V.
O Dio, vieni a salvarmi
R.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.
INNO
«Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’eterno consiglio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’eterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ’l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
nobilitasti sì, che ’l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l’amore
per lo cui caldo ne l’eterna pace
così è germinato questo fiore.
per lo cui caldo ne l’eterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se’ a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra i mortali,
se’ di speranza fontana vivace.
di caritate, e giuso, intra i mortali,
se’ di speranza fontana vivace.
Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz’ali.
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz’ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate».
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate».
Oppure:
Quem terra, pontus, æthera
colunt, adórant, prædicant
trinam regéntem máchinam,
claustrum Maríæ báiulat.
colunt, adórant, prædicant
trinam regéntem máchinam,
claustrum Maríæ báiulat.
Cui luna, sol et ómnia
desérviunt per témpora,
perfúsa cæli grátia
gestant puéllæ víscera.
desérviunt per témpora,
perfúsa cæli grátia
gestant puéllæ víscera.
Beáta mater múnere,
cuius, supérnus ártifex,
mundum pugíllo cóntinens,
ventris sub arca clausus est.
cuius, supérnus ártifex,
mundum pugíllo cóntinens,
ventris sub arca clausus est.
Beáta cæli núntio,
fecúnda Sancto Spíritu,
desiderátus géntibus
cuius per alvum fusus est.
fecúnda Sancto Spíritu,
desiderátus géntibus
cuius per alvum fusus est.
Iesu, tibi sit glória,
qui natus es de Vírgine,
cum Patre et almo Spíritu,
in sempitérna sæcula. Amen.
qui natus es de Vírgine,
cum Patre et almo Spíritu,
in sempitérna sæcula. Amen.
1 ant.
Guarda, Signore, e consideral’umiliazione del tuo popolo.
SALMO 88, 39-53
Lamento sulla rovina della casa di Davide
Lamento sulla rovina della casa di Davide
Ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di
Davide, suo servo
Davide, suo servo
(Lc 1, 69).
IV (39-46)
Ma tu lo hai respinto e ripudiato, *
ti sei adirato contro il tuo consacrato;
hai rotto l’alleanza con il tuo servo, *
hai profanato nel fango la sua corona.
ti sei adirato contro il tuo consacrato;
hai rotto l’alleanza con il tuo servo, *
hai profanato nel fango la sua corona.
Hai abbattuto tutte le sue mura *
e diroccato le sue fortezze;
tutti i passanti lo hanno depredato, *
è divenuto lo scherno dei suoi vicini.
e diroccato le sue fortezze;
tutti i passanti lo hanno depredato, *
è divenuto lo scherno dei suoi vicini.
Hai fatto trionfare la destra dei suoi rivali, *
hai fatto gioire tutti i suoi nemici.
Hai smussato il filo della sua spada *
e non l’hai sostenuto nella battaglia.
hai fatto gioire tutti i suoi nemici.
Hai smussato il filo della sua spada *
e non l’hai sostenuto nella battaglia.
Hai posto fine al suo splendore, *
hai rovesciato a terra il suo trono.
Hai abbreviato i giorni della sua giovinezza *
e lo hai coperto di vergogna.
hai rovesciato a terra il suo trono.
Hai abbreviato i giorni della sua giovinezza *
e lo hai coperto di vergogna.
1 ant.
Guarda, Signore, e consideral’umiliazione del tuo popolo.
2 ant.
Cristo è la radice e il germoglio di Davide,la stella luminosa del mattino.
V (47-53)
Fino a quando, Signore,
continuerai a tenerti nascosto, *
arderà come fuoco la tua ira?
continuerai a tenerti nascosto, *
arderà come fuoco la tua ira?
Ricorda quant’è breve la mia vita. *
Perché quasi un nulla hai creato ogni uomo?
Perché quasi un nulla hai creato ogni uomo?
Quale vivente non vedrà la morte, *
sfuggirà al potere degli inferi?
Dove sono, Signore, le tue grazie di un tempo, *
che per la tua fedeltà hai giurato a Davide?
sfuggirà al potere degli inferi?
Dove sono, Signore, le tue grazie di un tempo, *
che per la tua fedeltà hai giurato a Davide?
Ricorda, Signore, l’oltraggio dei tuoi servi: *
porto nel cuore le ingiurie di molti popoli,
con le quali, Signore, i tuoi nemici insultano, *
insultano i passi del tuo consacrato.
porto nel cuore le ingiurie di molti popoli,
con le quali, Signore, i tuoi nemici insultano, *
insultano i passi del tuo consacrato.
Benedetto il Signore in eterno. *
Amen, amen.
Amen, amen.
2 ant.
