Sussidio Quaresima 2013 - Il Giorno del Signore - 24 febbraio - II Domenica 
24 febbraio - II Domenica   versione testuale
"Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!" (Lc 9,35)
“Interpretare la Parola”
 
La liturgia di questa seconda Domenica di Quaresima ci fa intravedere la meta del cammino di conversione quaresimale: la nostra trasfigurazione pasquale. Gesù, ai discepoli scandalizzati per l’annuncio della passione (cfr. Lc 9,22), con la sua trasfigurazione sul santo Monte rivela la gloria della Pasqua (cfr. Prefazio). Anche a noi come a Pietro, a Giovanni e a Giacomo il Padre rivolge l’imperativo ad ascoltare il suo amato Figlio (cfr. Lc 9,35) per affrontare lo scandalo della croce nel quale si rivela la piena e definitiva alleanza di Dio. La Trasfigurazione del nostro Salvatore si realizza oggi nella celebrazione liturgica con la quale ad opera dello Spirito comincia ad attuarsi la trasfigurazione del nostro corpo mortale con la conformazione al corpo glorioso di Cristo (cfr. Fil 3,21).
 
 
Suggerimenti per la celebrazione
 
In questa Domenica durante la processione introitale oltre la Croce astile si porti anche l’Engvaeliario.
Per l’Atto penitenziale si potrebbe utilizzare la 3aformula prevista dal Messale Romano con le seguenti invocazioni:
 
-          Signore Gesù, dallo Spirito adombrato sulla santa montagna;
tu nostro Salvatore, abbi pietà di noi:
kyrie eleison.
 
-          Cristo Signore, dal Padre tuo donato per noi;
tu Figlio prediletto, abbi pietà di noi:
Christe eleison.
 
-          Signore Gesù, dalle tenebre dell’errore ci chiami alla luce della fede;
tu irradiazione della gloria del Padre, abbi pietà di noi:
kyrie eleison.
 
La proclamazione evangelica si distingua per il suo tono solenne. Si faccia in modo che mentre si proclama il Vangelo tutti siano rivolti verso l’ambone per manifestare la particolare riverenza verso il Cristo presente nella sua Parola (cfr. Ordinamento Generale del Messale Romano, 133).
Per la Professione di fede si suggerisce di utilizzare il Simbolo degli Apostoli (Messale Romano, pag. 306; Cfr. pag. XLIX ). Laddove è possibile si preferisca la forma in canto, purché la melodia prescelta rispetti il testo e la sua struttura. A tal proposito si suggerisce di eseguire “Io Credo in Dio – Simbolo apostolico” (RN 18), oppure – per favorire la partecipazione di tutti, anche di assemblee meno abituate al canto – la composizione in forma responsoriale “Simbolo degli Apostoli(P. Impagliatelli).
Per la Benedizione finale si può utilizzare la Preghiera di benedizione sul popolo, 7(Messale Romano,pag. 447). Essa, in consonanza con la celebrazione odierna, invoca sulla famiglia di Dio lo splendore della luce rifulsa sul volto di Cristo trasfigurato a cui i credenti aderiscono decidendo di seguirlo.