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sulla via di Gerico 
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Lunedì 24 Marzo 2014
Consiglio Permanente, la prolusione
Da samaritani
sulla via di Gerico   versione testuale
Miseria materiale – che si riversa come una tempesta su chi è escluso dal mondo del lavoro, come su quanti sono alle prese con le conseguenze della rottura di rapporti coniugali – e miseria morale e spirituale, che porta a illudersi di poter bastare a se stessi: il Messaggio del Papa per la Quaresima fa da filo conduttore alla prolusione con cui il Card. Angelo Bagnasco lunedì 24 ha aperto i lavori del Consiglio Permanente. Il Presidente della CEI invita a reagire alla corruzione dell’umanesimo, a superare gli ostacoli alla famiglia e alla libertà educativa, a riaffermare il primato della persona.
Nel suo intervento il Cardinale cita il Rapporto di Caritas Italiana sul “rapido e preoccupante aumento” della povertà, a fronte del quale “gli sforzi delle 220 Caritas diocesane e degli 814 Centri di ascolto si sono moltiplicati, e le iniziative sono in quattro anni raddoppiate registrando un aumento impressionante di italiani che bussano alla porta, così come di gruppi sociali che fino ad oggi erano estranei al disagio sociale”.
Nel contempo, si sofferma su quella povertà che nasce dall’autosufficienza, che è “la forma sostanziale di ogni peccato” e ricorda, invece, che “la religione è un «legame» con Dio, un vivere riferiti a Lui, un camminare nella sua Parola di amore e di vita, altrimenti si riduce a sentimento e emozione”.
L’Occidente, in particolare, è richiamato a prendere atto di non essere più il centro del mondo: “Altri continenti e culture – riconosce – ne apprezzano tecnologia e benessere”, ma lo guardano con “sospetto e fastidio per quella specie di neocolonialismo culturale, che  vuole imporre con mezzi spesso ricattatori”.
Al riguardo, il Card. Bagnasco non esita a mettere in guardia il Vecchio Continente dall’ “erosione sistematica dell’impianto culturale umanistico”, che risulta “espressione triste di quella miseria morale e spirituale di cui parla il Santo Padre”.
“Bisogna andare contro la corrente di un individualismo scellerato che – applicato ai vari campi dell’esistenza privata e pubblica – porta a camminare sulla pelle dei poveri, a non aver tempo di fermarsi accanto alle moltitudini ferite sulla via di Gerico”.
Tale visione iperindividualista – continua il Cardinale Presidente – è “all’origine dei mali del mondo, tanto all’interno delle famiglie quanto nell’economia, nella finanza e nella politica”.
Nella parte conclusiva della prolusione indica, quindi, “l’urgenza del compito educativo”, ribadisce in questo campo “la sacrosanta libertà dei genitori”, nonché “il grave dovere della società di non corrompere i giovani con idee ed esempi che nessun padre e madre vorrebbero per i propri ragazzi”, “il diritto ad una scuola non ideologica e supina alle mode culturali imposte” e “la preziosità irrinunciabile e il sostegno concreto alla scuola cattolica”.