Sussidio Quaresima 2013 - Il Giorno del Signore - 28 marzo - Giovedì santo 
28 marzo - Giovedì santo   versione testuale
"Li amò sino alla fine" (Gv 13,1-15)
«Convito nuziale del suo amore»:
il Giovedì santo e il rito dell’alleanza
 
Nella memoria dell’ultima cena di Cristo con i suoi discepoli, prologo del Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, la Chiesa è invitata a cogliere con animo stupito la sua origine nel dono nuziale che Cristo fa di sé. Nelle ore della passione egli si consegna al Padre e consegnandosi negli elementi conviviali del pane e del vino celebra le nozze d’amore con gli uomini.
 
«Tutta l’attenzione dell’anima deve rivolgersi ai misteri che in questa messa soprattutto vengono ricordati: cioè l’istituzione dell’eucaristia, l’istituzione dell’ordine sacerdotale e il comando del Signore sulla carità fraterna: tutto ciò venga spiegato nell’omelia». (Preparazione e celebrazione delle feste pasquali, 45)
Il documento appena citato mette in opportuna luce i “doni” di questa celebrazione che giustamente non vengono semplicemente considerati dei temi da svolgere, ma realmente «misteri» da celebrare (questo è il senso del verbo utilizzato, recoluntur).
Una buona competenza celebrativa deve prendersi in carico l’onere di celebrare questi misteri come si conviene al contesto liturgico. Nei momenti in cui ciò è consentito, la presa di parola deve rifuggire ogni tono moralistico o enfatico per abbracciare invece uno stile celebrativo raccordato alla Parola proclamata e profondamente inserito nel contesto del Triduo sacro. In questo modo la monizione introduttiva, l’omelia e la preghiera dei fedeli non scadranno in considerazioni di sapore trionfalistico e patetico, ma, se ben preparate e calibrate, contribuiranno a celebrare la misericordia di Dio che nel sacrificio del suo Figlio ha donato la sua stessa vita.