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martedì 27 Settembre 2022

Ufficio delle letture

SAN VINCENZO DE' PAOLI, SACERDOTE  - MEMORIA - II SETTIMANA DEL SALTERIO
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V.
O Dio, vieni a salvarmi

R.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.
INNO
Frumento di Cristo noi siamo,
cresciuti nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.
In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una-santa, o Signore.
O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.
1 ant.
Affida al Signore la tua via,
          ed egli compirà la sua opera.
SALMO 36 Il destino dell’empio e del giusto
 
Beati i miti perché erediteranno la terra
(Mt 5, 5).
 
I    (1-11)
Non adirarti contro gli empi, *
   non invidiare i malfattori.
Come fieno presto appassiranno, *
   cadranno come erba del prato.
Confida nel Signore e fa’ il bene, *
   abita la terra e vivi con fede.
Cerca la gioia nel Signore, *
   esaudirà i desideri del tuo cuore.
Manifesta al Signore la tua via, *
   confida in lui: compirà la sua opera;
farà brillare come luce la tua giustizia, *
   come il meriggio il tuo diritto.
Sta’ in silenzio davanti al Signore *
   e spera in lui;
non irritarti per chi ha successo, *
   per l’uomo che trama insidie.
Desisti dall’ira e deponi lo sdegno, *
   non irritarti: faresti del male,
poiché i malvagi saranno sterminati, *
   ma chi spera nel Signore possederà la terra.
Ancora un poco e l’empio scompare, *
   cerchi il suo posto e più non lo trovi.
I miti invece possederanno la terra *
   e godranno di una grande pace.
1 ant.
Affida al Signore la tua via,
          ed egli compirà la sua opera.
2 ant.
Allontanati dal male, fa’ il bene:
          il Signore sostiene i giusti.
II    (12-29)
L’empio trama contro il giusto, *
   contro di lui digrigna i denti.
Ma il Signore ride dell’empio, *
   perché vede arrivare il suo giorno.
Gli empi sfoderano la spada
     e tendono l’arco †
   per abbattere il misero e l’indigente, *
   per uccidere chi cammina sulla retta via.
La loro spada raggiungerà il loro cuore *
   e i loro archi si spezzeranno.
Il poco del giusto è cosa migliore *
   dell’abbondanza degli empi;
le braccia degli empi saranno spezzate, *
   ma il Signore è il sostegno dei giusti.
Conosce il Signore la vita dei buoni, *
   la loro eredità durerà per sempre.
Non saranno confusi nel tempo della sventura *
   e nei giorni della fame saranno saziati.
Poiché gli empi periranno, †
   i nemici del Signore appassiranno
        come lo splendore dei prati, *
   tutti come fumo svaniranno.
L’empio prende in prestito e non restituisce, *
   ma il giusto ha compassione e dà in dono.
Chi è benedetto da Dio possederà la terra, *
   ma chi è maledetto sarà sterminato.
Il Signore fa sicuri i passi dell’uomo *
   e segue con amore il suo cammino.
Se cade, non rimane a terra, *
   perché il Signore lo tiene per mano.
Sono stato fanciullo e ora sono vecchio, †
   non ho mai visto il giusto abbandonato *
   né i suoi figli mendicare il pane.
Egli ha sempre compassione e dà in prestito, *
   per questo la sua stirpe è benedetta.
Sta’ lontano dal male e fa’ il bene, *
   e avrai sempre una casa.
Perché il Signore ama la giustizia
     e non abbandona i suoi fedeli; †
   gli empi saranno distrutti per sempre *
   e la loro stirpe sarà sterminata.
​I giusti possederanno la terra *
   e la abiteranno per sempre.
2 ant.
Allontanati dal male, fa’ il bene:
          il Signore sostiene i giusti.
3 ant.
Spera nel Signore
          e segui la sua via.
III    (30-40)
La bocca del giusto proclama la sapienza, *
   e la sua lingua esprime la giustizia;
la legge del suo Dio è nel suo cuore, *
   i suoi passi non vacilleranno.
L’empio spia il giusto *
   e cerca di farlo morire.
Il Signore non lo abbandona alla sua mano, *
   nel giudizio non lo lascia condannare.
Spera nel Signore e segui la sua via: †
   ti esalterà e tu possederai la terra *
   e vedrai lo sterminio degli empi.
Ho visto l’empio trionfante *
   ergersi come cedro rigoglioso;
sono passato e più non c’era, *
   l’ho cercato e più non si è trovato.
Osserva il giusto e vedi l’uomo retto, *
   l’uomo di pace avrà una discendenza.
Ma tutti i peccatori saranno distrutti, *
   la discendenza degli empi sarà sterminata.
La salvezza dei giusti viene dal Signore, *
   nel tempo dell’angoscia è loro difesa;
il Signore viene in loro aiuto e li scampa, †
   li libera dagli empi e dà loro salvezza, *
   perché in lui si sono rifugiati.
3 ant.
Spera nel Signore
          e segui la sua via.
V.
Insegnami sapienza e conoscenza:

