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sabato 03 Dicembre 2022

Ufficio delle letture

SAN FRANCESCO SAVERIO, SACERDOTE - MEMORIA - I SETTIMANA DEL SALTERIO
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V.
O Dio, vieni a salvarmi

R.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.
INNO
 
Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell’amore del Padre.
Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.
Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:
pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.
Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.
 
Oppure:

Hi sacerdótes Dómini sacráti,
consecratóres Dómini fidéles
atque pastóres pópuli fuére
   ímpigro amóre.
Namque suscéptæ benedictiónis
dona servántes, studuére, lumbos
fórtiter cincti, mánibus corúscas
   ferre lucérnas.
Sicque suspénsi vigilésque, quando
iánuam pulsans Dóminus veníret,
obviavérunt properánti alácres
   pándere limen.
Glóriæ summum decus atque laudis,
rex, tibi, regum, Déitas perénnis,
quicquid est rerum célebret per omne
   tempus et ævum. Amen.
1 ant.
Cantate e celebrate il Signore,
          meditate tutti i suoi prodigi. 
SALMO 104   Dio è fedele alle sue promesse
Essi sono Israeliti e possiedono l’adozione a figli, la gloria, le alleanze,
la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi; da essi proviene Cristo
secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli

(Rm 9, 4-5).
I (1-15)
Lodate il Signore e invocate il suo nome, *
   proclamate tra i popoli le sue opere.
Cantate a lui canti di gioia, *
   meditate tutti i suoi prodigi.
Gloriatevi del suo santo nome: *
    gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza, *
    cercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiute, *
   i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca:
voi, stirpe di Abramo, suo servo, *
   figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio, *
   su tutta la terra i suoi giudizi.
Ricorda sempre la sua alleanza: *
   parola data per mille generazioni,
l’alleanza stretta con Abramo *
   e il suo giuramento ad Isacco.
La stabilì per Giacobbe come legge, *
   come alleanza eterna per Israele:
«Ti darò il paese di Cànaan *
   come eredità a voi toccata in sorte».
Quando erano in piccolo numero, *
   pochi e forestieri in quella terra,
e passavano di paese in paese, *
   da un regno ad un altro popolo,
non permise che alcuno li opprimesse *
   e castigò i re per causa loro:
Non toccate i miei consacrati, *
   non fate alcun male ai miei profeti».
1 ant.
Cantate e celebrate il Signore,
          meditate tutti i suoi prodigi. 
2 ant.
Il Signore non ha abbandonato
          il giusto tradito,
          ma lo ha salvato dai peccatori. 
II    (16-22)
Chiamò la fame sopra quella terra *
   e distrusse ogni riserva di pane.
Davanti a loro mandò un uomo, *
   Giuseppe, venduto come schiavo.
Gli strinsero i piedi con ceppi, *
   il ferro gli serrò la gola,
finché si avverò la sua predizione *
   e la parola del Signore gli rese giustizia.
Il re mandò a scioglierlo, *
   il capo dei popoli lo fece liberare;
lo pose signore della sua casa, *
   capo di tutti i suoi averi,
per istruire i capi secondo il suo giudizio *
   e insegnare la saggezza agli anziani.
2 ant.
Il Signore non ha abbandonato
          il giusto tradito,
          ma lo ha salvato dai peccatori. 
3 ant.
Dio ha ricordato la sua santa promessa:
          guida il suo popolo alla libertà. 
III    (23-45)
E Israele venne in Egitto, *
   Giacobbe visse nel paese di Cam come straniero.
Ma Dio rese assai fecondo il suo popolo, *
   lo rese più forte dei suoi nemici.
Mutò il loro cuore e odiarono il suo popolo, *
   contro i suoi servi agirono con inganno.
Mandò Mosè suo servo *
   e Aronne che si era scelto.
Compì per mezzo loro i segni promessi *
   e nel paese di Cam i suoi prodigi.
Mandò le tenebre e si fece buio, *
   ma resistettero alle sue parole.
Cambiò le loro acque in sangue *
   e fece morire i pesci.
Il loro paese brulicò di rane *
   fino alle stanze dei loro sovrani.
Diede un ordine e le mosche vennero a sciami *
   e le zanzare in tutto il loro paese.
Invece delle piogge mandò loro la grandine, *
   vampe di fuoco sul loro paese.
Colpì le loro vigne e i loro fichi, *
   schiantò gli alberi della loro terra.
Diede un ordine e vennero le locuste *
   e bruchi senza numero;
divorarono tutta l’erba del paese *
   e distrussero il frutto del loro suolo.
Colpì nel loro paese ogni primogenito, *
   tutte le primizie del loro vigore.
Fece uscire il suo popolo con argento e oro, *
   fra le tribù non c’era alcun infermo.
L’Egitto si rallegrò della loro partenza *
   perché su di essi era piombato il terrore.
Distese una nube per proteggerli *
   e un fuoco per illuminarli di notte.
Alla loro domanda fece scendere le quaglie *
   e li saziò con il pane del cielo.
Spaccò una rupe e ne sgorgarono acque, *
   scorrevano come fiumi nel deserto,
perché ricordò la sua parola santa *
   data ad Abramo suo servo.
Fece uscire il suo popolo con esultanza, *
   i suoi eletti con canti di gioia.
Diede loro le terre dei popoli, *
   ereditarono la fatica delle genti,
perché custodissero i suoi decreti *
   e obbedissero alle sue leggi.
3 ant.
Dio ha ricordato la sua santa promessa:
          guida il suo popolo alla libertà. 
V.
Il Signore annuncia la sua parola a Giacobbe,

