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 Ufficio Catechistico Nazionale - Ambiti dell'UCN - Documentazione - Formazione dei Catechisti - Altri testi - Anno 1997
Incontro Direttori UCD - recente nomina 
Incontro Direttori UCD - recente nomina   versione testuale
Roma, 8-9 febbraio 1997

PRESENTAZIONE
(Mons. Giuseppe Betori)

Sono venuto a portarvi il saluto mio e di mons. Chiarinelli e con lui della "Commissione episcopale per la dottrina della fede e la catechesi" e di mons. Antonelli, Segretario Generale. Direi però anzitutto che il saluto è mio, perché questa riunione è nata così, da un incontro dopo una relazione a Collevalenza quando io ero ancora direttore dell’Ufficio Catechistico. Il saluto vuol essere innanzitutto un invito a rendervi conto dell’importanza di questa iniziativa, almeno per l’Ufficio Catechistico Nazionale. Si rischia sempre di passare sopra alle persone, mandando proclami e magari anche facendo buoni testi, buoni sussidi, ma alla fine mediando la sua funzione attraverso delle carte, mentre invece è fondamentale il contatto con le persone. Credo che la comunione pastorale nasce anzitutto dalla comunione fra le persone. Allora iniziative come questa che mettono a confronto le persone per conoscersi, per dialogare, per individuare insieme cammini comuni siano delle iniziative molto importanti. Rivisitare ed aiutare a far crescere la catechesi in Italia attraverso un rapporto sempre più stretto tra le persone che hanno la responsabilità della promozione della catechesi nelle diocesi penso sia un punto qualificante dell’azione dell’Ufficio Catechistico Nazionale e quindi anche dell’impegno che noi metteremo e che voi metterete in queste giornate. Vorrei richiamare semplicemente un aspetto del contesto ecclesiale nel quale viene a collocarsi questo incontro: non dobbiamo dimenticare che anch’esso sta dentro un cammino di Chiesa. Non è in gioco solo il cammino della catechesi, ma il cammino delle nostre Chiese locali. Dentro questa prospettiva mi soffermo su tre considerazioni che possono aiutarci a riflettere sull’identità dell’ufficio e del direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano. La prima suggestione che a me sembra di vedere presenta nel grande convegno di Palermo è la inestricabile unitarietà tra le d imensioni formativo-comunionale e missionaria. Avendo avuto la sfortuna-fortuna di dover lavorare a Palermo (prima nella preparazione della traccia, poi nella elaborazione del testo dopo Palermo), ho visto quanto era difficile attribuire l’uno e l’altro compito alla dimensione formativa, ovvero alla costruzione della comunione all’interno della comunità ovvero alla dimensione missionaria.

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