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Prolusione del Card. Angelo Bagnasco alla 67ª Assemblea Generale - Assisi, 10/13 novembre 2014


Cari Confratelli,
 
sono lieto di dare avvio ai lavori della nostra Assemblea Generale nella città di San Francesco, dove ci accoglie il Pastore della Chiesa di Assisi, S.E. Mons. Domenico Sorrentino, e ci ospitano i Frati Minori, che ringraziamo per la cordiale fraternità. A loro, come a tutte le religiose, i religiosi e i consacrati, va il nostro pensiero grato e sin d’ora la nostra preghiera per l’ormai imminente Anno della vita consacrata, che prenderà il via con la veglia di preghiera in Santa Maria Maggiore a Roma il prossimo 29 novembre. Come ha detto Papa Francesco, che ha indetto questo speciale tempo di grazia: “Le persone consacrate sono segno di Dio nei diversi ambienti di vita, sono lievito per la crescita di una società più giusta e fraterna, sono profezia di condivisione con i piccoli e i poveri. Così intesa e vissuta, la vita consacrata ci appare proprio come essa è realmente: è un dono di Dio, un dono di Dio alla Chiesa, un dono di Dio al suo Popolo! Ogni persona consacrata è un dono per il Popolo di Dio in cammino.
C’è tanto bisogno di queste presenze, che rafforzano e rinnovano l’impegno della diffusione del Vangelo, dell’educazione cristiana, della carità verso i più bisognosi, della preghiera contemplativa; l’impegno della formazione umana, della formazione spirituale dei giovani, delle famiglie; l’impegno per la giustizia e la pace nella famiglia umana. Ma pensiamo un po’ cosa succederebbe se non ci fossero le suore negli ospedali, le suore nelle missioni, le suore nelle scuole. Ma pensate una Chiesa senza le suore! Non si può pensare: esse sono questo dono, questo lievito che porta avanti il Popolo di Dio. Sono grandi queste donne che consacrano la loro vita a Dio, che portano avanti il messaggio di Gesù”
(Angelus, 2.2.2014).