Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.
In questi giorni di “custodia della notizia” tante volte ho avuto questo pensiero e stamattina questo Salmo è tornato nella Messa: “Che cosa renderò al Signore per i benefici che mi ha fatto?”. Cosa potrò dare per tutto quello che mi ha fatto sperimentare con la Sua presenza? Mi porterò questa domanda e questa riflessione nei prossimi giorni.
Grazie per esserci e vi chiedo scusa se ho interrotto, con questo invito, il vostro sabato che immagino di riposo o almeno di tempo diverso rispetto ai giorni della settimana lavorativa. Ci tenevo a condividere con voi la notizia della mia nomina a Pastore della Chiesa di Velletri-Segni.
Sento di dover dire grazie di cuore a Papa Francesco che mi ha rinnovato la sua fiducia chiamandomi a questo nuovo incarico. Un ringraziamento poi al Cardinale Presidente: caro don Gualtiero, grazie per la tua presenza, per la tua generosa disponibilità. Mi sono sentito sempre accompagnato e sostenuto dalla tua saggezza.
Il mio pensiero corre subito alla comunità diocesana di Velletri-Segni: vengo tra voi consapevole della testimonianza di fede che mi è richiesta e nell’adesione piena alla volontà di Dio espressami da Papa Francesco cui, come Maria, ho risposto con il mio sì.
Ogni chiamata è sempre una sorta di capovolgimento. Nel corso della vita tutti facciamo progetti, organizziamo le settimane, mettiamo sulle nostre agende le cose da fare e poi improvvisamente arriva una chiamata, una visita che ti dice: lascia tutto! Quel “vieni e seguimi” (Mc 10,21) continua a risuonare e chiede di mettersi in cammino. E la miglior risposta sta nel… “e subito, lasciate le reti, lo seguirono” (Mc 1,18). Ho vissuto sempre questa dinamica: prima come Vescovo di Fabriano-Matelica; dopo pochi anni, come Segretario Generale della CEI; ora, come Vescovo di Velletri- Segni. In tutte queste chiamate ho amato la Chiesa e ho cercato di voler bene a tutte le persone che ho incontrato: Vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, laici e laiche.
In questo momento desidero dire grazie, in particolare, ai miei Confratelli Vescovi per la comunione e la collegialità di cui mi hanno fatto dono. Ringrazio i direttori, i responsabili, il personale e i collaboratori degli Uffici e dei Servizi della Segreteria Generale: abbiamo condiviso un cammino segnato in modo forte da questo periodo così particolare della nostra storia. A tutti voi il mio ringraziamento e l’incoraggiamento a seguire sempre la strada del servizio, come ci insegna Gesù. “Chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve” (Lc 22,26).
Sentitevi custodi della bellezza della Chiesa.
Sono stati anni molto intensi e poi la pandemia ha messo il carico sulle spalle di ciascuno di noi: nei mesi più duri abbiamo dovuto fare delle scelte straordinarie che non avevamo messo in cantiere. Abbiamo moltiplicato gli sforzi per rendere possibile che queste scelte fossero condivise con gli organismi di comunione della CEI. Grazie per la vostra disponibilità!
E ora vi chiedo di accompagnarmi e custodirmi con la vostra preghiera e con il vostro affetto.
S.E. Mons. Stefano Russo