Cristo è la radice e il germoglio di Davide,la stella luminosa del mattino.
3 ant.
Come l’erba i nostri giorni passano:tu, Signore, sei per sempre.
SALMO 89 Su di noi sia la bontà del Signore
Davanti al Signore un giorno è come mille anni e
mille anni come un giorno solo
mille anni come un giorno solo
(2 Pt 3, 8).
Signore, tu sei stato per noi un rifugio *
di generazione in generazione.
di generazione in generazione.
Prima che nascessero i monti †
e la terra e il mondo fossero generati, *
da sempre e per sempre tu sei, Dio.
e la terra e il mondo fossero generati, *
da sempre e per sempre tu sei, Dio.
Tu fai ritornare l’uomo in polvere *
e dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
e dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Ai tuoi occhi, mille anni
sono come il giorno di ieri che è passato, *
come un turno di veglia nella notte.
sono come il giorno di ieri che è passato, *
come un turno di veglia nella notte.
Li annienti: li sommergi nel sonno; *
sono come l’erba che germoglia al mattino:
al mattino fiorisce, germoglia, *
alla sera è falciata e dissecca.
sono come l’erba che germoglia al mattino:
al mattino fiorisce, germoglia, *
alla sera è falciata e dissecca.
Perché siamo distrutti dalla tua ira, *
siamo atterriti dal tuo furore.
Davanti a te poni le nostre colpe, *
i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto.
siamo atterriti dal tuo furore.
Davanti a te poni le nostre colpe, *
i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto.
Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira, *
finiamo i nostri anni come soffio.
finiamo i nostri anni come soffio.
Gli anni della nostra vita sono settanta, *
ottanta per i più robusti,
ma quasi tutti sono fatica, dolore; *
passano presto e noi ci dileguiamo.
ottanta per i più robusti,
ma quasi tutti sono fatica, dolore; *
passano presto e noi ci dileguiamo.
Chi conosce l’impeto della tua ira, *
e il tuo sdegno, con il timore a te dovuto?
e il tuo sdegno, con il timore a te dovuto?
Insegnaci a contare i nostri giorni *
e giungeremo alla sapienza del cuore.
e giungeremo alla sapienza del cuore.
Volgiti, Signore; fino a quando? *
Muoviti a pietà dei tuoi servi.
Saziaci al mattino con la tua grazia: *
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Muoviti a pietà dei tuoi servi.
Saziaci al mattino con la tua grazia: *
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Rendici la gioia per i giorni di afflizione, *
per gli anni in cui abbiamo visto la sventura.
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera *
e la tua gloria ai loro figli.
per gli anni in cui abbiamo visto la sventura.
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera *
e la tua gloria ai loro figli.
Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio:†
rafforza per noi l’opera delle nostre mani, *
l’opera delle nostre mani rafforza.
rafforza per noi l’opera delle nostre mani, *
l’opera delle nostre mani rafforza.
3 ant.
Come l’erba i nostri giorni passano:tu, Signore, sei per sempre.
V.
In te, Signore, è la sorgente della vita,
R.
PRIMA LETTURA
Dalla prima lettera a Timoteo di san Paolo, apostolo
5, 3-25
Le vedove. I presbiteri
Carissimo, onora le vedove, quelle che sono veramente tali; ma se una vedova ha figli o nipoti, questi imparino prima a praticare la pietà verso quelli della propria famiglia e a rendere il contraccambio ai loro genitori, poiché è gradito a Dio. La donna veramente vedova e che sia rimasta sola, ha riposto la speranza in Dio e si consacra all'orazione e alla preghiera giorno e notte; al contrario quella che si dà ai piaceri, anche se vive, è già morta. Proprio questo raccomanda, perché siano irreprensibili. Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele.
Una vedova sia iscritta nel catalogo delle vedove quando abbia non meno di sessant'anni, sia andata sposa una sola volta, abbia la testimonianza di opere buone: abbia cioè allevato figli, praticato l'ospitalità, lavato i piedi ai santi, sia venuta in soccorso agli afflitti, abbia esercitato ogni opera di bene. Le vedove più giovani non accettarle perché, non appena vengono prese da desideri indegni di Cristo, vogliono sposarsi di nuovo e si attirano così un giudizio di condanna per aver trascurato la loro prima fede. Inoltre, trovandosi senza far niente, imparano a girare qua e là per le case e sono non soltanto oziose, ma pettegole e curiose, parlando di ciò che non conviene. Desidero quindi che le più giovani si risposino, abbiano figli, governino la loro casa, per non dare all'avversario nessun motivo di biasimo. Già alcune purtroppo si sono sviate dietro a satana.
