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lunedì 29 Novembre 2021

Ufficio delle letture

LUNEDI' - I SETTIMANA DI AVVENTO - I SETTIMANA DEL SALTERIO
Grandezza Testo A A A
V.
O Dio, vieni a salvarmi

R.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.
INNO
Verbo, splendore del Padre,
nella pienezza dei tempi
tu sei disceso dal cielo,
per redimere il mondo.
Il tuo vangelo di pace
ci liberi da ogni colpa,
infonda luce alle menti,
speranza ai nostri cuori.
Quando verrai come giudice,
fra gli splendori del cielo,
accoglici alla tua destra
nell’assemblea dei beati.
Sia lode al Cristo Signore,
al Padre e al Santo Spirito,
com’era nel principio,
ora e nei secoli eterni. Amen.
Oppure:
Verbum supérnum pródiens,
a Patre lumen éxiens,
qui natus orbi súbvenis
cursu declívi témporis:
Illúmina nunc péctora
tuóque amóre cóncrema;
audíta per præcónia
sint pulsa tandem lúbrica.
Iudéxque cum post áderis
rimári facta péctoris,
reddens vicem pro ábditis
iustísque regnum pro bonis.
Non demum artémur malis
pro qualitáte críminis,
sed cum beátis compotes
simus perénnes cǽlites.
Sit, Christe, rex piíssime
tibi Patríque glória
cum Spíritu Paráclito
in sempitérna sǽcula. Amen.
1 ant.
Salvami, Signore,
          per la tua misericordia.
SALMO 6
L’uomo nella prova implora la misericordia di Dio.

Ora l’anima mia è turbata... Padre, salvami da quest’ora

(Gv 12, 27).
Signore, non punirmi nel tuo sdegno, *
    non castigarmi nel tuo furore.
Pietà di me, Signore: vengo meno; *
    risanami, Signore: tremano le mie ossa.
L’anima mia è tutta sconvolta, *
    ma tu, Signore, fino a quando?
Volgiti, Signore, a liberarmi, *
    salvami per la tua misericordia.
Nessuno tra i morti ti ricorda. *
    Chi negli inferi canta le tue lodi?
Sono stremato dai lunghi lamenti, †
    ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio, *
    irroro di lacrime il mio letto.
I miei occhi si consumano nel dolore, *
    invecchio fra tanti miei oppressori.
Via da me voi tutti che fate il male, *
    il Signore ascolta la voce del mio pianto.
Il Signore ascolta la mia supplica, *
   il Signore accoglie la mia preghiera.
Arrossiscano e tremino i miei nemici, *
   confusi, indietreggino all’istante.
1 ant.
Salvami, Signore,
          per la tua misericordia.
2 ant.
Dio, rifugio del povero
           nel tempo dell’angustia!
SALMO 9 A    Ringraziamento per la vittoria
 
E di nuovo verrà a giudicare i vivi e i morti.

I    (1-11)
Ti loderò, Signore, con tutto il cuore *
   e annunzierò tutte le tue meraviglie.
Gioisco in te ed esulto, *
   canto inni al tuo nome, o Altissimo.
Mentre i miei nemici retrocedono, *
   davanti a te inciampano e periscono,
perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa; *
   siedi in trono giudice giusto.
Hai minacciato le nazioni, †
   hai sterminato l’empio, *
   il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico, *
   è scomparso il ricordo
      delle città che hai distrutte.
Ma il Signore sta assiso in eterno; *
   erige per il giudizio il suo trono:
giudicherà il mondo con giustizia, *
   con rettitudine deciderà le cause dei popoli.
Il Signore sarà un riparo per l’oppresso, *
   in tempo di angoscia un rifugio sicuro.
Confidino in te quanti conoscono il tuo nome, *
   perché non abbandoni chi ti cerca, Signore.
2 ant.
Dio, rifugio del povero
           nel tempo dell’angustia!
3 ant.
Dirò le tue lodi, Signore,
           nell’assemblea del tuo popolo.
II    (12-21)
Cantate inni al Signore, che abita in Sion, *
   narrate tra i popoli le sue opere.
Vindice del sangue, egli ricorda, *
   non dimentica il grido degli afflitti.
Abbi pietà di me, Signore, †
   vedi la mia miseria, opera dei miei nemici, *
   tu che mi strappi dalle soglie della morte,
perché possa annunziare le tue lodi, †
   esultare per la tua salvezza *
   alle porte della città di Sion.
Sprofondano i popoli
      nella fossa che hanno scavata, *
   nella rete che hanno teso
      si impiglia il loro piede.
Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia; *
   l’empio è caduto nella rete,
     opera delle sue mani.
Tornino gli empi negli inferi, *
   tutti i popoli che dimenticano Dio.
Perché il povero non sarà dimenticato, *
   la speranza degli afflitti non resterà delusa.
Sorgi, Signore, non prevalga l’uomo: *
   davanti a te siano giudicate le genti.
Riempile di spavento, Signore, *
   sappiano le genti che sono mortali.
3 ant.
Dirò le tue lodi, Signore,
           nell’assemblea del tuo popolo.
V.
Mostraci, Signore, la tua misericordia

