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Atti della IV Giornata di Spiritualita' con le Associazioni Sportive di ispirazione cristiana (Roma, 12 marzo 2005)

Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport

Presentazione



 



Gli Atti della IV Giornata di Spiritualità con le Associazioni Sportive di ispirazione cristiana (12 marzo 2005) possono ora essere da tutti accolti e ben utilizzati. Essi rappresentano un dono di grazia per incrementare la consapevolezza e la disponibilità dello spirito nel cammino di avvicinamento a Dio e di esplorazione incessante di se stessi.



    Nel vivere quotidiano degli sportivi l’essere cristiani implica un costante permanere in Dio, nel modo quasi contemplativo, e un diuturno permanere nell’uomo, nel modo di un’appropriazione di sé, quasi per sottrarsi all’immanente sequestro da parte del “mondo”.



    Di conseguenza il tema centrale della “Giornata” secondo il titolo “Abitare Dio, abitare l’uomo. Il compito e la sfida dello sport” è stato “giocato” in un contesto spirituale di ricchissimo e vario dinamismo “divino–umano”, nella prospettiva quasi agonistica di un mettersi alla prova, di un cimentarsi ai vertici dell’anima o sul crinale della divisione invisibile tra corpo e spirito.



    Atleti, dirigenti, allenatori, istruttori, ben rappresentati dalle Associazioni Sportive di ispirazione cristiana, si sono meritoriamente impegnati a percorrere le vie della conoscenza di Dio e della conoscenza dell’uomo, riscoprendo con stupore che quanto più Dio è conosciuto tanto più l’uomo è da conoscere.



    Questo è il senso della prima parte del titolo posto a capo della “Giornata”. Dio non si sottrae ad essere “abitato” dall’uomo. “La mia delizia è stare con i figli degli uomini”, dice il Signore nella Scrittura. Infatti Dio fa spazio all’uomo, lo accoglie nella sua amorosa paternità e l’uomo in Dio si sente “a casa”, riconoscendosi per quello che è, il figlio.



    La seconda parte del titolo riguarda un “luogo” specifico dove accade la reciproca “inabitazione” di Dio e dell’uomo, il loro possibile incontro. Questo “luogo” è lo sport, che per sua natura è atto profondamente umano e gesto rivelatore del “dito di Dio”. Perciò è lo “sport” il luogo del “compito” e della “sfida” per crescere nella “misura di Cristo” (San Paolo) o, secondo la geniale invenzione di don Marcello Brunini, il luogo del trascendimento dall’ “io eroico” all’ “io ospitale”, sotto lo sguardo penetrante e salvifico di Dio.



    I testi qui raccolti aprono le strade al pensiero meditativo e all’azione dell’anima volitiva. Fondamentale in tale percorso si erge la “meditazione” di Don Marcello, fine sacerdote della Chiesa di Lucca, esperto di discernimento e di teologia spirituale. Il suo apporto, di cui gli sono profondamente grato, ha riempito la “IV Giornata di spiritualità” e ha risvegliato l’intelligenza di fede degli Sportivi presenti, offrendo categorie interpretative dell’ “abitare” di Dio e dell’uomo atte a sostenere non solo una più illuminata comprensione del disegno di salvezza di Dio ma altresì un’energica ripresa del personale cammino di vita cristiana adulta nel mondo dello sport.



    Lo sport non vive di se stesso. Ha bisogno di significati e di riferimenti valoriali imprescindibili. Se intende sopravvivere alla diffusa tendenza dello svuotamento etico e cultuale non può non appellarsi alla fonte dei valori e ricostituirsi al centro della persona umana e della spiritualità.



 



Mons. Carlo Mazza


Mons. Carlo Mazza