Se qualche donna credente ha con sé delle vedove, provveda lei a loro e non ricada il peso sulla Chiesa, perché questa possa così venire incontro a quelle che sono veramente vedove.
I presbiteri che esercitano bene la presidenza siano trattati con doppio onore, soprattutto quelli che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento. Dice infatti la Scrittura: Non metterai la museruola al bue che trebbia (Dt 25, 4) e: Il lavoratore ha diritto al suo salario (Dt 24, 15). Non accettare accuse contro un presbitero senza la deposizione di due o tre testimoni (Dt 19, 15). Quelli che poi risultino colpevoli riprendili alla presenza di tutti, perché anche gli altri ne abbiano timore. Ti scongiuro davanti a Dio, a Cristo Gesù e agli angeli eletti, di osservare queste norme con imparzialità e di non far mai nulla per favoritismo. Non aver fretta di imporre le mani ad alcuno, per non farti complice dei peccati altrui. Conservati puro!
Smetti di bere soltanto acqua, ma fa' uso di un po' di vino a causa dello stomaco e delle tue frequenti indisposizioni.
Di alcuni uomini i peccati si manifestano prima del giudizio e di altri dopo; così anche le opere buone vengono alla luce e quelle stesse che non sono tali non possono rimanere nascoste.
RESPONSORIO Cfr. Fil 1, 27; 2, 4. 5
R.
combattete unanimi per la fede,
*
senza cercare ilproprio interesse, ma quello degli altri.
V.
Cristo Gesù,
R.
altri.
SECONDA LETTURA
Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate
Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate
(Disc. «De acquaeductu»;
Opera omnia, edit. Cisterc. 5 [1968] 282-283)
Bisogna meditare i misteri della salvezza
Il santo che nascerà da te, sarà chiamato Figlio di Dio (cfr. Lc 1, 35), fonte della sapienza, Verbo del Padre nei cieli altissimi.
Il Verbo, o Vergine santa, si farà carne per mezzo tuo, e colui che dice: «Io sono nel Padre e il Padre è in me» (Gv 10, 38) dirà anche: «Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo» (Gv 16, 28).
Dunque «In principio era il Verbo», cioè già scaturiva la fonte, ma ancora unicamente in se stessa, perché al principio «il Verbo era presso Dio» (Gv 1, 1), abitava la sua luce inaccessibile. Poi il Signore cominciò a formulare un piano: Io nutro progetti di pace e non di sventura (cfr. Ger 29, 11). Ma il progetto di Dio rimaneva presso di lui e noi non eravamo in grado di conoscerlo. Infatti: chi conosce il pensiero del Signore e chi può essergli consigliere? (cfr. Rm 11, 24). E allora il pensiero di pace si calò nell'opera di pace: «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1, 14); venne ad abitare particolarmente nei nostri cuori per mezzo della fede. Divenne oggetto del nostro ricordo, del nostro pensiero e della nostra stessa immaginazione.
Se egli non fosse venuto in mezzo a noi, che idea si sarebbe potuto fare di Dio l'uomo, se non quella di un idolo, frutto di fantasia?
Sarebbe rimasto incomprensibile e inaccessibile, invisibile e del tutto inimmaginabile. Invece ha voluto essere compreso, ha voluto essere veduto, ha voluto essere immaginato. Dirai: Dove e quando si rende a noi visibile? Appunto nel presepio, in grembo alla Vergine, mentre predica sulla montagna, mentre passa la notte in preghiera, mentre pende sulla croce e illividisce nella morte, oppure mentre, libero tra i morti, comanda sull'inferno, o anche quando risorge il terzo giorno e mostra agli apostoli le trafitture dei chiodi, quali segni di vittoria, e, finalmente, mentre sale al cielo sotto i loro sguardi.
Non è forse cosa giusta, pia e santa meditare tutti questi misteri? Quando la mia mente li pensa, vi trova Dio, vi sente colui che in tutto e per tutto è il mio Dio. È dunque vera sapienza fermarsi su di essi in contemplazione. È da spiriti illuminati riandarvi per colmare il proprio cuore del dolce ricordo del Cristo.
RESPONSORIO Cfr. Lc 1, 42. 28
R.
Vergine Maria, nessuna è come te tra le figlie diGerusalemme: tu sei la madre del Re altissimo, tu
Signora degli angeli e Regina del cielo.
*
Benedettatu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo.
V.
R.
del tuo grembo.
ORAZIONE
Infondi nel nostro spirito la tua grazia, Signore; tu, che all'annunzio dell'angelo ci hai rivelato l'incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore.
Benediciamo il Signore.
R.
Rendiamo grazie a Dio.
R.