Sussidio Quaresima 2013 - Giovani - 10 marzo - IV di Quaresima 
10 marzo - IV di Quaresima   versione testuale
"Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita" (Lc 15,32)
Celebrazione del perdono
Salvati dalla Speranza
 
Guida: Stiamo camminando verso la Pasqua. Gesù Risorto è certezza che la nostra vita non è un accidente passeggero attraversato da pochi o tanti momenti di fragilità, di insuccessi, di delusioni. Gesù Risorto è certezza che la tua, la mia vita vale, «È preziosa ai suoi occhi» (Is 43), tanto preziosa che per salvarla «ha dato se stesso» (Gal 2,20).
Camminiamo dunque verso la Pasqua con la profonda speranza che Cristo trasfigura la nostra debolezza per renderci discepoli, testimoni e annunciatori di un Dio che è venuto a prendere per mano e risollevare l’uomo chinato a bagnare i piedi di Gesù con le sue lacrime. 
 
Canto

Preghiera per vivere nell’amore
Gesù ci ha chiamati per vivere nell’amore...
riconosco che il mio è assai debole.
Guariscimi dalle piaghe provocate dalla mancanza di amore,
guariscimi dai peccati che mi impediscono di amarti
al di sopra di ogni cosa, o mio Dio, guarisci il mio cuore dal male.
Rendi il mio amore pienamente capace di amare con tutto il cuore
ogni persona, anche quelli che mi hanno offeso!
Troppo spesso, o Gesù, ho sentito la debolezza del mio amore
nel perdonare le offese!
Perdonami l’invidia e la gelosia
con cui ho reso pesante la mia vita e quella altrui!
Guarisci anche la mia fede in te!
Fa’ che la grazia della fiducia in te tenga lontana da me ogni sfiducia
ed ogni sorgente di paura!
Gesù, guarisci l’amore nella mia famiglia,perché assomigli all’amore che regnava nella tua!
Guarisci l’amore tra i coniugi, tra figli e genitori, tra sani e malati...
Gesù, guarisci l’amore di tutti gli uomini che vivono nel mondo.
 
Davanti a te…
È il primo momento di una vita radicata in Cristo: davanti a Lui metto la mia umanità, cosi come è; invoco lo Spirito Santo, protagonista indiscusso della mia vita con Dio; mi raccolgo nella solitudine in un atteggiamento di fede per poter vedere la mia integralità davanti al Signore «che mi scruta e mi conosce» (Sal 138); chiedo la grazia di vedermi come lui mi vede.
 
Canto
 
Salmo 138
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,
mi scruti quando cammino e quando riposo.
 
Ti sono note tutte le mie vie;
la mia parola non è ancora sulla lingua
e tu, Signore, già la conosci tutta.
Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
 
Stupenda per me la tua saggezza,
troppo alta, e io non la comprendo.
Dove andare lontano dal tuo spirito,
dove fuggire dalla tua presenza?
 
Se salgo in cielo, là tu sei,
se scendo negli inferi, eccoti.
Se prendo le ali dell’aurora
per abitare all’estremità del mare,
anche là mi guida la tua mano
e mi afferra la tua destra.
 
Se dico: «Almeno l’oscurità mi copra
e intorno a me sia la notte»;
nemmeno le tenebre per te sono oscure,
e la notte è chiara come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.
 
Sei tu che hai creato le mie viscere
e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere,
tu mi conosci fino in fondo.
 
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto, i
ntessuto nelle profondità della terra.
 
Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi e
tutto era scritto nel tuo libro;
i miei giorni erano fissati,
quando ancora non ne esisteva uno.
 
Quanto profondi per me i tuoi pensieri,
quanto grande il loro numero, o Dio;
se li conto sono più della sabbia,
se li credo finiti, con te sono ancora.
 
Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri:
vedi se percorro una via di menzogna
e guidami sulla via della vita.
 
Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità. Da questo conosceremo che siamo nati dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa. Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio; e qualunque cosa chiediamo la riceviamo da lui perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quel che è gradito a lui. Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti dimora in Dio ed egli in lui. E da questo conosciamo che dimora in noi: dallo Spirito che ci ha dato.
 
…Ripercorro la giornata…
Ora, c’è tutto ciò che mi ha dato gioia, speranza, fede e carità, pace interiore, tranquillità, coraggio, entusiasmo… ma anche ciò che mi ha portato alla tristezza, al vuoto, all’inclinazione alle cose basse e terrene, all’inquietudine dovuta a vari tipi di agitazioni e tentazioni, alla sfiducia, alla disperazione, senza amore, a scelte non fatte per pigrizia, tiepidezza (“tanto fa lo stesso”), tristezza.
 
Continua a starmi vicino
Mi sveglio la mattina e spesso mi dimentico di te;
passo la giornata e spesso mi dimentico di te;
mi preparo a dormire, anche lì mi dimentico di te;
Signore, per questo ti chiedo scusa,
so che mi sei sempre vicino, e ne sono talmente sicuro che spesso mi dimentico di ringraziarti.
Signore, ti chiedo perdono per quando mi dimentico di te e del mio prossimo,
ti chiedo perdono se in questa giornata mi sono dimenticato di seguire i tuoi precetti, i tuoi consigli e la tua strada.
Signore, aiutami a non cadere in tentazione,
a non dimenticarmi di te e di ciò che mi insegni.
Nel mio cuore so che sei sempre con me,
so che i miei passi sono affiancati dai tuoi.
Ti prego continua a starmi vicino.
Amen.
 