R.
ho fiducia nelle tue parole.
PRIMA LETTURA
Dalla lettera ai Filippesi di san Paolo, apostolo 
1, 27 – 2, 11

 
Esortazione ad imitare il Cristo
 
   Fratelli, comportatevi da cittadini degni del vangelo, perché nel caso che io venga e vi veda o che di lontano senta parlare di voi, sappia che state saldi in un solo spirito e che combattete unanimi per la fede del vangelo, senza lasciarvi intimidire in nulla dagli avversari. Questo è per loro un presagio di perdizione, per voi invece di salvezza, e ciò da parte di Dio; perché a voi è stata concessa la grazia non solo di credere in Cristo, ma anche di soffrire per lui, sostenendo la stessa lotta che mi avete veduto sostenere e che ora sentite dire che io sostengo.
   Se c’è pertanto qualche consolazione in Cristo, se c’è conforto derivante dalla carità, se c’è qualche comunanza di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con l’unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ognuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Non cerchi ciascuno il proprio interesse, ma anche quello degli altri.
   Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,
      il quale, pur essendo di natura divina,
      non considerò un tesoro geloso
      la sua uguaglianza con Dio;
      ma spogliò se stesso,
      assumendo la condizione di servo
      e divenendo simile agli uomini;
      apparso in forma umana,
      umiliò se stesso
      facendosi obbediente fino alla morte
      e alla morte di croce.
      Per questo Dio l’ha esaltato
      e gli ha dato il nome
      che è al di sopra di ogni altro nome;
      perché nel nome di Gesù
      ogni ginocchio si pieghi (Is 45, 24)
      nei cieli, sulla terra e sotto terra;
      e ogni lingua proclami
      che Gesù Cristo è il Signore (1 Cor 8, 6),
      a gloria di Dio Padre.
 
RESPONSORIO       Cfr. 1 Pt 2, 24; Eb 2, 14; 12, 2
R.
Cristo portò i nostri peccati sul legno della croce,

*
per annientare, con la sua morte, colui che della
morte ha il potere.

V.
L’autore della nostra fede, in cambio della gioia
che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce,

R.
per annientare, con la sua morte, colui che della
morte ha il potere.
SECONDA LETTURA
Da alcune «Lettere e conferenze spirituali» di san
Vincenzo de’ Paoli, sacerdote 
(Cfr. lett. 2546, ecc.; Correspondance, entretiens,
documents, Paris 1922-1925, passim)
 
Servire Cristo nei poveri 
   Non dobbiamo regolare il nostro atteggiamento verso i poveri da ciò che appare esternamente in essi e neppure in base alle loro qualità interiori. Dobbiamo piuttosto considerarli al lume della fede. Il Figlio di Dio ha voluto essere povero, ed essere rappresentato dai poveri. Nella sua passione non aveva quasi la figura di uomo; appariva un folle davanti ai gentili, una pietra di scandalo per i Giudei; eppure egli si qualifica l’evangelizzatore dei poveri: «Mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio» (Lc 4, 18).
   Dobbiamo entrare in questi sentimenti e fare ciò che Gesù ha fatto: curare i poveri, consolarli, soccorrerli, raccomandarli.
   Egli stesso volle nascere povero, ricevere nella sua compagnia i poveri, servire i poveri, mettersi al posto dei poveri, fino a dire che il bene o il male che noi faremo ai poveri lo terrà come fatto alla sua persona divina. Dio ama i poveri, e, per conseguenza, ama quelli che amano i poveri. In realtà quando si ama molto qualcuno, si porta affetto ai suoi amici e ai suoi servitori. Così abbiamo ragione di sperare che, per amore di essi, Dio amerà anche noi.
   Quando andiamo a visitarli, cerchiamo di capirli per soffrire con loro, e di metterci nella disposizione interiore dell’Apostolo che diceva: «Mi sono fatto tutto a tutti» (1 Cor 9, 22). Sforziamoci perciò di diventare sensibili alle sofferenze e alle miserie del prossimo. Preghiamo Dio, per questo, che ci doni lo spirito di misericordia e di amore, che ce ne riempia e che ce lo conservi.
   Il servizio dei poveri deve essere preferito a tutto. Non ci devono essere ritardi. Se nell’ora dell’orazione avete da portare una medicina o un soccorso a un povero, andatevi tranquillamente.
   Offrite a Dio la vostra azione, unendovi l’intenzione dell’orazione. Non dovete preoccuparvi e credere di aver mancato, se per il servizio dei poveri avete lasciato l’orazione. Non è lasciare Dio, quando si lascia Dio per Iddio, ossia un’opera di Dio per farne un’altra. Se lasciate l’orazione per assistere un povero, sappiate che far questo è servire Dio. La carità è superiore a tutte le regole, e tutto deve riferirsi ad essa. È una grande signora: bisogna fare ciò che comanda.
   Tutti quelli che ameranno i poveri in vita non avranno alcun timore della morte. Serviamo dunque con rinnovato amore i poveri e cerchiamo i più abbandonati. Essi sono i nostri signori e padroni.
 
RESPONSORIO   Cfr. 1 Cor 9, 19. 22; Gb 29, 15-16
R.
Libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti, debole
con i deboli.
*
Mi sono fatto tutto a tutti, per salvare
a ogni costo qualcuno.

V.
Ero occhio per il cieco, e piede per lo zoppo; padre
io ero per i poveri.

R.
Mi sono fatto tutto a tutti, per salvare a ogni costo
qualcuno.
ORAZIONE

   O Dio, che per il servizio dei poveri e la formazione dei tuoi ministri hai donato al tuo sacerdote san Vincenzo de’ Paoli lo spirito degli apostoli, fa’ che, animati dallo stesso fervore, amiamo ciò che egli ha amato e viviamo gli insegnamenti che egli ci ha trasmesso. Per il nostro Signore.
       Benediciamo il Signore.

       R.
Rendiamo grazie a Dio.