aprì la terra *
   e inghiottì Datan, e seppellì l’assemblea di Abiron.
​Divampò il fuoco nella loro fazione *
   e la fiamma divorò i ribelli.
1 ant.
Ricordati di noi, Signore,
          salvaci con la tua visita.
2 ant.
Siamo la comunità dell’alleanza,
          non dimentichiamo l’amore del nostro Dio.
II    (19-33)
Si fabbricarono un vitello sull’Oreb, *
   si prostrarono a un’immagine di metallo fuso;
scambiarono la loro gloria *
   con la figura di un toro che mangia fieno.
Dimenticarono Dio che li aveva salvati, *
   che aveva operato in Egitto cose grandi,
prodigi nel paese di Cam, *
   cose terribili presso il Mar Rosso.
E aveva già deciso di sterminarli, †
   se Mosè suo eletto
     non fosse stato sulla breccia di fronte a lui, *
   per stornare la sua collera dallo sterminio.
Rifiutarono un paese di delizie, *
   non credettero alla sua parola.
Mormorarono nelle loro tende, *
   non ascoltarono la voce del Signore.
Egli alzò la mano su di loro *
   giurando di abbatterli nel deserto,
di disperdere i loro discendenti tra le genti *
   e disseminarli per il paese.
Si asservirono a Baal di Peor *
   e mangiarono i sacrifici dei morti,
provocarono Dio con tali azioni *
   e tra essi scoppiò una pestilenza.
Ma Finees si alzò e si fece giudice, *
   allora cessò la peste
e gli fu computato a giustizia *
   presso ogni generazione, sempre.
Lo irritarono anche alle acque di Merìba *
   e Mosè fu punito per causa loro,
perché avevano inasprito l’animo suo *
   ed egli disse parole insipienti.
2 ant.
Siamo la comunità dell’alleanza,
          non dimentichiamo l’amore del nostro Dio.
3 ant.
Salvaci, Signore,
          radunaci da tutte le nazioni.
III    (34-48)
Non sterminarono i popoli *
   come aveva ordinato il Signore,
ma si mescolarono con le nazioni *
   e impararono le opere loro.
Servirono i loro idoli *
   e questi furono per loro un tranello.
Immolarono i loro figli *
   e le loro figlie agli dèi falsi.
​Versarono sangue innocente, †
   il sangue dei figli e delle figlie *
   sacrificati agli idoli di Canaan;
​la terra fu profanata dal sangue, †
   si contaminarono con le opere loro,
   si macchiarono con i loro misfatti.
​L’ira del Signore si accese contro il suo popolo, *
   ebbe in orrore il suo possesso;
e li diede in balìa dei popoli, *
   li dominarono i loro avversari,
​li oppressero i loro nemici *
   e dovettero piegarsi sotto la loro mano.
Molte volte li aveva liberati; †
   ma essi si ostinarono nei loro disegni *
   e per le loro iniquità furono abbattuti.
Pure, egli guardò alla loro angoscia *
   quando udì il loro grido.
​Si ricordò della sua alleanza con loro, *
   si mosse a pietà per il suo grande amore.
Fece loro trovare grazia *
   presso quanti li avevano deportati.
​Salvaci, Signore Dio nostro, *
   e raccoglici di mezzo ai popoli,
perché proclamiamo il tuo santo nome *
   e ci gloriamo della tua lode.
​Benedetto il Signore, Dio d’Israele †
   da sempre, per sempre. *
   Tutto il popolo dica: Amen.
3 ant.
Salvaci, Signore,
          radunaci da tutte le nazioni.
V.
Il Signore annuncia la sua parola a Giacobbe,

R.
le sue leggi e i suoi giudizi a Israele.
PRIMA LETTURA

Dal libro del profeta Isaia
29, 1-8
Il Signore giudicherà severamente Gerusalemme,
poi si farà suo difensore
Guai ad Ariel, ad Ariel,
città dove pose il campo Davide!
Aggiungete anno ad anno,
si avvicendino i cicli festivi.
Io metterò alle strette Ariel,
ci saranno gemiti e lamenti.
Tu sarai per me come un vero Ariel,
io mi accamperò come Davide contro di te
e ti circonderò di trincee,
innalzerò contro di te un vallo.
Allora prostrata parlerai da terra
e dalla polvere saliranno fioche le tue parole;
sembrerà di un fantasma la tua voce dalla terra,
e dalla polvere la tua parola risuonerà come bisbiglio.
Sarà come polvere fine la massa dei tuoi oppressori
e come pula dispersa la massa dei tuoi tiranni.
Ma d’improvviso, subito,
dal Signore degli eserciti sarai visitata
con tuoni, rimbombi e rumore assordante,
con uragano e tempesta e fiamma di fuoco divoratore.
E sarà come un sogno,
come una visione notturna,
la massa di tutte le nazioni
che marciano su Ariel,
di quanti la attaccano
e degli ordigni posti contro di essa.
Avverrà come quando un affamato sogna di mangiare,
ma si sveglia con lo stomaco vuoto;
come quando un assetato sogna di bere,
ma si sveglia stanco e con la gola riarsa:
così accadrà alla folla di tutte le nazioni
che marciano contro il monte Sion.
 