Canto
 
Rm 13,11-14
 
Questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri.
 
Confessioni individuali
 
…certo della speranza che è in me
Chiedo allo Spirito Santo di mantenermi legato al Signore, mano nella mano perché io continui a guardarmi come lui mi guarda e rialzandomi riprenda a servirLo.
 
Mt 8,14-17
Entrato Gesù nella casa di Pietro, vide la suocera di lui che giaceva a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre scomparve; poi essa si alzò e si mise a servirlo. Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la sua parola e guarì tutti i malati, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie.
Posiamo per un attimo lo sguardo sulla suocera di Pietro: essa rappre­senta quella parte di noi che ha bisogno di essere rialzata, che ha bisogno di speranza. Ed è la stessa parte di umanità che siamo chiamati a portare a Gesù perché lui possa ridonare speranza. Nessun cambiamento sarebbe avvenuto se, nel silenzio, non ci fossero state due mani che si intrecciavano: la sua e quella di Gesù. Qui sta la linea di demarcazione: lasciare che Gesù entri in casa, e nella casa entri in camera, luogo dell’intimità, e lì ci prenda per mano.
 
Cercarti
Signore mio Dio, unica mia speranza,
fa’ che stanco non smetta di cercarti,
ma cerchi il tuo volto sempre con ardore.
Dammi la forza di cercare, tu che ti sei fatto incontrare,
e mi hai dato la speranza di sempre più incontrarTi.
Davanti a Te sta la mia forza e la mia debolezza:
conserva quella, guarisci questa.
Davanti a Te sta la mia scienza e la mia ignoranza;
dove mi hai aperto, accoglimi al mio entrare;
dove mi hai chiuso, aprimi quando busso.
Fa’ che mi ricordi di Te, che intenda Te, che ami Te.
Amen!
(Sant’Agostino)
 
Canto
 
 
Per un cammino personale
 
Alcuni spunti a partire da Lc7,36-50
Come vivi la relazione con il Signore? Con l’atteg­giamento critico e sprezzante di chi si sente a po­sto perché serio osservante della legge? Oppure, con l’atteg­giamento umile e silenzioso di chi, consapevole delle proprie fragilità, si affida all’unico cammino possibile per riconquistare la propria dignità perduta, cioè la via dell’amore e della misericordia? E tu, da quale punto di vista guardi la tua vita e la persona di Gesù?
Oggi, che cosa porti nel tuo vasetto d’alabastro? Quale essenza preziosa puoi offrire al Signore in questo momento della tua vita?
 
 
Per il tuo cammino personale
A tu per tu con la Parola Gv 20,19-29: Tommaso il desiderio di toccare Gesù
Rileggi il testo come se tu fossi Tommaso…
Tommaso sperimenta la disillusione, la sensazione di delusione per i sogni che sembrano non realizzarsi. Prova anche tu a far emergere un sogno che ti sembra finito (ad esempio il sogno di un mondo senza guerre…). Che cosa può permettere di sperare ancora? Quale bella notizia può dare ancora speranza oggi?
Che cosa ogni giorno ti fa sperare nonostante tutto?
 
Per una speranza viva: «Quando sei desolato, cerca di rafforzarti nei sentimenti contrari a quelli che senti e pensa che presto sarai consolato» (Esercizi ignaziani, regola 321).
Nella desolazione cosa sperare? Nella desolazione crollano le speranze fasulle, i nostri idoli da cui speravamo salvezza e nasce la speranza teo­logica. San Paolo si vanta anche nelle tribolazioni ben sapendo che «la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza« (Rm 5,3-5). Invece di disperarti, sappi che puoi e devi rafforzarti nei sentimenti contrari a quelli che senti: se sei sfiduciato, cresci nella fiducia; se impaziente nella pazienza; se instabile nella perseveranza. In questo modo il male che stai sperimentando invece di distruggerti è l’occasione che il Signore permette perché tu ti radichi di più nel bene opposto. […] Per non soccombere è necessario sapere che la difficoltà è transitoria e preludio a un dono maggiore.
Lasciati guidare anche da questi passi biblici:
* Rm 5,3-5; Gc 1,2-4; 1Pt 1,6ss.; 4,13: parlano del nostro atteggia­mento positivo nella prova. Le tribolazioni frantumano i nostri idoli di speranza e ci danno speranza nel solo Dio, l’unico che non delude
 
 
Libri
G. Sovernigo, Come relazionarsi con se stessi, EDB, Bologna 2004. Il libro propone spunti teorici e schede per un cammino di conoscenza e accettazione di sé, della propria storia (cf in particolare il cap. 3). Ac­cettarsi è il primo passo per superare le nostre fragilità…
 
Youcat - La fede spiegata ai giovani, pp. 175-179: speranza e peccato
 
J. Nouwen Henri, L’abbraccio benedicente. Meditazione sul ritorno del figlio prodigo, Queriniana, Brescia 2009.