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Card. Zuppi: “Le aree interne sono il presente e indicano il futuro”

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“Solo insieme troviamo le soluzioni, sia come Chiesa che come Paese”. Ne è convinto il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, per il quale è necessario avere uno “sguardo unitario”. Intervenendo all’incontro dei Vescovi delle “aree interne” che si tiene a Benevento fino a domani 17 luglio, il Presidente della CEI ha messo in evidenza l’importanza delle “aree interne che hanno la forza di essere comunità, luoghi dove i legami si rinsaldano e ci si ritrova”. In esse, ha aggiunto, “vediamo tutto il Paese nella sua unitarietà: è folle non farlo”. “Occorre partire dalle ‘periferie’, espressione felice di Papa Francesco, per capire anche tutto il resto. Il centro, infatti, si capisce dalle periferie”, ha ricordato il Card. Zuppi sottolineando che “tutte le comunità sono importanti, anche quelle più piccole, e che le aree interne non sono il passato. Sono il presente e ci indicano il futuro”. In questo senso, ha precisato, “non si tratta di accanimento terapeutico, ma di un discorso di fiducia e di futuro”. Che richiede di abbandonare schemi superati, anche sul versante della pastorale: “Che cosa è oggi la parrocchia?”, si è chiesto il Presidente della CEI, rilevando che “la mobilità cambia tutto, mentre abbiamo categorie vecchie e rischiamo di rimanere ancorati a quelle”.
Rivolgendosi ai circa 30 Vescovi di 14 regioni riuniti al Centro “La Pace”, il Card. Zuppi ha definito le aree interne “un’indicazione per tutta la Chiesa, in quanto in esse vediamo problemi che esistono anche nel resto d’Italia, come ad esempio la questione delle unità pastorali”. Senza dimenticare quella degli anziani: “viviamo di più, la speranza di vita è aumentata. Ecco perché dobbiamo far sì che la pastorale degli anziani non sia solo di contenimento o palliativa, ma aiuti la loro valorizzazione in un’ottica di evangelizzazione e arricchimento intergenerazionale”. “C’è – ha osservato – una dimensione di collegialità e fraternità: abbiamo tutti gli stessi problemi e le stesse difficoltà”. Per questo, le “aree interne sono indispensabili per capire l’insieme: cerchiamo di trovare insieme soluzioni, che poi avranno delle declinazioni diverse, nelle specificità dei diversi territori”, ha affermato il Cardinale Presidente certo che “se c’è un investimento serio e l’appoggio delle aree metropolitane, le aree interne ripartono”. Concludendo il suo intervento, ha quindi fatto riferimento a recenti statistiche che confermano la “continua diminuzione delle nascite e il marcato invecchiamento della popolazione”, auspicando “politiche serie e stabili a sostegno della natalità e della famiglia”. Secondo il Card. Zuppi, infine, occorre puntare sull’accoglienza. “Un’idea seria di accoglienza – ha infatti rilevato – può dare futuro alle aree interne e anche al nostro Paese”.

16 Luglio 2024

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E´ previsto dal 14 al 17 ottobre 2024 un incontro formativo per gli Incaricati Diocesani di pastorale giovanile. 
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In questo link il sito internet dell'evento per ulteriori dettagli.
Sarà presentato mercoledì 16 ottobre 2024 presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma, via Urbano VIII n. 16, alle ore 10.00 il XXXIII Rapporto Immigrazione 2024 di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. All’evento interverranno il Segretario Generale della CEI S.E. Mons. Giuseppe Baturi, il Direttore della Caritas Italiana don Marco Pagniello, il Direttore generale della Fondazione Migrantes mons. Pierpaolo Felicolo.La mobilità umana si conferma un fenomeno sempre più comunitario: insieme si soffrono le ragioni che spingono a partire, insieme si sogna una vita migliore, insieme si affrontano le insidie del viaggio, insieme si include oppure si rifiuta. Comunitarie sono infatti la partecipazione, la corresponsabilità, la cittadinanza, le culture, la fede e la sinodalità. Sono questi alcuni dei temi dell’edizione 2024 del Rapporto Immigrazione, pubblicazione curata annualmente da Caritas Italiana e da Fondazione Migrantes dedicata agli studi sull’immigrazione in Italia. Vi trovano spazio analisi statistiche, riflessioni qualitative, il mondo della ricerca e quello dell’incontro personale, la lettura del presente, un respiro spirituale e lo sguardo ad un futuro orientato al bene comune, al diritto a vivere in dignità e all’accesso allo sviluppo sostenibile.