RESPONSORIO                    Cfr. Is 54, 4; 29, 6. 7

R.
Non temere, Gerusalemme: non dovrai più
arrossire,
*
quando verrà a visitarti il Signore, Dio
dell’universo.

V.
Svaniranno come un sogno notturno le nazioni
che ti assalivano,

R.
quando verrà a visitarti il Signore, Dio
dell’universo.
SECONDA LETTURA
Dalla Lettera di san Giovanni Paolo II per il VII centenario del santuario della Santa Casa di Loreto
(Lettera a Mons. P. Macchi, 15 agosto 1993: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XVI/2, 526-537)
Maria è lo spazio fisico e spirituale dell’Incarnazione
La Santa Casa di Loreto non è solo una «reliquia», ma anche una preziosa «icona» concreta. E’ «icona» non di astratte verità, ma di un evento e di un mistero: l’Incarnazione del Verbo. L’Incarnazione, che si ricorda dentro codeste sacre mura, riacquista di colpo il suo genuino significato biblico; non si tratta di una mera dottrina sull’unione tra il divino e l’umano ma, piuttosto, di un avvenimento accaduto in un punto preciso del tempo e dello spazio, come mettono meravigliosamente in luce le parole dell’Apostolo: «Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna» (Gal 4, 4). Maria è la Donna, è, per così dire, lo “spazio” fisico e spirituale insieme, in cui è avvenuta l’Incarnazione. Ma anche la Casa in cui ella visse costituisce un richiamo quasi plastico a tale concretezza. Il ricordo della vita nascosta di Nazaret evoca questioni quanto mai concrete e vicine all’esperienza di ogni uomo e di ogni donna. Esso ridesta il senso della santità della famiglia, prospettando di colpo tutto un mondo di valori, oggi così minacciati, quali la fedeltà, il rispetto della vita, l’educazione dei figli, la preghiera, che le famiglie cri-stiane possono riscoprire dentro le pareti della Santa Casa, prima ed esemplare «chiesa domestica» della storia. La Santa Casa ricorda, in pari tempo, anche la grandezza della vocazione alla vita consacrata e alla verginità per il Regno, la quale ebbe qui la sua gloriosa inaugurazione nella persona di Maria, Vergine e Madre. Ai giovani, poi, che innumerevoli pellegrinano alla Casa della Madre, vorrei ripetere le parole che ho rivolto loro in altra occasione: «Camminate verso Maria, camminate con Maria... Fate riecheggiare nel vostro cuore il suo fiat». Possano i giovani rinnovare, alla luce degli insegnamenti della Casa di Nazaret, il loro impegno nel laicato cattolico onde riportare Cristo nei cuori, nelle famiglie, nella cultura e nella società. Il giusto sforzo dei nostri tempi per riconoscere alla donna il posto che le compete nella Chiesa e nella società trova anch’esso qui un’occasione quanto mai adatta di approfondimento. Per il fatto che Dio «mandò il suo Figlio nato da donna» (Gal 4, 4), ogni donna è stata elevata, in Maria, ad una dignità tale che non se ne può conce-pire una maggiore. Nessuna considerazione teorica, poi, potrà mai esaltare la dignità del lavoro umano quanto il semplice fatto che il Figlio di Dio ha lavorato a Nazaret ed ha voluto essere chiamato «figlio del falegname» (cf. Mt 13, 55). Infine, come non accennare alla «scelta dei poveri» che la Chiesa ha fatto nel Concilio (cf. Lumen gentium, 8) e ribadito sempre più chiaramente in seguito? Le austere e umili pareti della Santa Casa ci ricordano visivamente che è Dio stesso che ha inaugurato questa scelta in Maria, la quale, come dice un bel testo conciliare, «primeggia tra gli umili e i poveri del Signore, che con fiducia attendono e ricevono da lui la salvezza» (ivi, 20). Sempre a proposito di questo tema della povertà e della sofferenza, un posto privile-giato hanno avuto nella storia del Santuario i malati che furono tra i primi ad accorrere pellegrini alla Santa Casa e a diffondere la sua fama tra le genti. Dove potrebbero essi, del resto, essere accolti meglio, se non nella casa di Colei che proprio le “litanie lauretane” ci fanno invocare come «salute degli infermi» e «consolatrice degli afflitti»?
   «Possa questo Santuario di Loreto – come ebbe a dire Giovanni XXIII – essere sempre come una finestra aperta sul mondo, a richiamo di voci arcane, annunzianti la santificazione delle anime, delle famiglie, dei popoli».
 
RESPONSORIO
R.
Veramente benedetta sei tu fra le donne perché Dio ha posto in te
la sua dimora.
*
Consacrerai al Signore la moltitudine delle genti.

V.
Colui che i cieli non possono contenere, tu lo hai portato nel grembo.

R.
Consacrerai al Signore la moltitudine delle genti.
ORAZIONE
   O Dio, che raccogli nella tua chiesa la moltitudine dei credenti, perché ti riconoscano, ti amino e ti servano, concedi a noi, per intercessione della Beata Vergine Maria, di celebrare con viva fede il mistero dell'incarnazione, fonte della nostra salvezza. Per il nostro Signore.
       Benediciamo il Signore.

       R.
Rendiamo grazie a Dio.

Memoria facoltativa

BEATA VERGINE MARIA DI LORETO - MEMORIA FACOLTATIVA