Sussidio Quaresima 2013 - Il Giorno del Signore - 7 aprile - II Domenica di Pasqua 
7 aprile - II Domenica di Pasqua   versione testuale
"Otto giorni dopo… venne Gesù" (Gv 20,26)
”La celebrazione della Pasqua continua nel tempo pasquale. I cinquanta giorni che si succedono dalla domenica di Risurrezione alla domenica di Pentecoste si celebrano nella gioia come un solo giorno di festa, anzi come «la grande Domenica»” (Paschalis Sollemnitatis, 100).
 
È bene quindi, che a livello rituale, vi sia un’adeguata preparazione attraverso la cura del canto, del servizio liturgico, affinchè tutta la comunità cristiana diventi epifania della “grande Domenica”.
 
Una puntuale e breve monizione iniziale può evidenziare l’assemblea convocata dallo Spirito per incontrare il Risorto “otto giorni dopo” e come tale prassi sia l’origine della scelta della Domenica come giorno della riunione della Chiesa, Pasqua settimanale, risposta all’invito del Risorto.
 
La prima settimana del tempo pasquale è la settimana riservata alla mistagogia per i neofiti. La partecipazione all’Eucarestia domenicale di eventuali catecumeni della comunità cristiana che hanno ricevuto i sacramenti dell’Iniziazione nella Veglia pasquale può essere un ulteriore segno in questa liturgia, tanto più necessario se tali sacramenti sono stati ricevuti nella chiesa cattedrale e quindi diversa dalla comunità cristiana di appartenenza. Si suggerisce quindi la preparazione di un’adeguata accoglienza e collocazione dei neofiti, il ricordo nella preghiera dei fedeli, nell’omelia e nella Preghiera eucaristica (cfr. PS, 102-103). Ciò risulterà una rilevante testimonianza per tutti i fedeli in questo Anno della Fede.
 
Anche se il Lezionario propone come facoltativa la Sequenza in questa Domenica “in Albis”, sarebbe opportuno che le comunità cristiane si preparassero al canto della  sequenza e della Professione di fede, secondo le indicazione fornite in precedenza.
 
Il 5 maggio del 2000, con un decreto della Congregazione per il culto divino, il servo di Dio Giovanni Paolo II, dispose che alla II domenica di Pasqua venisse aggiunto il titolo “Della Divina Misericordia”, senza alcun mutamento nei testi liturgici.
Il dono del Risorto, quindi, è anche accolto come “Divina Misericordia”: tale particolare appellativo e il riferimento alle rivelazioni private da cui esso è stato tratto lo si utilizzi per arricchire ed approfondire il Mistero pasquale, soprattutto nelle monizioni e nell’omelia.
 
Il congedo solenne, caratterizzato dall’Alleluia, sia proposto con la melodia del Messale (pag. 1084).