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Libia, Italia condannata per i respingimenti   versione testuale
Migrantes, una sentenza che aiuta a costruire un’Europa sociale

(24 febbraio 2012) - La condanna dell’Italia da parte della Corte Europea dei Diritti umani per il respingimento in mare di cittadini eritrei e somali provenienti dalla Libia nel 2009, considerato una triplice violazione (per trattamento inumano, per mancanza di accesso al ricorso, per espulsioni collettive) della Convenzione europea dei diritti umani in tema di protezione internazionale è una conferma della legittimità delle richieste e delle proteste in quel tempo di diversi Enti e Organizzazioni verso l’azione promossa dal Ministero dell’Interno. La sentenza pone sullo stesso piano le espulsioni di massa e i respingimenti di massa e condanna come colpevoli di non protezione internazionale gli Stati che respingono i profughi verso altri Stati – come nel 2009 la Libia – che non tutelano il diritto alla protezione internazionale. Purtroppo nei respingimenti che hanno interessato almeno 1000 persone, tra cui donne in gravidanza e bambini, molti hanno anche perso la vita: un dramma che  pesa sulla nostra coscienza e sulla coscienza europea. L’auspicio è che la sentenza aiuti a costruire un Mar Mediterraneo come un mare comune, ‘nostrum’, in cui al centro sia la tutela dei diritti prima che dei confini e che preveda canali umanitari per la tutela dei profughi.