Sussidio Quaresima 2013 - Il Giorno del Signore - 17 febbraio - I Domenica 
17 febbraio - I Domenica   versione testuale
"Chiunque crede in lui non sarà deluso" (Rm 10,11)
“Interpretare la Parola”
 
Durante questo «tempo favorevole» della Quaresima (cfr. 2 Cor 6,2) la Chiesa, Corpo di Cristo ricolma di Spirito Santo (cfr. Lc 4,1), sale verso il monte della Pasqua perché, seguendone fedelmente le orme, sia unita al suo Signore e partecipi rinnovata al Mistero pasquale.
La liturgia di questa prima Domenica di Quaresima «segno sacramentale della nostra conversione» (cfr. Orazione colletta) celebra la forza della fedeltà di Dio che si rivela nella storia del suo popolo. Anche noi, discepoli di Cristo, come il nostro Maestro e Signore siamo guidati dallo Spirito nel deserto (cfr. Lc 4,1), luogo di esodo e di tentazioni, tempo per l’incontro e la sequela. Qui ha inizio il vero cammino della conversione pasquale dove l’ascolto della Parola uscita dalla bocca di Dio e la memoria delle sue promesse rafforzano la fede perché si creda col cuore e si professi con le labbra (cfr. Rm 10,10) che Gesù è il Signore.
 
 
Suggerimenti per la celebrazione
 
“La domenica I di quaresima segna l’inizio del segno sacramentale della nostra conversione, tempo favorevole per la nostra salvezza. Nella Messa di questa domenica non manchino gli elementi che sottolineano tale importanza; per es., la processione di ingresso con le Litanie dei Santi” […] (Cfr PS, 23). Si propone di eseguire le Litanie secondo la melodia del Messale Romano (pag. 1098; RN 160). Inoltre, in  questa Domenica, segnata particolarmente dall’invito alla conversione, si potrebbe realizzare l’Atto penitenziale seguendo la 2a formula prevista dal Messale Romano «Pietà di noi, Signore…» introdotta dalla monizione «All’inizio di questa celebrazione eucaristica chiediamo la conversione del cuore…» (Messale Romano, pag. 296).
Durante la Liturgia della Parola si osservino i brevi momenti di silenzio previsti per favorire l’ascolto e la risposta al Signore che parla (cfr. Ordinamento Generale del Messale Romano, 56, 128, 130).
Per la Professione di fede si suggerisce di utilizzare il Simbolo degli Apostoli (Messale Romano, pag. 306; Cfr. pag. XLIX ). Laddove è possibile si preferisca la forma in canto, purché la melodia prescelta rispetti il testo e la sua struttura. A tal proposito si suggerisce di eseguire “Io Credo in Dio – Simbolo apostolico” (RN 18), oppure – per favorire la partecipazione di tutti, anche di assemblee meno abituate al canto – la composizione in forma responsoriale “Simbolo degli Apostoli(P. Impagliatelli).
Per la Benedizione finale si può utilizzare la Preghiera di benedizione sul popolo, 21 (Messale Romano,pag. 449). Questa benedizione invoca dal Signore il rinnovamento della vita per l’azione dello Spirito che durante l’esperienza del “deserto” sostiene nel combattimento contro il maligno e fa gustare la dolcezza della presenza divina.