R.
e donaci la tua salvezza.
PRIMA LETTURA

Dal libro del profeta Isaia
1, 21-27; 2, 1-5
Giudizio e salvezza per Sion,
centro del regno escatologico
Come mai è diventata una prostituta
la città fedele?
Era piena di rettitudine,
la giustizia vi dimorava;
ora invece è piena di assassini!
Il tuo argento è diventato scoria,
il tuo vino migliore è diluito con acqua.
I tuoi capi sono ribelli e complici di ladri;
tutti sono bramosi di regali,
ricercano mance,
non rendono giustizia all’orfano
e la causa della vedova fino a loro non giunge.
Perciò, oracolo del Signore,
Dio degli eserciti,
il Potente di Israele:
«Ah, esigerò soddisfazioni dai miei avversari,
mi vendicherò dei miei nemici.
Stenderò la mano su di te,
purificherò nel crogiuolo le tue scorie,
eliminerò da te tutto il piombo.
Renderò i tuoi giudici come una volta,
i tuoi consiglieri come al principio.
Dopo, sarai chiamata città della giustizia,
città fedele».
Sion sarà riscattata con la giustizia,
i suoi convertiti con la rettitudine.
Visione di Isaia, figlio di Amoz,
riguardo a Giuda e a Gerusalemme.
Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarà elevato sulla cima dei monti
e sarà più alto dei colli;
ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:
«Venite, saliamo
sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci indichi le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri».
Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
Egli sarà giudice fra le genti
e sarà arbitro fra molti popoli.
Forgeranno le loro spade in vomeri,
le loro lance in falci;
un popolo non alzerà più la spada
contro un altro popolo,
non si eserciteranno più nell’arte della guerra.
Casa di Giacobbe, vieni,
camminiamo nella luce del Signore.
 
RESPONSORIO                      Mic 4, 2; Gv 4, 25

R.
Venite, saliamo al monte del Signore e al tempio
del Dio di Giacobbe: egli ci indicherà le sue vie,
*
e
cammineremo per i suoi sentieri.

V.
Deve venire il Messia cioè il Cristo: quando verrà,
ci annunzierà ogni cosa,

R.
e cammineremo per i suoi sentieri.
SECONDA LETTURA

​Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate
(Disc. 4 sull’Avvento, 1. 3-4; PL 183, 47-49)

​Il dono dell’Avvento
   Fratelli, celebrate come si conviene, con grande fervore di spirito, l’Avvento del Signore, con viva gioia per il dono che vi viene fatto e con profonda riconoscenza per l’amore che vi viene dimostrato.
   Non meditate però solo sulla prima venuta del Signore, quando egli entrò nel mondo per cercare e salvare ciò che era perduto, ma anche sulla seconda, quando ritornerà per unirci a sé per sempre.
   Fate oggetto di contemplazione la doppia visita del Cristo, riflettendo su quanto ci ha donato nella prima e su quanto ci ha promesso per la seconda.
   «È giunto infatti il momento», fratelli, «in cui ha inizio il giudizio a partire dalla casa di Dio» (1 Pt 4, 17). Ma quale sarà la sorte di coloro che rifiutano attualmente questo giudizio? Chi infatti si sottrae al giudizio presente in cui il principe di questo mondo viene cacciato fuori, aspetti, o, piuttosto, tema il Giudice futuro dal quale sarà cacciato fuori insieme al suo principe. Se invece noi ci sottomettiamo già ora al doveroso giudizio, siamo sicuri, e «aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso» (Fil 3, 20b-21a). «Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro» (Mt 13, 43).
   «Il Salvatore trasfigurerà» con la sua venuta «il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso» solo se già prima troverà rinnovato e conformato nell’umiltà al suo il nostro cuore. Per questo dice: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore» (Mt 11, 29). Considera in queste parole la doppia specie di umiltà, quella di conoscenza e quella di volontà. Quest’ultima qui viene chiamata umiltà di cuore. Con la prima conosciamo il nostro niente, come deduciamo dall’esperienza di noi stessi e della nostra debolezza. Con la seconda rifiutiamo la gloria fatua del mondo. Noi impariamo l’umiltà del cuore da colui che «spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo» (Fil 2, 7), da colui che, quando fu richiesto per essere fatto re, fuggì; invece quando fu ricercato per essere coperto di oltraggi e condannato all’ignominia e al supplizio della croce, si offrì di propria spontanea volontà.
 
RESPONSORIO       Cfr. Gl 2, 15; Is 62, 11; Ger 4, 5
R.
Suonate la tromba nella città di Dio, convocate
un’adunanza solenne, radunate il popolo e dite:

*
Ecco, viene Dio, il nostro Salvatore.
V.
Annunziatelo, fatelo sapere, gridate a piena voce:
R.
Ecco, viene Dio, il nostro Salvatore.
ORAZIONE
   Il tuo aiuto, Signore, ci renda perseveranti nel bene in attesa del Cristo, tuo Figlio; quando egli verrà e busserà alla porta, ci trovi vigilanti nella preghiera ed esultanti nella lode. Per il nostro Signore.
       Benediciamo il Signore.

       R.
Rendiamo grazie a Dio.