Omelia in occasione dell'evento conclusivo della Campagna CEI “liberi di partire, liberi di restare”

Carissimi,
è quanto mai opportuno iniziare il nostro incontro sulla campagna della Chiesa italiana “Liberi di partire, Liberi di restare”, con questa celebrazione dell’Eucaristia. Non solo perché essa è il culmine di ogni nostra preghiera ed è fonte della carità, ma anche perché abbiamo la possibilità di trarre ispirazione dalle parole che abbiamo appena ascoltato.
Spiace constatare che molte volte le parole che vengono dal mondo sono invece di chiusura ed esclusione, se non addirittura aggressive. Ce lo ha ricordato papa Francesco nella sua Enciclica Fratelli tutti, quando scrive che «L’aggressività sociale trova nei dispositivi mobili e nei computer uno spazio di diffusione senza uguali» (n. 44). A quale aggressività si riferisce il Santo Padre? Proprio a quella che viene dal «difendere il proprio isolamento consumistico e comodo, […che] favorisce il pullulare di forme insolite di aggressività, di insulti, maltrattamenti, offese, sferzate verbali fino a demolire la figura dell’altro» (ibid.). Quella che il papa ha chiamato l’“informazione senza saggezza” (n. 47) si nutre di parole d’odio e di molti pregiudizi.
Le parole ispirate che vengono da Dio, invece, invitano all’apertura e alla carità. Ci mettono in guardia, anzi, da ogni egoismo, come scriveva Paolo alle comunità della Galazia, chiedendo loro di guardarsi dalle “opere della carne”, tra le quali proprio le inimicizie, le discordie, le divisioni. Lo stesso diceva Gesù ai suoi interlocutori, ammonendoli severamente dal tenere comportamenti formalmente perfetti, ma che nascondevano invece l’incapacità di amare e di compiere opere di giustizia.
«Guai a voi… che lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio» (Lc 11,42), dice Gesù, con un’espressione forte, il “guai”, che è una messa in guardia ma anche, nella Sacra Scrittura, un lamento funebre che esprime il dispiacere per chi commette il male e si trova su una strada sbagliata.
Tra le opere di giustizia sulle quali verremo giudicati vi è anche quella dell’accoglienza nei confronti degli stranieri. Lo si legge nella grande scena del capitolo venticinquesimo del Vangelo di Matteo, quella in cui il Figlio dell’uomo, il re, dirà a coloro che si trovano alla sua sinistra: «Ero straniero e non mi avete accolto» (Mt 25,43). Certo, quanto sta accadendo oggi in Italia, nel Mediterraneo, in Europa, è molto diverso dalla situazione a cui si riferiva Gesù, ma vale sempre la stessa regola, quella della giustizia e dell’amore, di cui ha detto il Signore.
«Certo – leggiamo ancora nell’Enciclica Fratelli tutti (n. 129) –, l’ideale sarebbe evitare le migrazioni non necessarie e a tale scopo la strada è creare nei Paesi di origine la possibilità concreta di vivere e di crescere con dignità, così che si possano trovare lì le condizioni per il proprio sviluppo integrale. Ma, finché non ci sono seri progressi in questa direzione, è nostro dovere rispettare il diritto di ogni essere umano di trovare un luogo dove poter non solo soddisfare i suoi bisogni primari e quelli della sua famiglia, ma anche realizzarsi pienamente come persona». Quanto sono vere queste parole!
Ecco perché oggi siamo qui a riflettere su “Liberi di partire, liberi di restare”, un’occasione preziosa non solo per la nostra Chiesa, ma per tutta la società, che ha profondamente bisogno di agire concretamente e con giustizia, e di avere informazioni corrette, riconoscendo non solo la complessità dei problemi riguardanti le migrazioni, ma anche ricordando a tutti che – come si legge nel progetto della campagna – «i migranti sono un valore e un tesoro per le città e i paesi».
Perché questo venga riconosciuto, certamente, è necessario «fare ogni sforzo per integrare». E siccome – leggo ancora – «la complessità di tale processo implica formazione, dialogo, approcci sussidiari, partecipazione di tutti, inclusione, lungimiranza, programmazione che tenga conto delle esigenze e delle specificità dei territori e delle comunità di accoglienza», noi vogliamo essere presenti in questo processo, e ci siamo già, con le nostre comunità ecclesiali, in prima linea.
La campagna “Liberi di partire, liberi di restare” è stata dunque un ‘segno dei tempi’, un luogo di testimonianza di libertà, di solidarietà, di giustizia, di democrazia, di pace. È stata un cammino che, in questi tre anni, ha visto protagonisti i migranti e, insieme a loro, operatori, volontari, religiosi, religiose, sacerdoti e laici, in Italia e all’estero. Attraverso i tanti progetti avviati nei Paesi di partenza dei flussi migratori, di transito e di arrivo, la campagna ha promosso uno sviluppo umano integrale, per “tutti gli uomini e tutto l’uomo”, a livello familiare e comunitario. La nostra iniziativa ha permesso anche di sperimentare nuove piste di azione, di favorire una maggiore consapevolezza del dramma delle migrazioni, di realizzare iniziative concrete in diversi settori, come l’educazione, la formazione professionale, l’inclusione lavorativa, la tutela dei minori.
Si è trattato di un lungo cammino di condivisione di storie e di iniziative che hanno cercato di gettare uno sguardo e porgere l’aiuto possibile sul vasto fenomeno delle migrazioni, che interessa da sempre il bacino del Mediterraneo, ma che ormai è divenuto un fenomeno planetario, con milioni di persone in tutto il mondo che sono alla ricerca di una vita migliore. Ringrazio i presenti all’incontro di oggi e tutti coloro che, nel corso degli anni, si sono impegnati in questo progetto.
Il Signore ci aiuti a non tirarci indietro, perché non accada anche a noi di sentirci dire le parole che Gesù ha rivolto ad alcuni dicendo loro: «Guai anche a voi […] che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».
Il Signore ci aiuti a portare in prima persona il peso e la responsabilità delle opere di bene e di carità che siamo chiamati a compiere.

