Liturgia delle ore - PRINCIPI E NORME PER LA LITURGIA DELLE ORE
XII. IL SACRO SILENZIO (nn. 201 - 203)


201.   Poiché nelle azioni liturgiche generalmente si deve avere cura di «osservare a suo tempo anche il sacro silenzio»,18 sia offerta la possibilità del silenzio anche nella celebrazione della Liturgia delle Ore.
 
202.   Per accogliere nei cuori la piena risonanza della voce dello Spirito Santo, e per unire più strettamente la preghiera personale con la parola di Dio e con la voce pubblica della Chiesa, si può dunque, secondo l’opportunità e la prudenza, interporre un intervallo di silenzio o dopo i singoli salmi, appena ripetuta l’antifona, secondo un’antica usanza e specialmente se, dopo il silenzio, si aggiunge l’orazione salmica (cfr. n. 112); oppure dopo le letture, sia brevi che lunghe, e precisamente prima o dopo il responsorio.
          Si deve però evitare di introdurre momenti di silenzio che deformino la struttura dell’Ufficio, o rechino molestia o fastidio ai partecipanti.
 
203.   Nella recita individuale, invece, c’è più ampia possibilità di fermarsi nella meditazione di qualche formula che stimoli gli affetti dello spirito, senza che l’Ufficio perda per questo la sua caratteristica di preghiera pubblica.
 
18 Conc. Vat. II, Cost. sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 30.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 15-SET-11
 

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