R.
le sue leggi e i suoi giudizi a Israele.
PRIMA LETTURA

Dal libro del profeta Isaia
21, 6-12
La sentinella che scruta nella notte
annunzia la caduta di Babilonia

Così mi ha detto il Signore:
«Va’, metti una sentinella
che annunzi quanto vede.
Se vede cavalleria,
coppie di cavalieri,
gente che cavalca asini,
gente che cavalca cammelli,
osservi con attenzione,
con grande attenzione».
La vedetta ha gridato:
«Al posto di osservazione, Signore,
io sto sempre, tutto il giorno,
e nel mio osservatorio
sto in piedi, tutta la notte.
Ecco, arriva una schiera di cavalieri,
coppie di cavalieri».
Essi esclamano e dicono:
«È caduta, è caduta Babilonia!
Tutte le statue dei suoi dèi
sono a terra, in frantumi».
O popolo mio, calpestato,
trebbiato sulla mia aia,
ciò che ho udito
dal Signore degli eserciti,
Dio di Israele,
a voi ho annunziato.
Oracolo sull’Idumea.
Mi gridano da Seir:
«Sentinella, quanto resta della notte?
Sentinella, quanto resta della notte?».
La sentinella risponde:
«Viene il mattino, poi anche la notte;
se volete domandare, domandate,
convertitevi, venite!».
 
RESPONSORIO                                       Ap 18, 2. 4. 5

R.
L’angelo gridò con voce potente: È caduta Babilonia
la grande! Poi udii un’altra voce dal cielo:
*
Esci
da Babilonia, popolo mio, e non sarai coinvolto nelle
sue colpe.

V.
I suoi peccati sono alti fino al cielo; Dio si è
ricordato delle sue ingiustizie.

R.
Esci da Babilonia, popolo mio, e non sarai
coinvolto nelle sue colpe.
SECONDA LETTURA

Dalle «Lettere» a sant’Ignazio di san Francesco Saverio, sacerdote
 
(Lett. 20 ott. 1542, 15 gennaio 1544; Epist. S. Francisci
Xaverii aliaque eius scripta, ed. G. Schurhammer-
I. Wicki, t. I, Mon. Hist. Soc. Iesu, vol. 67, Romae, 1944
pp. 147-148; 166-167)
 
Guai a me se non predicherò il vangelo!
 
   Abbiamo percorso i villaggi dei neòfiti, che pochi anni fa avevano ricevuto i sacramenti cristiani. Questa zona non è abitata dai Portoghesi, perché estremamente sterile e povera, e i cristiani indigeni, privi di sacerdoti, non sanno nient’altro se non che sono cristiani. Non c’è nessuno che celebri le sacre funzioni, nessuno che insegni loro il Credo, il Padre nostro, l’Ave e i Comandamenti della legge divina.
   Da quando dunque arrivai qui non mi sono fermato un istante; percorro con assiduità i villaggi, amministro il battesimo ai bambini che non l’hanno ancora ricevuto. Così ho salvato un numero grandissimo di bambini, i quali, come si dice, non sapevano distinguere la destra dalla sinistra. I fanciulli poi non mi lasciano né dire l’Ufficio divino, né prendere cibo, né riposare fino a che non ho loro insegnato qualche preghiera; allora ho cominciato a capire che a loro appartiene il regno dei cieli.
   Perciò, non potendo senza empietà respingere una domanda così giusta, a cominciare dalla confessione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnavo loro il Simbolo apostolico, il Padre nostro e l’Ave Maria. Mi sono accorto che sono molto intelligenti e, se ci fosse qualcuno a istruirli nella legge cristiana, non dubito che diventerebbero ottimi cristiani.
   Moltissimi, in questi luoghi, non si fanno ora cristiani solamente perché manca chi li faccia cristiani. Molto spesso mi viene in mente di percorrere le Università d’Europa, specialmente quella di Parigi, e di mettermi a gridare qua e là come un pazzo e scuotere coloro che hanno più scienza che carità con queste parole: Ahimé, quale gran numero di anime, per colpa vostra, viene escluso dal cielo e cacciato all’inferno!
   Oh! se costoro, come si occupano di lettere, così si dessero pensiero anche di questo, onde poter rendere conto a Dio della scienza e dei talenti ricevuti!
   In verità moltissimi di costoro, turbati a questo pensiero, dandosi alla meditazione delle cose divine, si disporrebbero ad ascoltare quanto il Signore dice al loro cuore e, messe da parte le loro brame e gli affari umani, si metterebbero totalmente a disposizione della volontà di Dio. Griderebbero certo dal profondo del loro cuore: «Signore, eccomi; che cosa vuoi che io faccia?» (At 9, 6 volgata). Mandami dove vuoi, magari anche in India.
 
RESPONSORIO                                  Lc 10, 2; At 1, 8
R.
La messe è molta, gli operai sono pochi;
*
pregate
il padrone della messe, perché mandi operai nel suo
campo.

V.
Riceverete la forza dello Spirito Santo che scenderà
su di voi, e mi sarete testimoni sino agli estremi
confini della terra.

R.
Pregate il padrone della messe, perché mandi
operai nel suo campo.
ORAZIONE
   O Dio, che con la predicazione apostolica di san Francesco Saverio hai chiamato molti popoli dell’Oriente alla luce del vangelo, fa’ che ogni comunità cristiana arda dello stesso fervore missionario, perché su tutta la terra la santa Chiesa si allieti di nuovi figli. Per il nostro Signore.
       Benediciamo il Signore.

       R.
Rendiamo grazie a Dio.