Sussidio Quaresima 2013 - Vocazioni - 24 febbraio - II Domenica 
24 febbraio - II Domenica   versione testuale
"Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!" (Lc 9,35)
Schema di preghiera
 
 
Se c’è pertanto qualche consolazione in Cristo, se c’è conforto derivante dalla carità, se c’è qualche comunanza di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con l’unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri. Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,
il quale, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;
ma spogliò se stesso,
assumendo la condizione di servo
e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e alla morte di croce.
Per questo Dio l’ha esaltato
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
perché nel nome di Gesù
 ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.
 
 
Riflessione per la meditazione
 
S. Paolo con poche pennellate presenta la via privilegiata della carità: l’UMILTA’ profonda di Cristo. Ogni cristiano è chiamato a seguire Gesù in questa via perché la vocazione alla santità è unica per tutti: quella dell’AMORE! Ognuno di noi deve dargli un volto, renderlo concreto in una vocazione specifica. L’Apostolo c'invita a guardare dentro il nostro cuore per imparare a chiamare per nome i sentimenti che ci abitano: amore, gioia, pace, bontà, fedeltà, misericordia, oppure egoismo, orgoglio, gelosia, litigi, divisioni, invidie. Non possiamo servire due “padroni”: l’EGOISMO E DIO. Per vincere il proprio egoismo non c’è altra via che quella che Gesù ci ha insegnato: l’UMILTA’. Il volto di Gesù è il volto dell’amore, che ci permette di vivere la vocazione alla santità e servire il prossimo senza interessi. “Se è vero che è Cristo che ci chiama ad agire”, dobbiamo tradurre nella quotidianità della nostra vita l’amore che abbiamo nel cuore.
Gesù ha dato tutto per amore: sono disposto/a a non trattenere nulla per me? O il mio amore è misurato: amo fino ad un certo punto?
Quali sentimenti porto nel cuore nei confronti di Dio, di me stesso/a e degli altri? Sono sentimenti di egoismo, di orgoglio, o di umiltà, verità e servizio?
 

Rosario meditato
 
Primo mistero: “ Cristo Gesù non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio”.
Il Signore Gesù non ha trattenuto nulla per se’, ma per amore nostro tutto a noi si è donato, perché noi diventassimo dono d’amore per ogni creatura che ci vive accanto.
 
Secondo mistero: “Spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo”.
Il Figlio di Dio si è reso povero per noi, per arricchirci della sua povertà, quella che ci ha fatti eredi del regno dei cieli. Nient’altro dunque amiamo, nient’altro desideriamo, se non imitare il Salvatore Nostro, unico vero Dio.
 
Terzo mistero: “Umiliò se’ stesso, facendosi obbediente fino alla morte di croce”.
Seguire Gesù povero e umile esige la radicalità del dono totale di se’, per amore di quel Dio che povero visse sulla terra, nudo rimase sulla croce. Nulla ci ostacoli, nulla ci separi da quell’amore che ci ha amato e ha dato se stesso per noi.
 
Quarto mistero: “Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome più grande di ogni altro nome”.
Gesù è il Santo, il Dio Unico, che fa cose stupende. Gesù è amore, carità, umiltà, pazienza, gaudio e letizia. Lui è la nostra speranza, è tutta la nostra dolcezza: Gesù Cristo misericordioso Salvatore. Non stanchiamoci di lodare, benedire, ringraziare il nome di Gesù in cui solo c’è salvezza.
 
Quinto mistero: “Ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore a gloria di Dio Padre”.
Tutti coloro che vogliono seguire il Signore, uomini e donne, bambini, giovani e vecchi, sani e malati, piccoli e grandi, amino e servano con tutto il cuore, tutta la mente e tutte le forze, con tutto lo slancio, l’affetto, con tutti i sentimenti più profondi, con tutto il desiderio e la volontà il Signore Dio, che ha dato a noi tutto il corpo, tutta l’anima, tutta la vita. A Lui il nostro grazie senza fine!
 
 
PREGHIERA FINALE
 
Alto e glorioso Dio,
illumina il mio cuore,
perché in esso fioriscano sentimenti di misericordia,
gioia, pace, sevizio e bontà.
Dammi un amore grande,
capace di non trattenere nulla
e di mettere a servizio tuo e degli altri
la vita che mi hai donato.
Dammi la tua umiltà.
Dammi intelligenza
perché possa conoscere e realizzare
il progetto d’amore che hai pensato per me.