S. Em. Card. Gualtiero Bassetti

14 Ottobre 2020

Agenda »

Giovedì 25 Aprile 2024
LUN 22
MAR 23
MER 24
GIO 25
VEN 26
SAB 27
DOM 28
LUN 29
MAR 30
MER 01
GIO 02
VEN 03
SAB 04
DOM 05
LUN 06
MAR 07
MER 08
GIO 09
VEN 10
SAB 11
DOM 12
LUN 13
MAR 14
MER 15
GIO 16
VEN 17
SAB 18
DOM 19
LUN 20
MAR 21
L´edizione 2024 della Settimana di studi avrà luogo in Sicilia presso Torre Normanna dal 25 al 28 aprile 2024
Quarto e ultimo webinar di formazione su "Non vi lascerò orfani: verro da voi (Gv 14,18). Il compimento della promessa di Gesù", dal titolo: Il Ministro Straordinario della Comunione offre l´Eucarestia di cui si è nutrito. Il Corso sarà tenuto online, giovedì 25 aprile 2024 dalle ore 15,00 alle ore 16,30.I destinatari sono i Ministri straordinari della Comunione e quanti sono interessati.La partecipazione ai Corsi è gratuita ma è necessario iscriversi online. L´iscrizione viene fatta per l´intero Corso scelto e non per ogni singolo appuntamento. Il giorno della lezione verrà inviato via mail il link per accedere al canale YouTube.Ricordiamo che spetta alle Diocesi la valutazione dell´idoneità dei Ministri Straordinari; la partecipazione a questo Corso di aggiornamento e informazione non abilità allo svolgimento del servizio.Per informazioni contattare:Segreteria Ufficio Liturgico Nazionale: 06.66398.234 - uln@chiesacattolica.itSegreteria Ufficio Nazionale per la pastorale della salute: tel. 06.66398.477 - salute@chiesacattolica.itRelatore del corso: Don Carlo Dalla Verde - Direttore dell’Ufficio Liturgico della  diocesi di VeronaIscriviti onlineProgramma completo del Corso