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Notiziario UCN-IRC 1/2000
Incontro Nazionale responsabili IRC e Corso di Aggiornamento
Vico Equense, 16-19 Febbraio 2000
Vico Equense, 28/2 - 01/03



Ufficio Catechistico Nazionale e Servizio Nazionale per l'insegnamento della religione cattolica - Settore Insegnamento della religione cattolica


La Chiesa italiana continua ad essere impegnata a realizzare compiutamente
l’insegnamento della religione cattolica, come liberamente
pattuito e democraticamente legittimato da un ampio voto parlamentare
nella revisione degli Accordi concordatari del 1984. Essa è
convinta che l’incontro diretto e serio con il messaggio di Cristo permetta
a tutti, credenti e non credenti, di far emergere le profonde
domande di significato che ogni uomo porta in sé, e di attivare percorsi
di ricerca personale capaci di approdare a risposte vere, non
superficiali, cariche di valori spirituali e morali.
Nel corrente anno scolastico, secondo i dati dell’Osservatorio
Socio-Religioso del Triveneto, l’IRC continua ad essere scelto dal
92,9% tra alunni e famiglie, e vede un corpo docenti composto per
quasi l’80% da docenti laici.
A seguito del recente mutamento dello scenario sociale e culturale
italiano, tuttavia, determinato anche da noti flussi migratori,
nella scuola il riferimento alla religione cattolica, ai suoi contenuti e
all’esperienza di quanti oggi ne condividono la fede, viene messo
sempre più in aperto confronto e in dialogo con altre confessioni cristiane,
altre religioni e sistemi di significato presenti nella società.
E importante in questa nuova situazione culturale saper rileggere
il tema della confessionalità non come un limite ma come un
valore, perché l’educazione avviene nel confronto con proposte precise,
in un clima di libertà e di stimolo alla responsabilità. Ciò è possibile
aiutando gli insegnanti ad approfondire la propria specifica preparazione
professionale, senza dimenticare l’importanza della dimensione
della testimonianza, che anzi, se autentica, potrà essere feconda
anche ai fini del dialogo interreligioso.
La Chiesa ritiene che l’insegnamento della religione cattolica
appartenga al suo compito di evangelizzazione e promozione umana,
e sia una modalità peculiare, non confondibile con altre, con la quale
i credenti possono contribuire al forte momento pedagogico-sociale
rappresentato dalla scuola. In essa l’IRC esplicita la valenza educativa
del Vangelo, attivando un suo fecondo confronto anche con la
proposta culturale delle altre discipline.
Per queste sue caratteristiche l’IRC non può essere confuso con
la catechesi propriamente intesa, con la quale pure condivide molti
contenuti, né può essere da essa sostituito. Infatti, mentre la catechesi
è cammino che si svolge nella comunità dei credenti, secondo modalità
che presuppongono la fede ed ha come fine la sua crescita, l’IRC è un
servizio alla educazione di tutti gli alunni, svolto nella scuola pubblica,
secondo la sua natura e le finalità, e promuove comunque la formazione
della identità etica e culturale degli alunni che se ne avvalgono.
Nella logica del servizio alla scuola e nella doverosa attenzione
dovuta ai radicali cambiamenti che in essa sono oggi in atto, la
Conferenza Episcopale Italiana, d’intesa con il Ministero della
Pubblica Istruzione, si è da tempo attivata in una sperimentazione
che funge da base per la preparazione di nuovi programmi di religione
cattolica, capaci di sostenere un IRC sempre più curricolare.
Nella “Legge-quadro sul riordino dei cicli scolastici” si prevede,
nel programma quinquennale di progressiva attuazione della riforma,
un “progetto generale di riqualificazione del personale docente, finalizzato
anche alla valorizzazione delle specifiche professionalità
maturate, nonché alla loro eventuale riconversione” (art. 6.1). Si
tratta di educare nei docenti un approccio diverso al mondo della
nuova scuola sulla base delle nuove esigenze della scuola dell’autonomia.
Saranno infatti chiamati non sono a “svolgere” programmi
loro consegnati dall’alto, ma in certi punti a “scriverli” per il loro indirizzo
scolastico, osservando però regole precise e usando strumenti di
valutazione simili a quelli utilizzati negli altri insegnamenti.
Nella situazione culturale e scolastica odierna è
più facile di
prima che un insegnamento confessionale venga confuso nei suoi
contenuti, diluito nella sua specificità e trattato in modo eclettico.
Perciò sembra quanto mai importante rafforzare la professionalità dei
docenti, aiutandoli a chiarire i contenuti essenziali e specifici della
disciplina, senza la padronanza dei quali essa perderebbe la sua
natura. Insieme ad essi vanno definite e condivise le “competenze”
che i nuovi programmi dovranno indicare specificamente per la religione
cattolica, secondo gli indirizzi che guideranno la ridefinizione
di tutti i programmi didattici.
In questo Notiziario vengono offerte alcune delle relazioni svolte
in quest’anno negli incontri nazionali della Consulta per l’IRC, dei
Responsabili diocesani per l’IRC, nella Giornata di studio per la sperimentazione
“diffusa” e nel Seminario di studio sulla sperimentazione,
nell’Incontro di studio per gli autori dei libri di testo e nel Corso nazionale
di aggiornamento sulle nuove tecnologie di comunicazione.


Roma, 10 luglio 2000


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