Si svolge a Roma, dal 3 al 5 gennaio, il Convegno nazionale promosso dall’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni. All’appuntamento, terzo anello di un percorso triennale, sono presenti oltre 160 diocesi in rappresentanza di tutte le Regioni italiane. Il tema di quest’anno è “Alzati, e non temere. Vocazioni e Santità: io sono una missione”. Le relazioni e i lavori sono trasmessi in streaming sul sito dell’Ufficio.
Aprendo i lavori, monsignor Domenico Dal Molin, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni (Unpv), ha ricordato che “Il Sinodo 2018 ‘Giovani, fede e discernimento vocazionale’ rappresenta il nostro orizzonte di riferimento”. “Gesù invia in missione chi ha condiviso con lui sogni e realtà, forza e debolezza, bellezza e gratitudine. Egli – ha concluso mons. Dal Molin – affida questo compito a chi gli ha consegnato, senza riserve, la propria vita. Essere una missione permanente richiede coraggio, audacia, fantasia e voglia di ‘andare più in là’”. Nel suo intervento invece don José Tolentino Mendonça, poeta e teologo portoghese, ha lanciato un forte monito sulla tentazione della chiusura: “Abbiamo costruito esperienze religiose con troppi muri: un convento, un monastero, una parrocchia e i suoi muri e la sua autosufficienza. E per questo paghiamo un costo in solitudine e in poca efficacia missionaria”. Il teologo ha sottolineato che “la vocazione non è un’isola, è fare parte di un arcipelago”. Per questo, è necessario “vincere l’autoreferenzialità per il rafforzamento della vita comunitaria, perché senza la comunità non siamo”. Il convegno prosegue con la Tavola rotonda “Testimoni di una Chiesa marcata a fuoco dalla sua Missione”, la veglia di preghiera e, in serata, il concerto del “Gen verde”. Giovedì 5 gennaio, alle ore 9.30, i partecipanti al convegno saranno ricevuti in udienza da Papa Francesco in Aula Paolo VI in Vaticano. Al termine è prevista la Messa celebrata da S.Em.za Card. Angelo Comastri.